La storia delle Terme di Santa Cesarea è una storia controversa e i salentini la conoscono bene. La suggestione della struttura termale incastonata in uno degli scorci più belli della costa orientale, non era speculare alla gestione che negli anni è stata oggetto di pesanti contestazioni politiche.
Oggi, dopo tanti anni, il bilancio delle Terme di Santa Cesarea chiude in positivo, lasciando intravedere una timida soddisfazione dei soci e dell’attuale presidente Rocco Bleve.
Nei giorni scorsi, infatti, l'assemblea dei soci ha approvato all'unanimità il bilancio della società per l'anno 2016, un bilancio chiuso con un utile di 15.382 euro, a fronte del bilancio 2015 chiuso con una perdita di circa 1.600.000 euro.
“Un risultato lusinghiero – fanno sapere dalla società – dato da un aumento dei ricavi in tutti e tre i settori aziendali: +5% nel settore termale, +6% nel settore alberghiero e +10% negli stabilimenti balneari. Risultato raggiunto anche grazie al taglio drastico sulle consulenze, sulle spese per contenziosi, sulle spese di gestione e sui costi del consiglio di amministrazione”. Una politica di tagli, quindi, necessaria per riemergere.
Era inevitabile compiere tali scelte che oggi portano a risultati positivi. Era il 2013 quando il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, con al fianco l’allora assessore al Bilancio, Silvano Macculi, si scagliava contro il Governatore della Puglia – allora Nichi Vendola – per la dissennata gestione della società (poichè la Regione era socio maggioritario).
Poi nel 2014 è stata la volta della netta presa di posizione delle sigle sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl che si rivolsero anch’esse alla Regione Puglia al fine di discutere delle prospettive e degli investimenti da intraprendere per il rilancio della struttura.
Le stesse O.O.S.S., nel 2015, firmarono l' accordo che voleva garantire stabilità occupazionale e superare, così, il Jobs act per i nuovi contratti a tempo indeterminato. Il tutto in vista della destagionalizzazione dei servizi termali.
Più di un anno fa, in ultimo, l’intervento del Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili, proprio sulle terme di Santa Cesarea 'Con la stagione estiva alle porte – ha dichiarato -la Regione Puglia intervenga per risolvere le lungaggini burocratiche'.
Ora si respira un’aria nuova a Santa Cesarea, definita in questi anni la Regina dimenticata del turismo nel Salento, sulla scia di numerose polemiche.
Ora la struttura termale, che possiamo definire tra le più note e attrezzate del Sud d’Italia, può aprirsi a nuova vita. “Tramite un'attenta programmazione del personale – si legge nella nota inviata alla stampa – in sinergia con i dipendenti e con le organizzazioni sindacali, la società ha fatto sì che i risultati negativi del bilancio 2015 non ricadessero sui lavoratori. Oltre al mantenimento degli stessi livelli occupazionali ha attivato, su più fronti, incentivi per qualificare il personale a garanzia di servizi migliori per i curisti delle Terme di Santa Cesarea”.
Insomma, dal risanamento al rilancio.
“Si apre per la società un nuovo scenario che consente di guardare avanti e di cominciare a fare investimenti che permettano di implementare nuovi servizi e di valorizzare quelli già offerti – sono le parole a firma del Presidente Bleve – È intenzione della società creare un nuovo centro benessere a supporto degli stabilimenti balneari ed un percorso turistico-culturale attraverso il recupero e la riapertura delle grotte Fetida e Solfurea, percorso che si andrà ad inserire nel circuito più ampio di Castro e Vaste. La Grotta Fetida, in particolare, è interessata dall’azione di un progetto pilota che mira a riqualificare l’insenatura carsica per una migliore e più agevole fruibilità turistica, sfruttando il potenziale attrattivo già esistente”.
In tale percorso di crescita e di svolta si inserisce anche il progetto relativo al Programma di Cooperazione transfrontaliera INTERREG CBC "ITALIA – CROAZIA", una delle principali novità della Programmazione Europea 2014-2020 che interessa le provincie d’Italia del litorale adriatico da sud a nord, tra cui anche quella di Lecce. L’obiettivo generale di INTERREG ITALIA – CROAZIA è accrescere la prosperità dell’area e sostenere le prospettive di “crescita blu”, ovvero la strategia a lungo termine per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo anche grazie a partenariati transfrontalieri. In poche parole, il mare e le sue coste quale motore per l’economia dell’intero Vecchio Continente.