Rinviata l’introduzione dell’ecotassa. I Comuni vincono il braccio di ferro con la Regione

Così ha deciso con voto a maggioranza la V Commissione del Consiglio Regionale pugliese. Adesso il provvedimento andrà in Consiglio e non ci dovrebbero essere problemi per una scelta bipartisan di ragionevolezza. Ma se il ciclo dei rifiuti non è chiuso non è colpa dei pugliesi…

Tanto tuonò che piovve. E alla fine le richieste dei sindaci pugliesi, indirizzate alla Regione tramite l’intermediazione forte dell’Anci, hanno raggiunto il loro obiettivo: l’introduzione della ecotassa è rinviata, rimandata.
Lo ha stabilito a maggioranza la V Commissione del Consiglio Regionale, prendendo atto che i cittadini pugliesi fino a quando non sarà chiuso il ciclo dei rifiuti non possono pagare una tassa salatissima che non dipende dalle loro manchevolezze.

Di certo la tanto famosa o famigerata ecotassa, il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, un obiettivo lo ha raggiunto: ora i cittadini cominciano seriamente, un po’ perché impauriti e intimoriti dalla possibilità di pagare un’ imposta alta, un po’ perché folgorati finalmente da un troppo sopito senso civico – più sveglio e più reattivo, però, nelle giovani generazioni, i cittadini, dicevamo, hanno compreso che bisogna differenziare i rifiuti, che bisogna farlo bene, che bisogna farlo in maniera rigorosa. E che ad andarne di mezzo è il futuro di tutti, dell’ambiente, della società, di chi verrà dopo di noi.
Insomma, l’ecotassa ha funzionato come deterrente e nella stragrande maggioranza dei casi la differenziata è diventata una cosa normale. Il fatto è che poi, però, proprio quella Regione che minaccia – giustamente o ingiustamente – i cittadini invitandoli a diventare più virtuosi, non si mette mai in regola con i principi generali. In Puglia il ciclo dei rifiuti non è chiuso a causa di ritardi istituzionali e di scelte non ancora del tutto compiute. Con un rischio, evidente, concreto: quello che di fronte alla bontà dell’azione dei cittadini, i conferimenti in discarica non diminuiscano.

Ma per intanto un obiettivo si è raggiunto. Per adesso la tassa viene rimandata, e questo è già un risultato. Soddisfazione viene espressa dal presidente del Gruppo regionale Udc Salvatore Negro proprio a margine dei lavori della V Commissione: “La proroga dell’introduzione dell’ecotassa è una scelta di buon senso in quanto evita di colpire, con un nuovo ed ingiusto balzello, le tasche dei cittadini pugliesi. Auspichiamo che, quando il provvedimento approderà in Aula, anche il Consiglio regionale accolga la richiesta che si è levata a gran voce da numerosi Comuni pugliesi”.

Anche Negro condivide le manchevolezze della regione, in proposito, malgrado i tanti sforzi dell’Ente: “ Il mancato raggiungimento degli obiettivi da parte di numerosi Comuni pugliesi è dovuto anche ad una serie di problemi che stanno alla base del sistema di raccolta differenziata, come quello del ciclo dei rifiuti mai chiuso in Puglia o dell’assenza di strategie per incentivare la raccolta differenziata da parte della Regione. È su questi obiettivi che occorre lavorare ora piuttosto che penalizzare i cittadini già gravati dalla crisi economica, riconoscendo gli sforzi che in ogni caso molti Comuni stanno mettendo in atto pur in assenza di strategie e in condizioni di partenza diverse. L’auspicio, quindi, è che il provvedimento possa essere esaminato con attenzione da parte di tutti i colleghi e approvato dal Consiglio regionale in tempi brevi”.

Meno accondiscendente e assai più critico con la regione, il consigliere di Forza Italia Luigi Mazzei: “L’idea di graduare l’ecotassa è certamente meno malvagia di quella che ha spinto la sinistra ad inserirla. Ciononostante, Forza Italia si è astenuta dal voto di oggi in Commissione perché è una leva fiscale che grava non sulle amministrazioni, ma sui cittadini. E per questo va abolita senza se e senza ma”. Poi però arriva l’affondo forte, pesante: “Il vero falso è a monte: qui si impone una tassa, peraltro salatissima, sui Comuni che non raggiungono i target di raccolta differenziata. Bene, fin qui niente di anomalo. Ma il grande bluff della sinistra è dietro l’angolo: non è stato completato il ciclo dei rifiuti con gli impianti di compostaggio e, dunque, anche quando i cittadini sono collaborativi e fanno la raccolta… i rifiuti differenziati finiscono comunque in discarica! Con buona pace dei sei milioni di euro che Nicastro ha destinato ad una campagna pubblicitaria per la raccolta (e magari li avesse spesi per tagliare le tasse o chiudere il ciclo!). Insomma, così si chiude l’ennesima presa in giro della sinistra. Una parabola –conclude Mazzei– durata dieci anni e che a breve si chiuderà”. 
 



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