Caos centrosinistra, Rapanà ‘salta’ per le dichiarazioni di Emiliano. Udc propone Melica, ma è pronto a convergere su Delli Noci

Mai fare le cose troppo facili. Sembra questo il motto in casa del centrosinistra, almeno nelle questioni che attengono la scelta del candidato a sindaco per Lecce. Dopo quelle di Prete e Stefano, tramonta anche la candidatura Rapanà. E adesso…

La candidatura di Rapaná salta a cose praticamente fatte per una ragione meramente politica che sarebbe insorta da una dichiarazione di Michele Emiliano resa ad una nota emittente televisiva locale: "Non conosco il candidato, non credo di averlo mai incontrato. Non spetta a me scegliere il candidato né dare assensi sullo stesso. Non so nulla della decisione che è stata adottata dal tavolo. Continuo a pensare che il miglior candidato che abbiamo è il senatore Stefàno anche se comprendo le ragioni che lo hanno spinto a non accettare la candidatura." 

Così Emiliano definendo  la candidatura di Rapaná  a lui sconosciuta come lo stesso candidato avrebbe creato nel commercialista il ripensamento che lo avrebbe spinto a tirarsi indietro. Una riunione del direttivo del PD con Rapaná sarebbe in corso in questi minuti, ma non ci sarebbe ormai nulla da fare. Lo smacco del Presidente non sarebbe stato gradito ed avrebbe nuovamente messo in difficoltà il centrosinistra che, al momento,  si troverebbe senza un candidato.

A rincarare la dose, inoltre, ci sarebbe stata nella riunione tenutasi ieri sera, la proposta dell'Udc di Ruggeri di candidare Melica, proposta che sarebbe stata alquanto bizzarra per il direttivo del PD che aveva già dato per certo l'appoggio dell'Unione di Centro su Rapaná e che, così facendo, avrebbe ridato quota ad altre possibilità: si tratterebbe della acclarata volontà dell'Udc di Ruggeri di confluire nella coalizione guidata dall'ex assessore Delli Noci, con il quale si era da tempo aperto un dialogo. Tutti rumors, ovviamente. Ma le voci – che chiedono l'anonimato – sono oltre che autorevoli anche insistenti.

Negli ambienti del PD raccontano che la proposta di Melica sul tavolo delle candidature sarebbe stata vissuta come un chiaro segnale di voler scompaginare la coalizione per dirigersi altrove. D'altra parte c'è chi, nel partito democratico, inizia a convincersi che anche il governatore Emiliano stia seriamente valutando di virare, con tutte le sue forze, in direzione Delli Noci – Mellone, anche perchè, la storia recente racconta che sia stato proprio Emiliano a strizzare l'occhio a Mellone in occasione delle amministrative di Nardò del giugno 2016, consegnandogli la vittoria, seppur di misura, ma pur sempre vittoria.

Si teme, adesso, che lo schema neretino possa riproporsi su Lecce e la possibilità che ciò accada sarebbe la ragione di tanta sicurezza che spingerebbe Delli Noci a non fare un passo indietro, certo di poter contrastare la coesione del centrodestra di Giliberti.

Si tratterebbe di alleanze sotto traccia, di accordi sotterranei, di interessi coinvolti e negati pubblicamente, di azioni mirate in direzioni opposte delle parole. Tutto questo starebbe accadendo nel centrosinistra leccese, gettando nel malumore soprattutto la segreteria cittadina che ha giá dovuto rinunciare a ben tre candidati e che, come ultima chance, avrebbe ormai quella di indire le primarie per assenza di alternative, lasciando uscire prima, però, tutta la verità, in una conferenza stampa, su questi mesi di candidature "bruciate" e aspettative sempre disattese.

Immediata la sparata di Sergio Blasi sul suo profili facebook che accusa la dirigenza dem di essere composta da marziani che non vivono nel Salento e non hanno il polso della società leccese.

Idea per Lecce, in mattinata, ha proposto con Ernesto Mola l'ipotesi di una Convention da convocare ad horas per fare uscire allo scoperto chi ha voglia di mettere in campo nuove idee contro la passata gestione ventennale della città: '“Lanciamo la proposta di tenere presto, entro una settimana, una Convention per l’alternativa  a Lecce a cui partecipino tutti coloro che chiedono il cambiamento, cittadini, associazioni, movimenti, partiti, per definire assieme una visione strategica per Lecce e per decidere un metodo democratico e condiviso per l’individuazione delle candidature al governo della città.'”

Intanto il centrodestra sembra marciare con il vento in poppa; Giliberti si è presentato con un incontro a San Cataldo, ma anche da quelle parti cova il fuoco sotto la cenere.

A cura di Valentina Petrucci



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