Garibaldi hotels, la sfida al futuro del turismo di qualità è già cominciata

Con l’acquisizione di un nuovo anello nella catena alberghiera, Garibaldi Hotels immortala un anno da incorniciare. E il 2017 si presenta ricco di novità, come spiega a Leccenews24 il direttore generale Fabrizio Prete.

Il 2016 è stato senza dubbio un anno importante per Garibaldi hotels, la giovane catena alberghiera pugliese che annovera eleganti e raffinate strutture turistiche sull’intero territorio nazionale.

“Dopo aver registrato un incremento del 48% circa sul volume di affari e un utile netto cresciuto a doppia cifra, la società si appresta ad affrontare la nuova stagione estiva con interessanti novità sia in termini di nuove strutture che in termini di investimenti in ambito tecnologico, avvalendosi di partnership importanti con start up salentine del settore” – dichiara il Direttore Generale Fabrizio Prete, il quale sottolinea con soddisfazione l’elevazione a potenza dell’offerta turistica di Garibaldi Hotels anche grazie alla recente acquisizione del 19 Resort di Santa Cesarea Terme in uno dei luoghi più affascinanti della costa del sud.

La Garibaldi Hotels si appresta a sviluppare un nuovo segmento di offerta turistica mirato sullo sviluppo e valorizzazione del territorio.   E’ imminente infatti l’ingresso di Garibaldi Hotels nel settore delle dimore storiche e alberghi diffusi. La catena gestirà, infatti, sin dal 2017 un albergo diffuso all’interno del meraviglioso centro storico di Carovigno, e promette lo sviluppo di un brand ed un modello di business dedicato e replicabile in altri centri storici della Valle D’Itria.

Tali novità saranno però accompagnate anche da un consolidamento dei loro prodotti in Puglia, Sardegna e Trentino Alto Adige ed in particolar modo del Campoverde Village, nel cuore del Salento, ove si prevede “l’ultimazione dei lavori di rinnovamento del complesso adeguando gli standard a quello dei migliori villaggi del litorale come dichiarato dall’Amministratore Delegato Egidio Ventimiglia.

E’ chiaro che la sfida al futuro parla già la lingua del presente.



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