Terme di Santa Cesarea, il bilancio 2016 chiude in positivo. Parte il rilancio

Il 13 giugno scorso l’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità il bilancio della società per l’anno 2016. Un bilancio chiuso con un utile pari a 15.382 euro, dopo anni di difficoltà. Partiranno nuovi servizi.

La storia delle Terme di Santa Cesarea è una storia controversa e i salentini la conoscono bene. La suggestione della struttura termale incastonata in uno degli scorci più belli della costa orientale, non era speculare alla gestione che negli anni è stata oggetto di pesanti contestazioni politiche.

Oggi, dopo tanti anni, il bilancio delle Terme di Santa Cesarea chiude in positivo, lasciando intravedere una timida soddisfazione dei soci e dell’attuale presidente Rocco Bleve.

Nei giorni scorsi, infatti, l'assemblea dei soci ha approvato all'unanimità il bilancio della società per l'anno 2016, un bilancio chiuso con un utile di 15.382 euro, a fronte del bilancio 2015 chiuso con una perdita di circa 1.600.000 euro.

“Un risultato lusinghiero – fanno sapere dalla società –  dato da un aumento dei ricavi in tutti e tre i settori aziendali: +5% nel settore termale, +6% nel settore alberghiero e +10% negli stabilimenti balneari. Risultato raggiunto anche grazie al taglio drastico sulle consulenze, sulle spese per contenziosi, sulle spese di gestione e sui costi del consiglio di amministrazione”. Una politica di tagli, quindi, necessaria per riemergere.

Era inevitabile compiere tali scelte che oggi portano a risultati positivi. Era il 2013 quando il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, con al fianco l’allora assessore al Bilancio, Silvano Macculi, si scagliava contro il Governatore della Puglia – allora Nichi Vendola – per la dissennata gestione della società (poichè la Regione era socio maggioritario).
 
Poi nel 2014 è stata la volta della netta presa di posizione delle sigle sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl che si rivolsero anch’esse alla Regione Puglia al fine di discutere delle prospettive e degli investimenti da intraprendere per il rilancio della struttura. 

Le stesse O.O.S.S., nel 2015, firmarono l' accordo che voleva garantire stabilità occupazionale e superare, così, il Jobs act per i nuovi contratti a tempo indeterminato. Il tutto in vista della destagionalizzazione dei servizi termali.

Più di un anno fa, in ultimo, l’intervento del Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili, proprio sulle terme di Santa Cesarea 'Con la stagione estiva alle porte – ha dichiarato -la Regione Puglia intervenga per risolvere le lungaggini burocratiche'. 

Ora si respira un’aria nuova a Santa Cesarea, definita in questi anni la Regina dimenticata del turismo nel Salento, sulla scia di numerose polemiche

Ora la struttura termale, che possiamo definire tra le più note e attrezzate del Sud d’Italia, può aprirsi a nuova vita. “Tramite un'attenta programmazione del personale – si legge nella nota inviata alla stampa – in sinergia con i dipendenti e con le organizzazioni sindacali, la società ha fatto sì che i risultati negativi del bilancio 2015 non  ricadessero sui lavoratori. Oltre al mantenimento degli  stessi livelli occupazionali ha attivato, su più fronti, incentivi per qualificare il personale a garanzia di servizi migliori per i curisti delle Terme di Santa Cesarea”.
Insomma, dal risanamento al rilancio.

Si apre per la società un nuovo scenario che consente di guardare avanti e di cominciare a fare investimenti che permettano di implementare nuovi servizi e di valorizzare quelli già offerti – sono le parole a firma del Presidente Bleve – È intenzione della società creare un nuovo centro benessere a supporto degli stabilimenti balneari ed un percorso turistico-culturale attraverso il recupero e la riapertura delle grotte Fetida e Solfurea, percorso che si andrà ad inserire nel circuito più ampio di Castro e Vaste. La Grotta Fetida, in particolare, è interessata dall’azione di un progetto pilota che mira a riqualificare l’insenatura carsica per una migliore e più agevole fruibilità turistica, sfruttando il potenziale attrattivo già esistente”.

In tale percorso di crescita e di svolta si inserisce anche il progetto relativo al Programma di Cooperazione transfrontaliera INTERREG CBC "ITALIA – CROAZIA", una delle principali novità della Programmazione Europea 2014-2020 che interessa le provincie d’Italia del litorale adriatico da sud a nord, tra cui anche quella di Lecce. L’obiettivo generale di INTERREG ITALIA – CROAZIA è accrescere la prosperità dell’area e sostenere le prospettive di “crescita blu”, ovvero la strategia a lungo termine per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo anche grazie a partenariati transfrontalieri. In poche parole, il mare e le sue coste quale motore per l’economia dell’intero Vecchio Continente.



In questo articolo: