Castrignano de’ Greci. Il viaggio alla scoperta dei gioielli del Salento continua

L’autunno invita a visitare quel Salento che è capace di regalare in ogni angolo del suo territorio nuove bellezze e antiche emozioni. Castrignano dei Greci richiama il ricordo di un paese laborioso da sempre e creativo come pochi. La sua Storia, i suoi monumenti.

Sulle origini di Castrignano, paese della Grecìa salentina situato nel cuore della provincia di Lecce, si fanno tre ipotesi: che sia stato fondato dai posteri dei Candioti di Minoè o dagli ateniesi e cretesi seguaci di Giapice (Iliade XXIV); che sia stata originata con la colonizzazione del Salento (Magna Grecia); che sia stata edificata dai romani che, favoriti dalla presenza di acque, vi abbiano istituito un loro presidio militare (presidium Castrinianum).

Ci guida alla scoperta di Castrignano lo studioso Giovanni Campa e la prima tappa non può che essere il Castello Baronale nel cuore del centro storico. Il Castello, nonostante le trasformazioni subìte nel tempo, mostra ancora la sua struttura medievale nel basamento scarpato, anche questo fino al secolo scorso, circondato dal fossato. Sul portale d’ingresso si può ammirare  lo stemma dei Gualtieri, la famiglia feudataria che con Nicola si rese benemerita della ricostruzione dell’edificio ad opera di maestranze martanesi nel secolo XVI. Da attenzionare la balconata  del Castello.

Continuiamo il giro ed arriviamo alla Chiesa dedicata alla Madonna Immacolata, comunemente denominata Congreca. La data di costruzione della “congregazione della SS. Immacolata”è quella del 1650 riportata sull’architrave. I caratteri appaiono tipicamente cinquecenteschi ripetuti nella struttura  dell’edificio, che nel suo assieme non ha grandi pretese architettoniche. Si compone di una sola navata con un solo altare centrale, attribuito a Giuseppe Zimbalo, il noto scultore leccese autore di Santa Croce. Presenti opere del pittore Saverio Lillo di Ruffano.

Di particolare importanza storico-religiosa è la cripta di S. Onofrio che prende il nome di un monaco eremita, venuto dalla lontana Tebaide, antica provincia dell’alto Egitto. Tra alcune descrizioni dei comuni della provincia di Lecce è stato scoperto che nel 1894, Cosimo De Giorgi scrive: “Recentemente è stata vandalicamente atterrata la chiesa di S. Onofrio con cripta sotterranea a volta, sostenuta da colonne e con un’iscrizione greca sull’architrave di una delle porte d’ingresso del piano superiore”.

Castrignano dei Greci nutre per la sua Storia un amore profondo e i castrignanesi sentono forte l’appartenenza al loro territorio. Lo documenta bene la prima quartina della poesia 23 agosto 1898 scritta dal prof. Angiolino Cotardo:
Cascignanì,presta scòsite, ti fsemèrose e’ ttorìte? Ti t’astèria a tin anghèra  Ola kàsisa ene mèra.
Castrignanesi non vi alzate? Luce è già e non vi svegliate? chè le  stelle di lassù Son sparite e non ci sono più.

Un vero inno d’amore per il proprio paese è la poesia del sacerdote Leonardo Mascello che, esiliato in Brasile, scrive Paese Natìo, struggente  ricordo del Luogo dell’Anima che oggi come allora coincide con la Terra del Cuore.
Paese natio, Castrignano, antico castello dei Greci, fortezza e nido di rapaci baroni tremendi e crudeli; falchi guatanti dall’alta rupe le prede nel piano; Castrignano, patria fuggita per tempo, io mai non ti dissi ancora l’arcana dolcezza dei tuoi campi sereni e ridenti!…



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