Lecce, per arrivare lontano devi osare. Il pari al ‘Degli Ulivi’ costa il titolo di Campione d’Inverno

Con il pareggio ottenuto contro la compagine della Bat e la conseguente vittoria del lucani nel derby con il Melfi i giallorossi dicono addio al titolo di Campione d’Inverno. Giovedì 22 prima giornata di ritorno contro il Monopoli.

Quello contro l'Andria è stato un  Lecce molto attento, forse troppo, e lo ha dimostrato la formazione più che  mai prudente mandata in campo da mister Padalino che sorprende un po’ tutti, ma ciò non fa più notizia, e tiene in panchina Torromino, Doumbia (si dice entrambi non in ottima forma) e Vitofrancesco. Sulle fasce Pacilli sciorinato per l'occasione e il jolly Capitan Lepore non brillano e pertanto i rifornimenti per Sasa Caturano sono una chimera.
 
L'Andria capisce che i giallorossi, orfani dei propri sostenitori per via del divieto di assiepare gli spalti da parte del Prefetto di BAT, non osano più di tanto per espugnare il "Degli Ulivi" e specie nella seconda frazione di gioco, mettono sotto torchio la capolista che rischia in più di qualche occasione di capitolare.
 
L'inizio partita è piuttosto monotona a parte l'occasione da rete avuta dalla Fidelis al 5°con Cruz che si mangia un gol facile facile dopo aver avuto ragione di due difensori ospiti da circa 11 metri, praticamente un rigore in movimento, spara abbondantemente al lato con Gomis battuto. Per assistere ad un ulteriore sussulto bisogna aspettare addirittura il 26° ed è sempre la squadra federiciana a impensierire la retroguardia giallorossa con Cruz che sugli sviluppi di un calcio dalla bandierina, colpisce di testa ma la palla sfiora soltanto il palo della porta difesa da Gomis. Al 35° conclusione al volo di Curcio con la sfera che si imbriglia tra le maglie esterne della rete dando l'illusione del gol. Per vedere, invece, il Lecce nei pressi di Polizzi bisogna aspettare il 38°, e questo la dice lunga sull'eccessiva prudenza dei giallorossi, con una conclusione debole e centrale di Pacilli con il portiere ospite che blocca agevolmente . Due minuti più tardi Lepore, davvero da due passi dall'estremo locale, tira di potenza ma la palla deviata da un difensore s'innalza a campanile mettendo in serie difficoltà Polizzi che comunque riesce a sventare la minaccia. Al 42° c'è tempo di vedere la prima ammonizione della partita ai danni di Tsonev. Il primo tempo termina sul risultato di parità e cioè 0 a 0. Ma lo si è capito fin da subito che si sarebbe assistito ad un match della serie “prima cercare di non prenderle e poi tentare di vincere l'incontro sulle ripartenze oppure sulle conclusioni dalla distanza di Lepore o Mancosu”.
 
La seconda frazione inizia con l'Andria al 46° pericoloso con Onescu il cui tiro calciato al volo supera di gran lunga la traversa. Al 59° Giosa è costretto ad atterrare senza tanti complimenti ai sedici metri Cruz  scappato via alla retroguardia giallorossa e per questo si becca il meritato cartellino giallo. Sul seguente calcio di punizione di Volpicelli, Gomis s'impone da campione e nega così il vantaggio per i locali. Al 71°  biancazzurri vicini alla marcatura con l'onnipresente Cruz che di testa angola bene la sfera e solo il perentorio intervento di Gomis e del palo evitano il gol del vantaggio per i padroni di casa. Al 81° Pasquale Padalino prova a vincere l'incontro con un doppio cambio e butta nella mischia Persano per Pacilli e Vutov per Tsonev ma questa volta l'avvicendamento si rivelerà infruttuoso. Quattro minuti più tardi Vitofrancesco  prenderà il posto di Contessa. Al 86° la Fidelis Andria sfiora nuovamente la marcatura con Volpicelli che dal limite lascia partire un rasoterra micidiale che per fortuna di Gomis sfiora soltanto il palo sulla sua sinistra. Al 89° l'arbitro di Legnano non concede un sacrosanto rigore ai giallorossi per una vistosa trattenuta ai danni di Mancosu nell'atto di calciare in porta.
 
Il Lecce non ripete le belle prestazioni di Messina e di quella in casa contro la Paganese accontentandosi di un pareggio su un difficile campo dove Matera, Juve Stabia e Cosenza hanno lasciato ai padroni di casa l'intera posta. Forse la squadra di Padalino poteva osare di più e tentare di aggiudicarsi il match ma la paura di perdere ha condizionato di fatto tutti i novanta minuti. La macchina, ironia della sorte, schiacciasassi Matera raggiunge il Lecce in vetta alla classifica dopo aver bastonato il Melfi col risultato tennistico di 6 a 0 ed in virtù della migliore differenza reti si laurea anche campione d'inverno. 
 
Ivan Vedruccio



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