Parla il Lecce al gran completo. Padalino, ‘Mia la colpa della sconfitta e chiedo scusa, ma la B rimane l’obiettivo’

Questo pomeriggio la conferenza stampa alla quale hanno partecipato il tecnico e i vertici societari per cercare di fare chiarezza sulle polemiche scatenatesi all’indomani della sconfitta contro il Foggia.

E dopo i giorni degli equivoci, dei silenzi e delle contestazione, arrivò quello del chiarimento…
  
Un Lecce al gran completo, infatti, quello che nel pomeriggio di oggi si è presentato presso la sala stampa “Sergio Vantaggiato” dello Stadio “Via del Mare” per commentare, spiegare e, cercare di porre la parole fine, agli strascichi registratisi dopo la brutta batosta di domenica scorsa contro il Foggia.
  
Nella conferenza stampa convocata per il pomeriggio di oggi, nonostante il silenzio stampa imposto a tesserati e dirigenti dal sodalizio giallorosso, a eccezione del presidente e patron Enrico Tundo, assente per motivi di lavoro, erano presenti tutti: Il presidente onorario Saverio Sticchi Damiani; il vicepresidente Corrado Liguori; l’amministratore delegato Alessandro Adamo; il direttore sportivo Mauro Meluso e, naturalmente lui, il principale indiziato dell’ecatombe foggiana, l’uomo finito sulla graticola e nel tritacarne di molti, di tanti, tantissimi, il tecnico della compagine salentina, Pasquale Padalino.
  
“Siamo per commentare più che altro una sconfitta meritata e che ha determinato una serie di appendici che cercheremo di spiegare”, ha affermato il responsabile del Mercato Mauro Meluso.
  
“Abbiamo dato vita al silenzio stampa per non intraprendere strade un po' tortuose, siamo qui, ripeto, per spiegare alcune situazioni che hanno un po’ innervosito tifosi e piazza. Padalino è un tecnico importante, persona molto seria e un gran lavoratore, le polemiche scatenatesi sono forse frutto di un grande equivoco, avendoci giocato e avendolo frequentato sempre in questi otto mesi, so che al termine della gara il suo stato d'animo era quello di una persona affranta per questa battuta d'arresto. Da responsabile tecnico penso e sono convinto che lui sia la persona che ci può portare in Serie B e di questi sono fermamente convinto”.
  
A prendere, poi, la parola, il diretto interessato, la persona intorno alla quale si sono scatenate le polemiche, l’allenatore, Pasquale Padalino: “Come ha detto il direttore penso sia doveroso partire dalla prestazione; se domenica non sono riuscito a spiegare quale fosse il mio concetto lo ribadisco: è un fatto che la gara non sia stata da Lecce e di questo mi assumo in pieno la responsabilità; che ci fosse l'intenzione di cercare di tornare primi e un altro fatto e che la voglia di raggiungere la vetta ci sia ancora è un altro fatto ancora. Ribadisco il mio pensiero che ho illustrato il giorno della mia presentazione quello cioè che mi ritengo in debito con questa città e che è mia ferma intenzione quella di riscattarmi ottenendo la promozione, perché questa terra continuerò ad amarla come sempre, perché mi ha dimostrato sempre accoglienza e queste parole valevano otto mesi fa e le ribadisco oggi.
  
Continuo a credere in quello che possiamo fare insieme e di avere sempre l'ambizione di vincerlo questo torneo. Per quel che riguarda, poi, il mio comportamento a fine gara  sono andato verso l'arbitro per salutarlo come ho fatto sempre è un calciatore avversario, Coletti, mi ha chiesto di salutarmi e l'ho salutato, poi sono andato con i nostri calciatori verso i tifosi per scusarmi per la brutta prova.
  
In merito al mio non ritorno a Lecce a fine partite devo dire che queste decisioni si programmano prima e se avessi saputo quello che sarebbe accaduto sarei tornato qui perché è giusto che il diretto interessato alla guida tecnica dia le sacrosante spiegazioni.
  
