Referendum, il post voto: Durante ‘Si apra riflessione nel Pd, basta personalismi e più sobrietà’

‘Il più grande rammarico è quello di aver trasformato il quesito sulla Costituzione in un indice di gradimento del Premier e del governo Renzi’, a rompere il silenzio dopo la vittoria del no al referendum costituzionale è Cosimo Durante.

Ore concitate quelle che seguono l'esito del referendum costituzionale. Ha vinto il No che ha letteralmente travolto il governo centrale romano stravolgendo lo status quo: Renzi ha rimesso il mandato nelle mani del Presidente Mattarella, è atteso per il pomeriggio di oggi l'ultimo Consiglio dei Ministri, mentre si aprono le consultazioni. 
 
L'esito del referendum era molto atteso a Lecce e provincia dove la chiusura della campagna referendaria sbloccherebbe la situazione dei partiti, centrodestra e Partito Democratico, su possibili candidature per le amministrative 2017. Sul fronte del Sì, a rompere il muro del silenzio è Cosimo Durante che valuta positivamente quel 40% a favore del Si emerso dal voto di ieri: "Il responso di questa consultazione referendaria ha rivelato un esito estremamente chiaro, il più grande rammarico è quello di aver trasformato il quesito sulla Costituzione in un indice di gradimento del Premier e del governo Renzi. Chi lavora nell'ambito delle istituzioni però, sa quanta attenzione abbia avuto, il governo, nei riguardi dei territori, delle grandi opere bloccate che dovevano ripartire e nello snellimento dell'iter burocratico, tuttavia è un 40% importante quello che emerge; una parte del territorio ha lavorato bene per vincere una battaglia già partita in maniera impari", dice Durante. 
 
"La scelta delle dimissioni è in linea con quanto sempre sostenuto, ma sarebbe un peccato ripartire ex novo senza mettere al sicuro la legge di stabilità" – confessa Cosimo Durante. 
 
Infine, c'è amarezza nelle parole di Cosimo Durante quando parla del Pd leccese e del modus operandi che ha caratterizzato questa campagna referendaria: "Quello che è successo dovrebbe aprire una riflessione nel Pd, credo molto nei sentimenti buoni della politica e la condotta del mio partito, in questa occasione, mi ha molto deluso; abbiamo bisogno di riprendere a dialogare con sobrietà, toni meno accesi e operare accurate riflessioni, assunto che lo scontro interno non porti a nessun esito positivo come questa votazione dimostra. I passi indietro dei singoli servono a unire, per farne tutti insieme in avanti, i personalismi devono giungere al capolinea; Sono grato per il lavoro svolto a favore del Si, in tantissimi hanno creduto in quella riforma per coerenza e spirito di appartenenza”.

di Valentina Petrucci



In questo articolo: