Salvemini raggiante, ‘Questa città aveva voglia di cambiare’. E la folla intona ‘Lecce libera’

I commenti a caldo dei due competitor. Il nuovo sindaco felice per la vittoria ottenuta. Mauro Giliberti fa mea culpa e si dice pronto a collaborare con il nuovo primo cittadino.

Si è presentato in una Piazza S. Oronzo gremita, Carlo Salvemini con accanto Paolo Foresio, Fabrizio Marra, Teresa Bellanova, Loredana Capone e Alessandro Delli Noci. Visibilmente felice, anche se stanco, per essere riuscito nella stessa impresa di cui fu capace il padre, il compianto prof. Stefano, ovvero, consegnare le chiavi della città e l’amministrazione di Palazzo Carafa al centrosinistra.
  
“Siamo riusciti in un’impresa alla quale ci credevano in pochi, evidentemente questa città aveva voglia di cambiare, aveva voglia di svoltare e noi siamo stati in grado di parlare ai leccesi e di interpretare questa voglia di cambiamento”.
  
Alla domanda se avesse già sentito il suo competitor, Salvemini ha risposto dicendo di avergli inviato soltanto un messaggio e che ci sarà, poi, tutto il tempo per dialogare: “In fin dei conti ha trionfato il principio dell’alternanza, dopo vent’anni può capitare di essere stanchi e di appannare la propria azione politica, quindi, era ora di svoltare”.
  
Intanto, nel salotto buono della città i sostenitori non hanno perso occasione di festeggiare il nuovo primo cittadino al grido di “Lecce libera”.
  
Giliberti dal canto suo si è presentato sereno presso il suo comitato elettorale e ha immediatamente fatto gli auguri al nuovo sindaco di Lecce “Sono a disposizione della città e quindi anche di Salvemini per dare il mio contributo anche se dai banchi dell’opposizione, ma credo così tanto nel mio programma elettorale che sono certo che il nuovo primo cittadino potrà prendere spunti a mani basse per fare il bene dei leccesi”.
  
E quando, poi, qualcuno in maniera maliziosa gli ha chiesto se si sentiva di affibbiare le responsabilità della sconfitta ai big della coalizione Giliberti ha tagliato corto: “Non facciamo dietrologia, non c’è stato alcun complotto, la sconfitta è solo colpa mia sono io ad aver perso”.