‘Restate uniti attorno a Padalino’: l’appello di Lucarelli ai tifosi del Lecce. Ma la panchina del tecnico balla: esonero a un passo

La sconfitta casalinga contro il Messina, seppur indolore dal punto di vista della classifica, fa rumore in casa Lecce per come maturata. Il Ds chiede scusa per l’atteggiamento della squadra, ma la posizione di Pasquale Padalino è traballante.

Partiamo dalla fine: Pasquale Padalino rischia l’esonero. È quanto trapela dall’ambiente-Lecce dopo il pomeriggio che ha portato in dote la sesta sconfitta stagionale, la seconda casalinga, per mano del Messina. Hanno festeggiato due piazze oggi, due piazze intorno a Lecce: la prima è certamente quella di Foggia dove, dopo il 2-2 ottenuto sul campo dell’Unicusano Fondi, la città della Capitanata si è ritrovata in Serie B, dopo 19 anni di agonia e di inferno, di fallimenti, di serie dilettantistiche e di finali perse. L’altra piazza è quella di Messina dove è maturata la convinzione di poter evitare la tremenda lotteria dei playout, sperando in una salvezza già al termine della regular season.
 
In mezzo c’è la piazza di Lecce. Una piazza che anche quest’anno è costretta ad assistere a festeggiamenti altrui prima di affrontare, per la quarta volta in cinque anni, il mini-torneo dei playoff. Si può sintetizzare così la giornata vissuta dai calciatori e dai tifosi salentini dopo la sconfitta interna rimediata contro i giallorossi dello Stretto. Una giornata che non è finita al triplice fischio finale dell’arbitro.
 
Lo 0-1 giunto per mano di Anastasi e che vale la sesta sconfitta stagionale, è tutto sommato un KO indolore dal punto di vista della classifica (il Lecce ha 8 giorni è certo del secondo posto che permette di entrare in scena negli spareggi soltanto dal secondo turno), ma fa discutere, e tanto, su come sia arrivato. Una prestazione senza verve agonistica, senza mordente, senza grinta. Non c’era nulla in palio, ma c’era da costruire il morale giusto in vista dei playoff.
 
Lo sa bene il Direttore Sportivo Mauro Meluso che come tradizione ormai intrapresa da settimane, è il solo a presentarsi davanti ai giornalisti. “Voglio subito chiedere scusa a nome di tutti per il risultato e per come è maturato – esordisce il Ds. Non abbiamo fatto una gara ottimale in ottica playoff”. Fa subito mea culpa a nome di un’intera compagine, Meluso, che analizza – da solo – una partita nata storta già nel corso della settimana di preparazione dove, a vario titolo, hanno dato forfait vari elementi.
 
“Le assenze in difesa – dice – ci hanno condizionato, ma al di la di questo non abbiamo fatto una buona prestazione. Arrigoni è stato posizionato al centro della difesa, in un ruolo che ha ricoperto in una partita a Cosenza due anni fa; ma dopo una gara così è difficile trovare lati positivi in generale. Il cambio del modulo è stato dettato soprattutto dalle assenze, ma non possono essere queste delle scusanti”.
 
Prova a guardare quel poco di positivo che è emerso dalla disfatta il responsabile dell’area tecnica: “il Messina non ci ha messo sotto, ma indubbiamente ci aspettavamo molto di più dalla squadra e su questo bisogna riflettere. Oggi eravamo obbligati in alcune scelte: non credo siamo messi male dal punto di vista fisico. Le motivazioni di certo non sono più alte come in altre occasioni, ma in una piazza così esigente l’aspetto mentale deve essere sempre propositivo”.
 
Una piazza esigente – sottolinea Meluso – che nemmeno questa settimana ha smesso di contestare il tecnico Pasquale Padalino. “Non è semplice lavorare su un riavvicinamento con i tifosi – chiosa ancora il Ds – soprattutto se poi forniamo prestazioni come quella di oggi. La squadra oggi merita un rimprovero, ma è la stessa che ha fatto 72 punti. L’aspetto ambientale però è un elemento determinate che va recuperato in questo mese che ci separa dai playoff. Il silenzio stampa? Stiamo valutando se e quando interromperlo: è stato un periodo di silenzio piuttosto lungo che però secondo noi è servito”.
 
Ma i veri protagonisti, oggi, sono altri. Il loro nomi? Cristiano Lucarelli e Alessandro Conticchio. Rispettivamente allenatore e vice del Messina, per loro è stata una gara che difficilmente dimenticheranno: non solo perché la loro squadra è riuscita a strappare una vittoria sul prestigioso campo del ‘Via del Mare’ avvicinandosi così alla salvezza, ma anche perché entrambi hanno fatto ritorno, da avversari, in una piazza che li ha accolti, apprezzati e amati. Per il ‘bomber’ e per il ‘sindaco’, infatti, il passaggio da calciatori con la casacca giallorossa ha segnato un punto fondamentale delle loro carriere, un punto che è coinciso con uno dei massimi storici dell’Us Lecce.
 
“Che giornata ragazzi – dice al termine della partita mister Lucarelli. Tornare in questo stadio è sempre una grande emozione e la consegna di una maglia speciale da parte della società salentina è stata un gesto che abbiamo apprezzato molto. Conticchio è tutto il giorno che piange – scherza il tecnico toscano – e io qui mi sento davvero a casa. Ecco perché e al termine della gara abbiamo sentito il dovere di salutare il pubblico di una maglia per la quale abbiamo dato tutto”.
 
Prova a mettere da parte le emozioni Lucarelli, e cerca di analizzare la partita vinta meritatamente dai suoi: “il Lecce in questo finale di stagione sta provando qualcosa di nuovo in vista dei playoff, cambiando anche modulo, una mossa che non ci aspettavamo. Noi abbiamo fatto una partita tatticamente perfetta e di questo sono orgoglioso perché stiamo vivendo una stagione molto tormentata: in settimana arriverà una penalizzazione, e non fare risultato oggi ci avrebbe quasi condannato ai playout. Invece è andato tutto nel verso giusto e il fatto di non aver fatto del male al Lecce in senso di classifica è ancora meglio”.
 
Sollecitato dalle domande, Lucarelli tocca l’argomento playoff: “si tratta di una coda di stagione che sfugge ad ogni pronostico, con grandi piazze coinvolte. Io però voglio fare un appello ai tifosi salentini: noi conosciamo bene il carattere dei leccesi che difficilmente cambiano idea, ci siamo passati anche noi sotto le contestazioni. Ma secondo me Padalino sta facendo un grande lavoro: se ha sbagliato qualcosa dal punto di vista emotivo, questo non può pregiudicare un percorso comunque importante. La vostra sfortuna è stata trovare un Foggia pauroso. Mettete da parte ogni frizione, restate uniti attorno alla maglia, perché c’è una porzione di campionato in cui ci si gioca tutto. Ve lo dico perché vi voglio bene: partire con questo clima non fa altro che agevolare l’avversario di turno”.
 
Un appello che però potrebbe cadere nel vuoto poiché, da quanto si apprende, al termine della rituale conferenza stampa post-match, la dirigenza di via Costadura si sarebbe riunita a lungo, vagliando attentamente la posizione di Padalino. Il timore è sostanzialmente uno: affrontare i playoff in un clima ostile che altro non farebbe che pregiudicare la tenuta mentale del gruppo. La rosa tra poco meno di un mese inizierà gli spareggi e non è detto che l’allenatore ex Matera sarà al suo posto. In caso di esonero prenderebbe quota l’ipotesi interna Alberti, ma in lizza ci sarebbe anche Robertino Rizzo.



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