Il fantastico presepe di Kalòs. È cominciata ieri la magia del Natale sulla collina di Caprarica

Con il presepe dell’attesa è stata inaugurata ieri l’edizione 2016 del presepe vivente di Caprarica, allestito nell’archeodromo Kalòs, un modo originale di promuovere il territorio coniugando storia e cultura con la tipica ambientazione salentina.

Sulla collina di Caprarica, là dove si può dominare la piana di Lecce, e il cielo notturno avvolge tutto in un’atmosfera surreale, va in scena il grande presepe vivente di Kalòs, l’archeodromo del Salento, il più grande d’Italia.
La rivisitazione artistica e scenografica della nascita di Gesù è arrivata alla quinta edizione, ma quest’anno, per la prima volta, con alcuni giorni d’anticipo, per spingere al meglio il concetto di promozione del territorio unito alla valorizzazione dell’ambiente attraverso l’arte, la storia e la cultura.

L’edizione 2016 del presepe vivente sulla serra che domina Caprarica è stata presentata dal giornalista esperto di territorio e tradizioni salentine, Marco Renna, che in compagnia del Presidente della Provincia Antonio Gabellone e dell’assessore regionale Sebastiano Leo ha salutato i tanti visitatori presenti e dato avvio alla passeggiata natalizia lungo il crinale della collina. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco di Caprarica di Lecce Paolo Greco, affiancato dal direttore di Kalòs, Alessandro Quarta, ideatore e organizzatore della manifestazione e giovane imprenditore che ha saputo non soltanto realizzare qualcosa di assolutamente nuovo, ma che, attingendo alle profondità della sua formazione di archeologo, ha saputo trasformare una vocazione professionale in occasione di sviluppo per l’intero territorio di riferimento. E così in uno scenario unico, tra allestimenti suggestivi e addobbi luminosi che si confondono con le stelle della notte, è cominciato il viaggio del Natale 2016 con il presepe dell’attesa. Nella povera capanna di Betlemme, infatti, Giuseppe e la sua sposa Maria sono ancora in attesa della nascita di Gesù, la madonna, come si è visto ieri, porta ancora il bambino in grembo.

Originale anche il percorso messo in scena, con la tappa della natività che non è posta al termine del cammino, ma contestualizzata al centro del percorso artistico. Tutt’attorno le stazioni tradizionali del presepe interpretato alla salentina, con le botteghe artigiane, i mestieri e le coltivazioni di Terra d’Otranto, animate, per magia, dalla presenza di matrice evangelica dei soldati romani e incorniciate tutt’attorno al palazzo del re Erode. Insomma in un luogo di grande fascino un allestimento elegante e raffinato, con tutti i servizi annessi, e con la possibilità di consumare i prodotti genuini della nostra terra. Prossimo appuntamento il giorno di Natale e quello di Santo Stefano, e poi a Capodanno e all’Epifania, con l’aggiunta di una data extra, quella della vigilia dell’Epifania. 



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