Lecce stanco, compassato e impreciso: a Cosenza il migliore è Vitofrancesco. Le pagelle

Solo 0-0 per il Lecce che torna da Cosenza imbattuto, ma con il primo posto ancora più lontano. Gara poco brillante per la truppa di Padalino, resa complicata anche dal terreno di gioco bagnato: la difesa regge bene, ma dal centrocampo in su il Lecce sembra privo di idee.

Finisce a reti bianche la sfida tra Cosenza e Lecce. I giallorossi, su un manto erboso reso pesante dalla pioggia abbondante, mantengono un notevole possesso palla, come tradizione, ma di azioni pericolose se ne contano davvero poche. Nel primo tempo il Lecce prova a costruire qualcosa di interessante (senza riuscirci), ma nella ripresa i giallorossi sembrano bloccati, da un Cosenza corto e attento, ma anche in virtù delle notizie che arrivano da Foggia. Nel finale di gara il Lecce prova ad alzare il ritmo, quando però è troppo tardi. Altra occasione sprecata perché la prossima settimana i salentini hanno in calendario due gare casalinghe, mentre i Satanelli sono chiamati a due trasferte a distanza ravvicinata. Ma ora sembra proprio che le distanze siano incolmabili.
 
Perucchini, 6+ : ci mette un guantone sporco proprio sulla linea di porta sul colpo di testa di Calamai al 6’ che per poco non porta in vantaggio i silani, poi sbaglia un appoggio che poteva costare caro. Per il resto, il Cosenza lo tiene poco impegnato, ci pensano allora i suoi compagni con qualche retropassaggio e qualche ‘chiamata’ in uscita.
 
Vitofrancesco, 7: posizionato sull’out mancino, sfodera forse la sua miglior prestazione in giallorosso. Soprattutto nel primo tempo riesce sempre a spezzare le incursioni cosentine, spesso in anticipo, e vincendo ogni contrasto. Preciso anche in un paio di circostanze di cross lunghi, poco sfruttati dai compagni del reparto offensivo.
 
Giosa, 6: è decisamente il comandante della difesa. Sulle palle alte ci arriva sempre per primo e quando ha spazio mette palla a terra e prova a impostare. Non va mai in apprensione nell’uno contro uno che, spesso, deve affrontare dopo qualche pallone perso dal centrocampo.
 
Drudi, 6+ : anche questa settimana è ‘chiamato’ a sostituire qualcuno. Con Cosenza squalificato, infatti, si posiziona nel cuore della difesa e, insieme a Giosa, concede poco a Baclet e soci. Fa registrare un paio di passaggi fuori misura, ma in generale raggiunge ampiamente la sufficienza.
 
Ciancio, 6: smaltito l’infortunio che nelle ultime settimane lo ha costretto al riposo, ritorna tra i titolari proprio nella sua ex squadra. Gara senza infamia ne lode per lui. Rimedia un cartellino giallo al 61’.
 
Costa Ferreira, 5+ : spende tanto nella prima frazione nel ‘coprire’ quasi tutta la linea di centrocampo e in ogni azione d’attacco del Lecce ci mette lo zampino. Al 15’ chiude una bella triangolazione con Lepore, si presenta nel cuore dell’area di rigore avversaria ma il suo tiro è debole. Alla distanza inizia a sbagliare qualche passaggio anche lui e, dopo essere stato ammonito al 50’ per una vistosa trattenuta, viene richiamato in panca.
 
dal 77’ Pacilli, senza voto: ultima parte di gara per Super Mario che però sul bagnato non è proprio a suo agio.
 
Fiordilino, 5.5: altro ex di turno, cresce in personalità giorno dopo giorno, ma ancora sbaglia in alcune situazioni semplice in fase di impostazione. È bravo invece a dare spesso manforte a Vitofrancesco e al resto della difesa, mordendo sempre ai talloni degli avversari. Nella ripresa però smorza anche lui ‘i toni’ e riesce a costruire poco e nulla.
 
Maimone, 5- : dopo la gioia del primo gol con la maglia del Lecce sette giorni fa, soffre il centrocampo attento e abbottonato del Cosenza. Non li riesce come contro il Fondi la fase di interdizione e dopo oltre un’ora di anonimato, lascia il campo per Tsonev.
 
dal 71’ Tsonev, senza voto: entra per i 20 minuti finali, ma non riesce a dare un apporto importante.
 
Lepore, 5: Padalino torna a schierarlo tra i titolari affidando lui la zona destra dell’attacco e nel primo tempo si fa notare solo su un calcio di punizione ben scodellato in area, ma non raccolto a dovere dai suoi compagni. Solita verve da capitano, ma non riesce a incidere.
 
Torromino, 5: sua la prima conclusione della partita per il Lecce: un tiro su schema di calcio d’angolo al 13’ che però è decisamente fuori misura. Complice anche il campo pesante non riesce mai a saltare l’uomo e le poche conclusioni in porta che si concede sono tutte oltre lo specchio della porta difesa da Perina.
 
Caturano, 4.5: è un periodo buio per il capocannoniere napoletano che ormai non segna da quasi due mesi. Anche oggi prestazione opaca, per nulla brillante: in un’ora di gioco ha sui piedi un paio di buoni palloni che però sciupa sempre con conclusioni deboli. Non fa mancare la volontà, ma meriterebbe riposo (anche in vista per prossimo doppio impegno ravvicinato).
 
dal 66’ Marconi, 6: si vede lontano un miglio che a livello fisico attraversa un momento migliore rispetto a Caturano. Entrare e riuscire a dare un’impronta decisiva a partita in corso non è cosa facile, ma la prossima settimana potrebbe tornare a tra i titolari e tornare chissà anche a segnare.
 
Padalino, 5: un copione visto tante, troppe, volte in questa stagione. Il Lecce gestisce il possesso, bada a non prenderle, ma tira nello specchio della porta avversaria poco quanto niente. L’organizzazione del Cosenza costringe il Lecce a continui passaggi in orizzontale, senza mai vedere uno spunto o uno scatto interessante di qualcuno: le tante conclusioni dalla distanza ne sono una prova. Il reparto offensivo è oggi innocuo e, nonostante il forcing finale, i giallorossi escono dal “San Vito” imbattuti, ma con un ritardo ancora più accentuato dal Foggia capolista.



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