Concessioni demaniali, CNA Balneatori presenta un emendamento al Disegno di Legge sul loro riordino

Una posizione netta quella di Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Balneatori e Lidi del Salento che ritiene il Ddl nocivo per la tutela delle imprese balneari. Prese le distanze dalle associazioni favorevoli al provvedimento.

CNA Balneatori Puglia esprime la propria insoddisfazione verso tale proposta di legge che non solo non tutela la categoria e le imprese balneari, ma ignora anche importanti principi di diritto nazionale e comunitario”, con queste parole, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Balneatori e Lidi del Salento commenta, a pochi giorni dalla sua presentazione, il Disegno di Legge in materia di riordino delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative.
  
Questa netta posizione è stata manifestata giovedì scorso nel corso della conferenza stampa, tenutasi presso il Senato della Repubblica, di presentazione del provvedimento alla presenza del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Enrico Costa.
  
Successivamente, una delegazione del sodalizio, composta dal presidente regionale Salvatore di Mattina e dal numero uno provinciale Giuseppe Mancarella, ha partecipato dapprima all’assemblea generale di CNA Balneatori Italia tenutasi a Carrara e poi ad una ristretta riunione del Direttivo nazionale, dove sono state assunte importanti scelte per la intera categoria.
  
L’associazione ha confermato la linea che intende portare avanti a tutela e a difesa delle imprese balneari: legittimo affidamento, doppio binario, periodo transitorio e, a questo scopo, è stata presa la decisione di dare mandato all’Ufficio legale di CNA Italia – composto dagli avvocati Danilo Lorenzo, Ettore Nesi e Roberto Righi – di presentare una richiesta di emendamento al Disegno di Legge con l’introduzione dei principi rappresentati in precedenza.
  
La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Balneatori, inoltre,  è fortemente convinta della necessità di inserire nella Legge delega di riordino delle concessioni demaniali  il riconoscimento del principio del legittimo affidamento per gli attuali concessionari, principio già riconosciuto in altri stati della comunità europea quali Spagna, Portogallo e Grecia e che permetterebbe di salvare oltre 30.000 imprese balneari.
  
“Non si tratta di principi campati in aria – afferma Salvatore di Mattina – ma di principi frutto di approfonditi studi giuridici e che trovano solide basi su una serie di pronunce della stessa Corte di Giustizia Europea, oltre che nella legislazione italiana. L’emendamento che presenteremo al Parlamento e alle forze politiche sarà argomentato punto per punto, spiegato e sostenuto in ogni sua parte proprio per dare spessore giuridico e normativo a quella che è una linea di tutela della categoria in cui ci crediamo fortemente e con convinzione”.
  
CNA, inoltre, proporrà alle forze politiche di applicare procedimenti di evidenza pubblica solo per le nuove concessioni demaniali da assegnare (il cosiddetto doppio binario). Inoltre il sodalizio è fermamente convito della necessità di inserire e riconoscere un periodo transitorio congruo per gli attuali concessionari, al fine di permettere quanto meno a tutti gli imprenditori che hanno iniziato la loro attività nella certezza di alcune regole giuridiche di terminare la stessa, senza pregiudicare aspettative e investimenti, non solo economici.
  
Decisa, infine la presa di distanza di CNA da altre associazioni di categoria favorevoli alle procedure di evidenza pubblica.
  
A tal proposito si è espresso Giuseppe Mancarella: “Ho ascoltato in sede di conferenza stampa al Senato e ho letto le dichiarazioni rilasciate in questi giorni da alcune associazioni di categoria che sarebbero favorevoli alle procedure di evidenza pubblica, considerandole addirittura come necessarie. Noi di CNA prendiamo le distanze da tali associazioni e porteremo avanti la nostra linea, cercando di coinvolgere quanti credono nei nostri valori e portano avanti strategie a tutela della intera categoria e non di pochi interessi”.



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