Sette proposte per Lecce all’attenzione del Consiglio comunale. Iniziativa targata Carlo Salvemini

In una conferenza stampa questa mattina Carlo Salvemini e il suo gruppo hanno presentato sette proposte che diventeranno sette mozioni per fare di Lecce una città migliore, dal verde pubblico alla trasparenza amministrativa.

Dopo lo scioglimento di Lecce Bene Comune e la costituzione di Lecce Città Pubblica, Carlo Salvemini e il suo gruppo consiliare proseguono sul percorso costruttivo per fare di Lecce una città più “partecipata” e più a misura ci cittadino.

Già altri incontri si sono svolti, nei quali sono stati illustrati alcuni progetti per la città. L’ultimo si è tenuto questa mattina al Parco di Belloluogo di Lecce. Una conferenza stampa per presentare sette mozioni proposte da Lecce Città Pubblica al Consiglio Comunale. “Sette mozioni che saranno protocollate insieme per sottolinearne non il carattere contingente ma l’ambizione strategica – si legge nella nota – quella di realizzare interventi capaci di segnare un’attenzione dell’amministrazione su temi e procedimenti sensibili al valore della cittadinanza, dello spirito di comunità, della tutela dello spazio pubblico, della necessità dell’inclusione”.

Le mozioni – come spiga Carlo Salvemini – “sono uno degli strumenti – pochi – di iniziativa dei consiglieri comunali. Possono rivelarsi inutili, superflue, simboliche. O concrete e attuali. Dipende dal loro contenuto, ovviamente. E, anche, dalla volontà dell’esecutivo cittadino di farle proprie assumendole come obiettivo comune. Riuscire a trovare una sintonia d’intenti proponendole dai banchi della minoranza è complicato: spesso preoccupazioni di appartenenze e schieramento prevalgono su una valutazione di merito e di interesse pubblico”.

Lecce Bene Comune non intende rinunciare ad agire. Tra i primi obiettivi un piano del verde perché Lecce ha una “percentuale bassissima di verde urbano sulle superficie comunale”. È necessario, quindi "integrare l'ambiente urbano con corridoi ecologici e spaccature verdi nel costruito", con adeguata programmazioni, previsioni di investimenti, nuova sensibilità. A partire dalla redazione, ad esempio, di un Piano del Verde strumento strategico per la realizzazione di una struttura verde articolata e composita.

Poi si pensa a un pums per Lecce, ovvero, il Piano urbano della mobilità sostenibile che avrebbe come obiettivi quelli di ridurre il traffico urbano al fine di abbattere inquinamento, di rendere l’offerta di trasporto pubblico più intelligente e accessibile, di aumentare la qualità della vita.

E ancora. Si passa al terzo obiettivo, il consumo di suolo zero in città. “A Lecce tra il 1997 ed il 2011 c’è stato un rilevante incremento delle aree urbanizzate che sono cresciute di circa il 16% a danno delle aree a vegetazione naturale – spiega Salvemini – Occorre invertire la rotta. A partire dal censimento degli edifici sfitti, non utilizzati, abbandonati al fine di attivare progetti di rigenerazione mediante recupero e sostituzione del patrimonio edilizio esistente.

Lecce Città Pubblica poi torna su una casa delle associazioni in città per assegnare uno spazio pubblico – individuato tra i beni immobili di proprietà comunale – dove ospitare, tramite apposito regolamento d’uso, le tantissime associazioni presenti definendo criteri di trasparenza e piena accessibilità per tutti.

Altra mozione riguarda uno spazio di igiene per chi non ha tetto per offrire un servizio di attenzione e necessità a quanti vivono a Lecce senza una dimora in cui stare, come dimostrano gli episodi degli ultimi mesi.

Poi un pensiero per cultura, sport e spettacolo, vista la “necessità di rendere più trasparenti e chiare le procedure di concessione di contributi in questo settore. L’attuale regolamento del 1999 non ha risposto adeguatamente alle aspettative. Anche rispetto all’obiettivo di programmare meglio le iniziative dell’amministrazione secondo un calendario periodico di azioni a favore del turismo culturale. È utile ricondurre in un unico strumento le diverse tipologie di intervento finanziario previste e allargare il coinvolgimento delle realtà operanti sul territorio”.

 In ultimo, ma non meno importante, un bilancio partecipato, sociale, digitale per “promuovere un’amministrazione più dialogante con la cittadinanza”, coinvolgendo “la comunità nella fasi tra le più importanti della vita di un comune: quella legata alla formazione del bilancio, ossia lo strumento che attraverso la tassazione locale, garantisce le risorse per garantire servizi e realizzare interventi: e quella legata all’illustrazione e spiegazione in modo trasparente e comprensibili degli obiettivi realizzati con le risorse pubbliche per rendere conto del proprio operato”.

Presto la presentazione delle mozioni a Palazzo.



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