Ribadisco che la voglia di lottare per vincere il torneo c'è sempre, per regalare e regalarci un sogno che ci può far crescere sotto tutti i punti di vista. Se ho toccato la suscettibilità di qualcuno chiedo scusa, ma è accaduto in piena buonafede. Se mi spogliassi dal ruolo di allenatore le comprenderei le tante critiche, ma ho questo ruolo e penso di aver dato il massimo, con i miei errori, con i miei sbagli e con le difficoltà. Respingo al mittente le accuse di mancanza di affetto, perché venire per 25 anni in Salento a fare le vacanze qualcosa significherà. Finché avrò la minima energia continuerò a combattere per un obiettivo che ritengo raggiungibile”.
  
Ma secondo l’allenatore cosa non ha funzionato nel corso della partita e in cosa si è sbagliato? “Provando a essere lucido qualcosa abbiamo sbagliato, non abbiamo fatto una buona prestazione ed è balzato subito all'occhio e i fattori possono essere tanti: la tensione, aver sentito eccessivamente la gara, ma nel corso della preparazione avrei rifatto tutte le scelte. Forse lavorerei meglio sull'atteggiamento che non è stato assolutamente il nostro.
  
La squadra è sicuramente con me di questo ne sono certo, spero di non condividere più questo momento di contestazione e spero che le mie parole siano servite ancora una volta a spiegare il mio pensiero.
  
Prima di una scelta penso di fare il meglio, a posteriori, poi, è diverso, a volte può non essere la scelta giusta e se poi il risultato non mi ha dato ragione devi farmi delle domande e darmi le risposte”.
  
Le spiegazioni ai tifosi che lo hanno contestato: perché non è andato sotto il settore per chiarire? “Alla ripresa quando sono arrivato all'ingresso dello stadio qualche spiegazione ho provato a darla, ma è difficile quando le domande sono tante e si è ‘circondati’ e intendo in senso buono, figurarsi andare sotto un settore, con persone a distanza e che sono venute per contestare e non è un caso abbiamo preso la decisione di svolgere questo incontro.
  
Soffro per una sconfitta che ci poteva far tornare primi ed è una sconfitta personale e soffro perché mi sento come un figlio di questa terra, è normale che il mio stato d'animo non sia sereno, ma bisogna rialzarsi e ci sono il tempo, la fiducia e la convinzione”.
  
In ultimo si è espresso il presidente onorario Saverio Sticchi Damiani: “Non potete capire per uno come me quanto sia doloroso oggi dovere affrontare una conferenza stampa di questo tipo, perché  si mette in discussione l’aspetto umano  di una persona che abbiamo apprezzato come tecnico e come uomo. Una settimana fa eravamo a un punto dalla vetta e adesso si mette in discussione tutto e tutti.
  
Dico ciò, perché bisogna rispettare tutte le persone. È evidentemente che errori ci sono stati, atteggiarti sbagliati anche, ma sono stati dovuti diciamo così a ingenuità. 
  
La piazza ci ha sempre riconosciuto il fatto di essere dirigenti tifosi e questa contestazione non mi fa dormire la notte, perché mettere in discussione il nostro amore nel fare le cose mi lascia sconcertato, perché quanto accaduto al termine della partita ci ha messo in una situazione paradossale, non per la reazione dei tifosi, è paradossale che io debba difendere me e i miei colleghi e la nostra leccesità e ci dispiace che si sia creata questa condizione. Secondo voi se ci fosse il minimo dubbio che qualcuno non sia pienamente votato a raggiungere un risultato potrebbe lavora in questo sodalizio?
  
Si sono creati equivoci siamo pronti a scusarsi. Forse domenica avrei dovuto imporre a tutti di salire sul pullman e forse lì abbiamo sbagliato e chiedo scusa, ma sul fatto che vogliamo raggiungere l'obiettivo posso dare le più ampie rassicurazioni.
  
Sulla partita il discorso è diverso, è stata pessima e la prestazione e non ci è piaciuta, ma abbiamo la convinzione che questo è un gruppo di lavoro che più di tutti ci può consentire di arrivare al risultato. Spero che i tifosi stiano con noi perché domenica c'è la possibilità di rialzarsi e vogliamo dargli una grossa soddisfazione”.



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