Un Lecce da Play Off vince il derby, ma il Foggia è veramente squadra di un altro pianeta

I giallorossi battono in casa Il Taranto e ipotecano il secondo posto. Purtroppo la compagine dauna non perde un colpo e vince, è il nono successo consecutivo, la sfida contro la Casertana con estrema facilità mettendo più di un piede in Serie B.

Il Lecce mette a segno la seconda vittoria utile consecutiva ma il Foggia continua nella sua inarrestabile corsa verso la promozione in serie B.
  
Mentre sugli spalti gli ultrà chiedono a gran voce la testa di Pasquale Padalino, i salentini rispondono ai propri tifosi con una vittoria più che convincente chiudendo la pratica Taranto già nei primi 45 minuti. È chiaro che il Lecce dovrà seriamente pensare ai play-off, ma ha tutte le carte in regola per poter centrare la promozione in cadetteria.
  
Quella del tecnico foggiano è una squadra in salute che combatte a denti stretti anche contro un avversario che fino a qualche tempo fa era suo stimatissimo alleato.
  
Sostenere i giallorossi è un dovere morale da parte di tutti, non aver centrato la serie B come primi della classe non deve essere un dramma anche perché la società aveva pronosticato la promozione nel giro di due anni.
  
Ora l'esame passa per i play-off e come anzidetto il Lecce ha un organico da far paura a qualsiasi avversario e pertanto le ostilità che si consumano domenica dopo domenica non giovano né alla squadra né tantomeno al resto del Salento che contrariamente a quanto avviene sugli spalti è vicino ai propri beniamini consci che la Serie B è alla loro portata.
  
Ma veniamo alla gara contro gli uomini di Mister Ciullo: per l'occasione Padalino rivoluziona la formazione rispetto a quella esibita contro i "corallini", infatti, il tridente d’attacco è composto da Caturano, Torromino e Lepore. Mentre a centrocampo si rivede Arrigoni in cabina di regia.
  
La partita non ha un impatto vibrante ma al 5° Lepore scaglia un bolide che Magri è chiamato alla respinta. Gli ulteriori 11 minuti non registrano occasioni da rete ma al 18° Torromino salta Balzano e serve Arrigoni che da distanza proibitiva prova il tiro con la palla che s'impenna. Due minuti più tardi Tsonev serve Lepore il cui tiro lambisce il palo. Al 22° il Lecce passa : tiro dalla bandierina di Lepore il colpo di testa di Giosa trova, però, la mano di Nigro e per l'arbitro è calcio di rigore. Si incarica del tiro dagli undici metri Checco Lepore che spiazza Contini e porta i suoi in vantaggio per 1 a 0. Non passano nemmeno cinque minuti che i giallorossi raddoppiano con l'ex Crotone che raccoglie la sfera dopo la mancata zampata vincente di Caturano e con un tiro da posizione decentrata insacca implacabilmente.
Al 32° Costa ferriera scaglia un siluro che Contini è chiamato a respingere con non poche difficoltà. Al 44° Lepore poteva triplicare ma il suo diagonale termina di poco fuori. Il primo tempo si chiude con i giallorossi meritatamente in vantaggio.
  
La seconda frazione di gioco si apre al 2° con un tentativo di Magnaghi dal limite il cui tiro è alto sulla traversa. Al 13° Perucchini è chiamato a compiere un'altro dei suoi prodigiosi miracoli su Magnaghi il quale tira a botta sicura ma il portiere giallorosso respinge la minaccia.  Il Taranto è più reattivo e al 14° Viola di destro manda la sfera di poco fuori. Il Lecce lascia l'iniziativa agli ionici poiché il risultato è ampiamente chiuso in cassaforte e al 35° Sampietro serve Magnaghi il quale prima stoppa il pallone e poi rasoterra prova a sorprendere Perucchini senza successo. Al 38° Doumbia subentrato a Torromino al 15° vola più in alto di tutti e di testa di controbalzo chiude definitivamente la partita. Nella circostanza da evidenziare la pennellata perfetta di Checco Lepore. Il Lecce non si demoralizza dei cori non proprio lusinghieri da parte dei propri tifosi e a testa bassa continua a svolgere il proprio dovere sul campo e sabato, vigilia di  Pasqua, è chiamato a fare i conti col Matera di Auteri quando al "Via del Mare" s'impose con uno scioccante 0 a 3 che ancora oggi brucia come ferro rovente.
  
Ivan Vedruccio



In questo articolo: