Lecce è¨ una tra le trenta città scelte nel progetto nazionale RAEE

RAEE: i ragazzi delle scuole primarie di Lecce sono coinvolti nel programma per la sensibilizzazione e gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici.

Lo scarto dei materiali elettrici ed elettronici diventa protagonista d’eccellenza nell’insegnamento ai bambini delle scuole primarie.

I ragazzi delle scuole primarie di Lecce sono stati coinvolti nel programma di comunicazione nazionale e di sensibilizzazione sulla corretta gestione dei RAEE, i così detti rifiuti elettrici ed elettronici.

È questo il progetto che vedrà la partecipazione delle classi di quarta e quinta elementare  e che continuerà a coinvolgere i bambini per almeno due settimane. Come ha spiegato in conferenza stampa l’Architetto Fernando Buonocuore, a tutte le famiglie di ogni comune coinvolto verranno distribuite delle special card con le quali potersi presentare presso le isole ecologiche di Lecce che si occuperanno dello smaltimento dei rifiuti.

“Le isole ecologiche presenti a Lecce -continua l’Architetto- sono tre al momento. Una di queste, ubicata presso viale Grassi è già completa e pronta per lo smaltimento dei rifiuti, le altre due invece, presenti presso la zona Stadio e la zona Industriale, saranno ultimate a breve termine. Non ci vogliamo fermare però,il nostro obiettivo è quello di arrivare almeno ad avere sei isole ecologiche di modo che la zona di Lecce sia completamente coperta e possa soddisfare le esigenze di ogni cittadino”

Parole importanti quelle dell’architetto che hanno lasciato spazio poi alla Vicepresidente ANCI Puglia, Maria Cristina Rizzo che, durante la conferenza stampa, ha parlato a TU per TU con i ragazzi ed i bambini trasmettendo a loro il grande valore del progetto per la tutela dell’ambiente.

Importante sottolineare che ai bambini è stata dimostrata con i fatti l’utilità di questo progetto perché attraverso lo scarto dei materiali RAEE sono state realizzate delle opere in esposizione presso l’OpenSpace di Palazzo Carafa. Opere che vedono l’utilizzo dei materiali di scarto,i rifiuti, opere che quindi dimostrano non la bellezza ma l’utilità di ogni cosa che forse per noi potrebbe non servire più.

Dunque oltre all’insegnamento mirato per la tutela dell’uomo e dell’ambiente esiste anche l’insegnamento mirato alla seconda vita dei materiali di scarto che se così si possono definire, possono dare vita a vere e proprie opere artistiche da collocare forse in ambito post-moderno.