Non c’è due senza tre e la quarta vien da sè… la maledizione dei Play Off. Per il Lecce è ancora Lega Pro

Per il sesto anno consecutivo i giallorossi saranno costretti a disputare il Campionato di Lega Pro. La sconfitta a opera dell’Alessandria ha spento i sogni di gloria dei salentini. Ripercorriamo la storia dei Play Off in casa leccese.

Ancora una sconfitta, ancora una delusione, ancora lacrime e sangue… il Lecce proprio non riesce, o non è in grado, di abbandonare gli inferi della Lega Pro e, l’anno prossimo, sarà costretto a disputare la terza serie per il sesto campionato consecutivo.
 
La sconfitta a opera dell’Alessandria ha stroncato quasi sul nascere i sogni di gloria dei giallorossi che, dopo la non semplice qualificazione ai quarti a discapito della Sambenedettese (a conti fatti è stato provvidenziale il calcio di rigore fallito all’andata da Mancuso), stecca il ritorno dei quarti contro la squadra di Bepi Pillon e, complici i tantissimi sprechi al “Via del Mare” e al 'Moccagatta', dice addio al Campionato Cadetto.
 
“Questione di feeling” cantavano Mina e Riccardo Cocciante poco più di una trentina di anni fa e quel feeling tra la compagine giallorossa e i Play Off sembra proprio non esserci.
 
E pensare che andando a ritroso negli anni la strada sembrava segnata in positivo, però, quando, nel Campionato 2007/2008 gli uomini di Giuseppe Papadopulo, classificatisi terzi in campionato, conquistarono la promozione al massimo torneo proprio nei Play Off.
 
Evidentemente così non era… e i fatti hanno dato pienamente dato ragione alla sorte.
 
Campionato di Lega Pro 2012/2013, il Lecce per una storiaccia di partite truccate (il derby di ritorno con il Bari) si vede retrocesso dalla Procura Federale in Lega Pro. Dopo i successi mietuti in 18 anni la famiglia Semeraro cede la proprietà ai Tesoro che, confermano quasi in toto la squadra. Il ritorno in B, nel calcio che conta,  dovrebbe essere poco più di una formalità visto l’indiscusso potenziale tecnico, ma i giallorossi nel girone di ritorno sono in grado di dilapidare l’enorme vantaggio accumulato all’andata e si vedono superati in classifica dal Trapani. Capitan Giacomazzi e compagni, dopo tre cambi di allenatore (Lerda, sostituito da Toma e rimpiazzato a sua volta da Gustinetti alla vigilia dei Play Off), giungono in finale contro il Carpi. all’andata ad avere la meglio è la formazione carpigiana con una punizione del marocchino Kabine. Decisivo, quindi, il ritorno allo stadio “Via del Mare”. I salentini segnano subito con Bogliacino, ma a pochi minuti dal termine, Brini, tecnico dei modenesi manda in campo ancora una volta Kabine che, con una punizione dal limite, battuta in fotocopia, beffa Benassi e regala ai biancorossi la promozione. Al termine della gara una bruttissima pagina per lo sport leccese: l’invasione di campo da parte di alcuni facinorosi che aggrediscono i giocatori e con un’autovettura data alle fiamme all’esterno dello stadio.
 
Trascorre l’estate e si inizia il secondo campionato di Lega Pro. L’attesa, naturalmente è altissima, visto l’arrivo tra le file leccesi di Fabrizio Miccoli e la panchina affidata a un altro leccese Doc, Checco Moriero. Queste attese, però, vengono tradite. Almeno all’inizio. L’allenatore ex Virtus Lanciano fallisce le prime cinque partite e viene esonerato; al suo posto i Tesoro richiamano Lerda che compie quasi un miracolo con i salentini che terminano il campionato terzi. Si arriva a disputare ancora una volta i Play Off e, dopo un cammino un po’ tortuoso, capitan Papini e compagni riescono a raggiungere la Finale contro l’avversario di tutta una stagione il Frosinone. All’andata al “Via del Mare” termina in parità con il punteggio di 1-1. Allo stadio “Matusa”, le cose sembrano mettersi bene con  i salentini che passano quasi subito in vantaggio, ma con il trascorrere del tempo gli uomini di Lerda crollano sotto il piano fisico e i ciociari di mister Stellone, prima raggiungono il pareggio e nei tempi supplementari dilagano e conquistano la vittoria con il punteggio di 3-1. Purtroppo, come avvenuto l’anno precedente si è costretti, ancora una volta, a fare i conti con un episodio poco edificante. Al termine della partita si registra un’invasione di campo dei tifosi laziali e Franco Lerda risponde alle provocazione dei supporter avversari e sferra un pugno a uno di loro. La rissa a fine gara costerà carissima al tecnico di Fossano, squalificato dal Giudice Sportivo fino al 31 dicembre del 2014.
 
Il campionato 2014/2015, si apre con l’arrivo di un altro pezzo da 90. A sostenere l’attacco viene chiamato Davide Moscardelli, una lunghissima esperienza in Serie A. Purtroppo il bomber italo-belga, come il resto della squadra, contribuirà pochissimo alle prestazioni della squadra che non riesce neanche a centrare i Play Off. Oltre all’arrivo della punta barbuta il torneo dei salentini si contraddistinguerà per la barzelletta del cambio di tre allenatori da parte dei Tesoro con Lerda sostituito da Pagliari a cui subentrerà a sua volta Bollini. Al termine della stagione finisce l’era della famiglia di Spinazzola in Salento (annunciata già a metà campionato) che si è caratterizzata dai tantissimi soldi spesi per costruire le squadre, dal cambio di otto allenatori nel giro di tre anni (neanche Cellino e Zamparini dei tempi migliori), più che dai risultati sportivi.
 
Si arriva, così, alla stagione 2015/2016. Dopo una lunga trattativa il leccese Enrico Tundo, insieme a una cordata di imprenditori salentini rileva il sodalizio giallorosso. L’entusiasmo è tanto, c’è un nuovo direttore sportivo, anch’egli leccese, Stefano Trinchera, due promozione consecutive con la Virtus Francavilla e un nuovo allenatore, Antonino Asta. Il tecnico ex Bassano, però, inizia malissimo il campionato e viene sostituito dopo poche giornate da un vero e proprio esperto della categoria, Piero Braglia; il trainer toscano disputa un buonissimo torneo, ma la compagine giallorossa, a poche giornate dalla fine, subisce l’ennesimo crollo fisico e anche questa volta si vede costretta a giocare le possibilità di approdare tra i cadetti agli spareggi. L’inizio contro il Bassano è dei migliori, vittoria per 3-0, ma il prossimo avversario è quello peggiore che potesse capitare il Foggia di mister Roberto De Zerbi. I salentini nelle due gare vengono annichiliti, praticamente umiliati dai “satanelli che al “Via del Mare” si impongono per 3-2 e allo “Zaccheria” chiudono la pratica imponendosi per 2-1.
 
Il resto, purtroppo e ancora una volta, è storia recente, recentissima…



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