Padalino le indovina tutte, Giosa monumentale, Tsonev splendida conferma. Le pagelle del derby Taranto – Lecce

Il bulgaro Tsonev non si ferma più; dopo il gol di Castellammare di Stabia segna a Taranto e lancia il Lecce in vetta al Girone C di Lega Pro. Ottima prova di Giosa e di tutta la difesa. Padalino non sbaglia una mossa.

Il Lecce torna a vincere lo storico derby contro il Taranto e blinda il primo posto in classifica. In terra jonica basta il gol di Radoslav Tsonev (seconda marcatura consecutiva) per avere la meglio. Pasquale Padalino cambia molto in formazione, ma azzecca ogni scelta. La difesa è invalicabile, il centrocampo regge l'urto (leggi la cronaca del match). Dubbio, però, intervento di Gomis sul discusso tiro di Potenza a inizio secondo tempo: l'estremo difensore senegalese rischia di combinarla grossa.
 
Gomis, 6: nel primo tempo si gode lo spettacolo dello 'Iacovone' venendo chiamato in causa solamente da qualche retropassaggio dei compagni. Nella seconda frazione, invece, si rende subito protagonista: non trattiene il tiro di Potenza a pochi secondi dalla ripresa con la sfera che balla sulla linea di porta. L'arbitro lascia correre tra le vibranti proteste dei tarantini. Splendida, invece, la sua risposta al 27esimo del secondo tempo sull'insidioso tiro di Lo Sicco, appena entrato.
 
Ciancio, 6.5: messo lì, a destra a causa del forfait precauzionale di Vitofrancesco, tiene a bada le incursioni di Potenza e compagni. Disputa una gara guardinga, attenta, dalle poche sbavature. Poche le volte in cui si spinge davanti, ma quando lo fa preferisce giocare corto, rischiando poco. Più intraprendente nella ripresa, presta maggiormente il fianco a qualche iniziativa jonica.
 
Drudi, 7: l'ex Santarcangelo sostituisce in modo esemplare lo squalificato Cosenza. Con Giosa accanto, rende la vita impossibile al pacchetto avanzato rossoblu. Un'ottima prova dopo il periodo relegato in panchina e il lieve acciacco muscolare: non lo scopriamo oggi, ma Padalino può contare su un altro centrale di assoluta affidabilità.
 
Giosa, 7: possente, roccioso, intelligente, attento, grinta da vendere. Gli aggettivi per l'ex capitano del Como si sprecano. Guida la difesa con l'autorevolezza dettata dalla grande esperienza e non fa toccare nemmeno una palla all'avversario di turno. Di testa ci arriva sempre primo e sugli anticipi bassi altrettanto. Praticamente perfetto: l'unica macchia il cartellino giallo rimediato alla mezzora del secondo tempo.
 
Contessa, 6.5: con Ciancio portato a destra, si prende in consegna la corsia sinistra dove ne diventa l'assoluto padrone. Corre su e giù, soprattutto nella prima parte di gara, arrivando persino a cogliere una traversa al nono minuto, ma a gioco fermo. Cala nel secondo tempo, ma dalle sue parti non arrivano pericoli.
 
Tsonev, 7: dopo il gol a Castellammare, concede il bis con una conclusione dopo appena dieci minuti con la quale ha il merito di sbloccare il match. Altra partita di assoluto spessore per il giovane talento bulgaro premiato anche dalla maglia da titolare concessa da Padalino. Lotta su ogni pallone e su ogni azione degna di nota dei giallorossi ci mette sempre lo zampino. Lascia il campo a 15 minuti dal termine.
 
Dal 30' s.t. Maimone, 6: tutta fisico la prestazione del giovane che però sbaglia svariati passaggi.
 
Arrigoni, 6+: Mette ordine alla manovra e per lunghi tratti di gara è il faro del Lecce. In fase di ripiegamento in alcuni frangenti è persino provvidenziale e in alcune occasioni si fa notare davanti con un paio di tiri da fuori. Ammonito al 45esimo, sbaglia alcuni appoggi in avvio di seconda parte, ma poi si ricompone.
 
Mancosu, 6: buona la prova del centrocampista sardo che con la cerniera creata con Tsonev si impossessa della mediana per tutto il primo tempo. Si divora il colpo dello 0-2 nel finale di prima parte: un destro nel cuore dell'area di rigore che incredibilmente si spegne alto sulla traversa di Maurantonio. Solita grande intelligenza tattica: lascia spazio al Vinetot per i minuti finali.
 
Dal 38' s.t. Vinetot, senza voto: entra per rimpinguare la difesa durante gli assalti finali del Taranto.
 
Lepore, 6.5: spostato sulla linea degli attaccanti si trova decisamente maggiormente a suo agio quando ha la possibilità di crearsi lo spazio per offendere. Spende tantissimo con continui ripiegamenti in difesa che però non scalfiscono il suo fiato, tenuto al massimo per tutti i 90 minuti. Buona la sua intesa con Contessa e Arrigoni che lo cercano spesso.
 
Doumbia, 6- : lanciato un po' a sorpresa tra i titolari, il francese non lesina impegno. Una gara caratterizzata da molta corsa, ma da poche invenzioni. Cerca spesso lo scatto lungo, ma quando viene servito cincischia più del dovuto con la palla tra i piedi. Dopo un quarto d'ora dall'inizio del secondo tempo lascia spazio a Torromino.
 
dal 14' s.t. Torromino, 6- : tenuto in panchina per un ora, entra e fa vedere come al solito grande volontà. Si rende pericoloso soprattutto con un tiro che costringe Maurantonio agli straordinari.
 
Caturano, 6: si carica il peso dell'attacco e ha il merito di attrarre su di se le maggiori attenzioni della difesa di mister Prosperi. Cerca spesso lo scatto che potrebbe metterlo a tu per tu con il portiere avversario ed è encomiabile il suo sacrificio quando è chiamato a dare man forte in difesa. Si perde alla lunga, ma si aggiudica la fascia di 'assist-man' in occasione del gol.
 
Padalino, 7: il mister stravolge l'undici titolare lanciando dal 1' elementi in assoluta crescita e il campo, tutto sommato, gli da ragione. I giallorossi iniziano il derby con la stessa verve del secondo tempo disputato contro la Juve Stabia: grande carattere e concretezza. Tutti gli uomini sembravano messi al loro posto e i risultati si sono visti. Nel secondo tempo emerge anche la capacità di soffrire, fondamentale in gare come queste. Il mister conserva la vetta e permette al Lecce di tornare a vincere il derby in quel di Taranto.



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