Cala il sipario sul Merano Wine Festival, il viaggio tra le migliori cantine passa dal Salento

Grande successo per le canine salentine presenti all’edizione numero 25 del Merano Wine Festival. Il Primitivo del Salento e del Negramaro hanno conquistato i numerosi visitatori che hanno affollato la kermesse anche durante la giornata conclusiva.

Riposti i calici e le bottiglie, appassionati, sommelier e, soprattutto, i viticoltori – questi ultimi con la mission di fare del prezioso "Nettare di Bacco" un'opera d'arte unica ogni anno – salutano Merano. 
  
Cala il sipario sull'edizione numero 25 del "Merano Wine Festival", nato da un'idea di Helmuth Köcher. Nell'elegantissimo Kurhaus, oramai cornice affezionata della kermesse gastronomica, i visitatori hanno degustato i vini di circa trecento aziende italiane, oltre al top della gamma di prestigiose etichette internazionali. Una selezione accurata – l'organizzazione, come tradizione vuole, ha indicato non più di tre vini per cantina – per offrire agli intenditori il meglio di ogni produzione. E la pioggia non ha di certo fermato i palati più temerari, sopraggiunti da ogni dove: anche quest'anno, infatti, il Merano Wine Festival ha registrato il tutto esaurito. In coda nel weekend, il flusso di visitatori è stato importante anche di lunedì, giornata conclusiva della manifestazione. 
  
Affollatissima la sezione del food, allestita nella Gourmet Arena, culla delle specialità gastronomiche di Culinaria, dedicata alle tipicità dei territori: dai salumi ai dolciumi, dalle birre artigianali alle spezie, ampia scelta per tutti. E non era difficile, poi, imbattersi nelle specialità nostrane. 
  
Vetrina di importante prestigio per le regioni italiane produttrici di grandi vini, palcoscenico d'eccellenza per quelle di lunghissima tradizione e trampolino di lancio per le giovani proposte, il Wine Festival meranese ha accolto fra le sue braccia un bel pezzo di Puglia. 
  
Fra le cantine pugliesi selezionate dall'organizzazione per la tre giorni, undici nel complesso, presenti all'appello le più affermate nel panorama vinicolo nostrano: Cantele, Antica Masseria Jorche, Leone De Castris, Cantine di San Marzano, Masseria Altemura, Vespa, Gianfranco Fino, Tenute Rubino, Consorzio Produttori Vini Manduria, Conti Zecca, Tormaresca. Diverse, poi, quelle che hanno trovato spazio in sottosezioni tematiche legate alla bio-produzione e alle produzioni emergenti.  
  
Organizzate in un'apposita ala del Kurhaus, dedicata ai vini grandi della Puglia, le cantine di "casa nostra", quelle salentine, hanno accolto durante la tre giorni centinaia di visitatori e curiosi, accompagnandoli nella conoscenza del Primitivo del Salento e del Negramaro
  
Sono queste, infatti, le specialità che nascono dai vigneti della nostra terra: vini rossi, in particolare prodotti con vitigni autoctoni di antica tradizione e storia. Vini negli ultimi decenni cresciuti molto sotto l’aspetto qualitativo, raggiungendo livelli di vera eccellenza.
  
Il clima di questa regione – baciata dal sole per quasi dodici mesi all'anno – regala alle uve quantità di zucchero piuttosto elevate. Proprio la maturazione, sotto l'azione dei raggi solari, può talvolta conferire ai vini di Puglia, e del Salento in particolare, aromi e gusti maturi che ricordano spesso la confettura, una caratteristica che si verifica spesso nelle annate molto calde. 
  
Primitivo e Negroamaro non fanno eccezione e con pratiche viticolturali ed enologiche attente e scrupolose sono capaci di regalare vini di grande personalità ed eleganza.
  
Abbiamo incontrato Cantele, azienda a conduzione familiare, da oltre 40 anni presente sul territorio nazionale e, negli ultimi decenni, alle prese con un mercato americano sempre più incuriosito dalle caratteristiche di un vino sì propriamente salentino, ma dai toni eleganti e sobri. 
  
Con due punte di diamante, il Fanòi, selezione purissima di primitivo (una produzione di non più di seimila bottiglie all'anno) e l'Amativo, un blend nato nel 1999 e ottenuto dall'unione di 60% di Primitivo e di 40% di Negramaro (premiata l'annata 2014 da Bibenda con i cinque grappoli), la cantina di Guagnano ha raccolto gli encomi entusiasti del pubblico. 
  
"Dopo oltre dieci anni di presenza a Merano – ha commentato Paolo Cantele, brand manager dell'omonima azienda – sento di poter dire che il Wine Festival resta un'esperienza unica e irripetibile in ogni edizione; siamo fieri di rappresentare la Puglia insieme ad altre autorevoli cantine. Questa non è soltanto una vetrina per vini e cantine riconosciute in tutto il mondo, ma una reale occasione di incontro fra domanda e offerta, oltre a un'opportunità concreta per comprendere le tendenze e i gusti del mercato del settore. Essere selezionati oramai da tantissimi anni, è per noi motivo di grande orgoglio, ma anche una spinta a fare sempre meglio". 
  
Il Merano Wine Festival si veste di una cornice "disegnata" fra le montagne e i fiumi. Colori pastello di un paesaggio montano che non smette di ammaliare gli amanti del buon vino, dell'ottimo cibo e della raffinatezza. Una cittadina del nord Italia che, spenti i riflettori sul festival del vino, si prepara ora a vivere il clima natalizio dei caratteristici mercatini di Merano. 
  
Di seguito, le cantine pugliesi e le bottiglie che hanno ottenuto all'interno della manifestazione le Medaglie d'oro per il 2016. 

  • CANTELE – Fanòi Salento Rosso IGT 2011
  • ANTICA MASSERIA JORCHE – Primitivo Di Manduria Riserva DOP 2012
  • CANTINE SAN MARZANO – F Negroamaro Salento IGP 2012
  • CANTINE SAN MARZANO – Anniversario 62 Primitivo Di Manduria Riserva DOP 2012
  • FELLINE – Zinfandel Primitivo Di Manduria DOP 2013
  • FELLINE – Fellone Nasco Di Cagliari IGP 2013
  • LEONE DE CASTRIS 50° Vendemmia Salice Salentino DOC 2014
  • TENUTE RUBINO – Torre Testa Salento IGT 2013
  • TORMARESCA – Torcicoda Primitivo Salento IGT 2014



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