​Turismo maleducato a Gallipoli, i giornali esagerano. Minerva ‘mi riservo di querelare chi infanga la reputazione della città’

Il Sindaco Stefano Minerva non ci sta ad accettare a mani basse le brutte immagini di Gallipoli veicolate dai giornali, scorci che offenderebbero la reputazione della città fatta da persone per bene, professionisti e imprenditori.

Gallipoli ha conquistato, anche quest’anno, il titolo di regina dell’estate, di capitale internazionale del divertimento. Meta preferita soprattutto dai giovani, da quella nicchia di turisti ‘mordi e fuggi’, la Perla dello Ionio con l’arrivo della bella stagione mostra il suo volto migliore ed è inevitabile che in questo sfoggio di glamour e immagini da cartolina, inciampi inevitabilmente in qualche “bruttura”.  
  
L’ultima, in ordine di tempo, l’avrebbe regalata una certa Ilaria che per combattere la penuria di posti letto, “normale” in una città che passa dalle ventimila anime d’inverno alle 200mila in un giorno qualunque d’agosto, ha ben pensato di affittare una brandina sul balcone alla modica cifra di 10 euro a notte. Impossibile non cogliere l’occasione per un ragazzo che non bada alla forma.
  
Ma le cronache locali sono piene di notizie simili, dai bivacchi improvvisati negli angoli più “affascinanti” alla droga venduta forse con troppa facilità. O almeno questo è il racconto che passa (o passerebbe) dai titoli dei giornali. Già perché secondo il Sindaco Stefano Minerva i media cavalcherebbero un po’ l’onda del clamore. In fondo, il turismo maleducato e cafone fa più notizia di uno che passa in sordina.
  
«Assisto in modo imperterrito ad una violenza illegittima nei confronti di quella che è l'immagine della mia città – tuona il primo cittadino – in accanimento come pochi a danno di un'economia e di un popolo che sembra essere la parte oscura di un territorio, comunicato tramite foto di casi al limite della realtà e goliardici che offendono una città fatta da persone perbene, da professionisti, da imprenditori, da cittadini che, con tenacia e volontà, portando il pane a casa».
  
Minerva invita tutti a fare un mea culpa: «Partendo dal presupposto che il diritto di cronaca è sacrosanto e che è nel bene di tutti accedere alla verità e ai fatti di interesse per la società, ritengo opportuno che, in questo determinato momento storico, si arrivi ad un esame di coscienza. Il mio invito è rivolto a tutti coloro i quali stanno creando un danno alla reputazione della nostra città, speculando con foto che non appartengono in alcun modo alla nostra realtà e che vanno oltre ad una decorosa cornice espressiva».
  
Insomma, secondo il Sindaco, alla guida di Palazzo Balsamo da appena un anno, i fatti esposti dai giornali non rispecchierebbero la realtà. Per questo «A nome di una città stremata dalla bramosia di popolarità e di consensi, colgo l'occasione per affermare che prenderemo provvedimenti qualora si dovessero riscontrare accuse gratuite, diffamatorie a discapito della reputazione e dell'onore di una città».



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