‘Godiamoci la testa del girone, ma non è tutto oro quello che luccica’. La photogallery di Lecce – Siracusa

Il racconto della partita che ha proiettato il Lecce in vetta alla classifica da parte di un tifoso d’eccezione, un giallorosso doc che vive le partite del Lecce a tanti, troppi chilometri di distanza. Ma questo non scalfisce certo la sua passione e il suo amore…

Archiviata la  gara di Caserta che non ha soddisfatto né i tifosi né tantomeno la società che si è dimostrata sì vicino a mister Padalino  facendo quadrato intorno al tecnico foggiano ma ha denotato anche avvilimento per l'amara sconfitta in terra campana.

A Caserta non aveva alcun senso snaturare l’attacco togliendo contemporaneamente Pacilli e Doumbia, tra i più in forma, per schierare Torromino che non vedeva il campo da mesi e Lepore; e altrettanto non senso aveva l’eliminazione di Cosenza dal pacchetto arretrato (al netto di eventuali problematiche, certamente non spiegate in sala stampa nel pre o nel post partita). Per la cronaca era doveroso analizzare sinteticamente gli aspetti tecnici che hanno condotto alla débâcle di Caserta e per una volta tanto provare di scrollarsi da dosso ingiustificati protagonismi che bene non fanno alla squadra.

Contro la formazione del Siracusa mister Padalino torna all'antico e propone sulle fasce Pacillli e Doumbia mentre a centrocampo preferisce dal primo minuto Costa Ferreira per Tsonev. Per la cronaca c'è da dire che il Lecce già dai primi minuti subisce il forcing degli avversari e già al 9° il Siracusa va vicino al vantaggio con Catania che da pochi passi da Perucchini (è lui il vero mattatore del match) tira a botta sicura ma l'estremo giallorosso si supera deviando la sfera in angolo.

Ci vogliono 30 minuti per vedere al tiro il Lecce e lo fa malamente con Caturano che a faccia a faccia con Santurro sparacchia a casaccio sul portiere mentre dall'altra parte dell'area di rigore Doumbia, per lui la 100^ partita in maglia giallorossa, era lì tutto solo in attesa dell'assist del compagno. Un minuto più tardi ci prova Cosenza da dentro l'area ma il suo tiro non trova lo specchio della porta. Al 31° è ancora il Lecce con Pacilli ad avere la palla del vantaggio ma il suo tiro è deviato in extremis da un difensore. Al 33° ammonito Dentice per fallo di gioco su Doumbia. Al 38° calcio di rigore per il Lecce per atterramento di Costa Ferreira. Sul dischetto dagli undici metri c'è il bomber Caturano che trasforma il penalty con un tiro sotto l'incrocio dei pali dove Santurro non può davvero arrivarci. Nella circostanza, per proteste, Catania si becca il cartellino giallo. Il primo tempo si chiude con i giallorossi in vantaggio per 1 a 0.

La matricola Siracusa non si è rintanata nella propria metà campo, anzi, ha affrontato il Lecce a viso aperto senza timore e creando seri pericoli alla retroguardia locale in più di qualche circostanza. Il Lecce per venti minuti è stato preda degli attacchi siciliani che macinano gioco e solo uno strepitoso Perucchini nega agli ospiti il vantaggio. Poi i giallorossi prendono le contromisure e si rendono pericolosi in più occasioni con Caturano e Pacilli mentre Doumbia, ingabbiato sulla sinistra dal tandem Dentice-Turati ha pochi spunti ma quando ha ragione della doppia marcatura crea in area il panico, ma quanti assist sbagliati per i compagni. Poi il rigore, trasformato dal bomber di Scampia per l'atterramento in area di Costa Ferreira, spiana la strada ai salentini (ecco le pagelle del match di leccenews24.it).

La seconda frazione si apre, al 48°, con un clamoroso pasticcio di Vitofrancesco che sbaglia il retropassaggio a Perucchini che nell'uscita travolge un calciatore ospite per l'arbitro è calcio di rigore e grazia l'estremo giallorosso solo con l'ammonizione. Negli  attimi che precedono il calcio dagli undici metri, Doumbia commette una scorrettezza a gioco fermo ai danni di un avversario e su segnalazione del 1° assistente l'arbitro, ancora una volta, invece di espellere il franco-maliano  opta solo per il cartellino giallo (e di questo negli spogliatoi, a fine gara, se ne lamenterà Mister Andrea Sottil). Di battere il calcio di rigore se ne occupa Catania ma il suo tiro è preda del portierone giallorosso che si distende lungo sulla destra e respinge il tiro.

Al 58° il Lecce raddoppia non per merito proprio ma su uno sfortunatissimo autogol di Malerba che dopo aver colpito il palo Caturano con un preciso colpo di testa a Santurro battuto, sulla respinta il neo acquista dell'Ancona inspiegabilmente spedisce, di prima intenzione, la sfera alle spalle del proprio portiere. Girandola di sostituzioni al 64° entra Russo per Spinelli per il Siracisa e al 69°, sempre per i siciliani, Valente rileva il brasiliano Azzi. Al 72° bella triangolazione Doumbia-Pacilli con quest'ultimo che da posizione decentrata tira sul primo palo dove trova Santurro pronto alla respinta. Al 73° il Siracusa accorcia le distanze con De Silvestro il quale raccoglie una palla che la difesa salentina si lascia clamorosamente sfuggire (in questo reparto c'è davvero tanto da lavorare) e a porta praticamente vuota sigla il 2 a 1.

Al 75° Arrigoni lascia per Fiordilino e all'80° Vitofrancesco abbandona il campo per Agostinone. C'è anche qualche scampolo di partita per Lepore che rileva Costa Ferreira al 86° ed è proprio il leccese d.o.c. al 90° a scagliare un bolide dalla distanza con la palla che sorvola alta la traversa. Gli ulteriori 5 minuti di extra-time non evidenziano azioni importanti e quindi il Lecce incamera, anche se soffrendo oltremodo, tre pesantissimi punti che danno ossigeno alla squadra e proiettano i salentini nuovamente in testa alla classifica complice la sconfitta del Foggia per 2 a 0 nel derby col Taranto allo "Jacovone". Era importante vincere per dimenticare subito l'amara sconfitta di Caserta ma il Siracusa ha venduto cara la pelle uscendo dal "via del mare" a testa alta.

A cura di Ivan Vedurccio



In questo articolo: