Lecce, che fatica a Catanzaro! Primo tempo sotto, poi il ribaltone: Doumbia croce e delizia. Le pagelle del match

Vince in rimonta il Lecce nel posticipo in Lega Pro a Catanzaro. Sotto di un gol, la truppa di Padalino ribalta con Doumbia e Lepore e torna in vetta alla classifica. Bene gli esordi dei nuovi acquisti, da rivedere le prestazioni di Bleve e Mancosu.

Non bello, ma lavoratore e caparbio: il Lecce espugna così il ‘Ceravolo’ di Catanzaro, battendo per 2 a 1 i padroni di casa. Primo tempo da mandare nel dimenticatoio per i salentini che vanno al riposo con un gran dato sul possesso palla, ma sotto di un gol e con 0 tiri nello specchio di porta. Poi nella seconda metà di gara vengono fuori doti ed esperienza: Doumbia riacciuffa il match e il neo entrato Lepore completa la rincorsa. Bene gli esordienti Agostinone e Costa Ferreira, male oggi Mancosu e Bleve.
  
Bleve, 5.5: per la seconda settimana consecutiva difende i pali giallorossi. Resta inoperoso per tutta la gara, persino sullo spiovente in area da dove è arrivato il gol dell’1-0 per il Catanzaro: poteva decisamente fare di più. Per fortuna non c’era Gomis, altrimenti i tifosi ne avrebbero chiesto la testa.
 
Vitofrancesco, 6: se soffre in copertura, macina chilometri quando il Lecce attacca. Per Pacilli rappresenta una spalla fidata, con continue sovrapposizioni capace di creare la superiorità numerica lungo la corsia destra. Rimedia un cartellino giallo per fallo tattico.
 
Cosenza, 6: scontato il turno di squalifica, indossa la fascia di capitano di giornata. È lui che guida la difesa, arrivando per primo su tutti i palloni alti: peccato che Prestia sbuca proprio alle sue spalle in occasione del gol calabrese, giunto al 28esimo. Lui però era in copertura su un altro uomo. Sovente, testa alta e petti in fuori, lo si vede dare il via all’azione giallorossa.
 
Drudi, 6+: la settimana scorsa ha sostituito Cosenza per via della squalifica; oggi per lo stesso motivo prende il posto di Giosa: qualche leggerezza iniziale non lo fanno risentire per il resto della gara, giocata con attenzione e diligenza. Sempre attento in marcatura sugli attaccanti di Zavettieri. Nel finale rimedia una testata che lo stordisce per alcuni secondi.
 
Agostinone, 6: debutto assoluto in giallorosso per uno dei nuovi acquisti di questa sessione di mercato. Prestazione appena sufficiente per l’ex Piacenza che cerca spesso la sovrapposizione senza però portare sempre a casa il risultato migliore. È chiaro che le poche ore a sua disposizione per amalgamarsi col gruppo oggi si sono palesate tutte.
 
Tsonev, 5.5: da qualche partita non quello che eravamo abituati a vedere ad inizio stagione. Gioca pochi palloni utili, mettendosi in mostra solo per un paio di buoni recuperi in rincorsa. Ammonito al 12esimo della seconda frazione, esce pochi secondi dopo.
dal 17’ s.t. Costa Ferreira, 6+ : entra e fa capire immediatamente che non si trovava in Serie B per caso. Debutto di tutto carattere per il portoghese che quando serve calma e sangue freddo è bravo a raffreddare palla al piede la partita. Siamo certi che partirà dal primo minuto nella prossima sfida a Caserta.
 
Arrigoni, 6.5: anche senza palla è lui il vero regista del Lecce. Comanda i suoi compagni non solo quando gestisce la manovra, ma anche con indicazioni ad alta voce. Altra bella prova per l’ex Cosenza che, con il centrocampo del Catanzaro in superiorità numerica, riesce quasi sempre a trovare la soluzione migliore. Prezioso nel vertice basso a ridosso della difesa, dove rappresenta un vero punto di riferimento.
 
Mancosu, 5.5: forse il peggiore in campo. Sbaglia tanto, troppo per essere lui: sbaglia una marea di appoggi e di controlli all’apparenza facili. Solo un caso: Mancosu ci ha abituato a ben altre prestazioni. Nel secondo tempo nel Catanzaro entra anche suo fratello Marcello, appena arrivato in Calabria: sarà stato emozionato?
 
Pacilli, 6: soffre tanto anche lui le tante maglie rossogialle del Catanzaro abbottonate in difesa. Nel primo tempo si rende poco pericolo, mentre nella ripresa prova a tirare la testa fuori dal sacco. Spesso impegnato in fase di contenimento a dare manforte a Vitofrancesco, il gol del pareggio salentino arriva con un suo del dialogo con Doumbia: assist vincente appena prima di lasciare il posto a Lepore.
dal 23’ s.t. Lepore, 6.5: entra e decide di cambiare definitivamente le sorti della sfida. Servito alla perfezione da Caturano, buca di testa De Lucia, ribaltando definitivamente il banco del match: bello il suo abbraccio dopo il gol con mister Padalino.
 
Doumbia, 6+ : non è decisamente la sua giornata migliore, ma in una settimana va in gol per due volte volte consecutive. Sbaglia alcuni controlli, anche banali, ed è poco lucido e preciso dopo il primo dribbling spesso riuscito. Al 10’ della ripresa sbaglia clamorosamente il primo controllo in area di rigore avversaria, perdendo l’attimo per battere a rete. Poi finalmente un bel dialogo tutta in velocità con Pacilli che libera in area, siede il portiere avversario e sigla l’1-1. Esce con la maglia impregnata di sudore a dieci minuti dal termine.
dal 37’ s.t. Torromino, senza voto: ancora uno spezzone di gara per l’attaccante crotonese che, però, pienamente recuperato, sembra pronto a tornare tra i titolari.
 
Caturano, 6+: partita non semplice per il capocannoniere del torneo. Trovato pochissimo dai compagni, si era preso in consegna Prestia in occasione del calcio d’angolo che ha portato in vantaggio i padroni di casa: il siciliano ha bruciato in rapidità il bomber di Scampia. Lui cerca di inventare qualcosa, senza riuscirci, fino all’assist, bellissimo, per Lepore che insacca l’1-2.
 
Padalino, 6.5 : Primo tempo povero di carattere da parte del Lecce che tiene il pallone ma non crea occasioni: tanto possesso e nulla più. Squadra compassata e con poche idee dopo 45 minuti: la musica sembra la stessa anche ad inizio ripresa, con il Lecce che non rischia, ma nemmeno impensierisce. Poi Pacilli e Doumbia decidono di inventare la rete del pareggio, Padalino getta nella mischia il capitano e Lepore regala il successo. A fatica, così, il Lecce torna su. Siamo in Lega Pro: se giochi male, ma vinci, qualcosa significa.



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