Pasqua alle porte: chiese impalcate e aperture a singhiozzo. Proposte e considerazioni dei candidati di Lecce2017

A poco più di un mese dalle festività pasquali, Lecce, immersa nella campagna elettorale che deciderà le sue sorti, si prepara ad affrontare l’emergenza turismo. Sul tema rispondo i candidati sindaco di Lecce 2017.

Con le festività pasquali alle porte, si fa impellente la programmazione di una competitiva offerta turistica che fronteggi le articolate esigenze e richieste dei visitatori, troppe volte disattese negli anni trascorsi. Non serve andare di molto a ritroso nella la memoria di ciascuno di noi per ripescare immagini di turisti colti dallo sconforto al cospetto delle bellezze architettoniche del centro storico leccese serrate da orari di visita striminziti e a singhiozzo; santuari oscurati da impalcature e l’immancabile penuria di personale addetto al servizio di guida turistica. Quello che accade a Lecce, da anni, è una splendida  esposizione di cultura barocca che non è, tuttavia, alla portata del turista.

Fino a qualche anni fa, è stata “Puglia Promozione” a servire la svolta in favore dei visitatori con l’Open Days che consentiva, in sintesi, di allungare gli orari di apertura di chiese e santuari, rendendoli fruibili più a lungo.
A rendere il carico dell’impegno più urgente e pesante ci sono anche le ben note consuetudini salentine: il rito del ‘pellegrinaggio’  ai Sepolcri, che ha un connotato folkloristico ed identitario per i leccesi, fa salire la richiesta dell’apertura straordinaria, in notturna, delle basiliche che, invero, rimangono  in massima parte chiuse: lo scorso anno, solo tre chiese del centro storico sono state fruibili. 

A questo si aggiungono le molteplici ristrutturazioni, disseminate per il borgo antico, che costringono i turisti a fotografare facciate frontali di monumenti per lo più irriconoscibili. Contestualmente alla situazione, a rimetterci è tutto il territorio, il comparto turistico, ma anche quanti, tra gli autoctoni,  non intendono rinunciare alle tradizioni.  In passato, una proposta ad opera di “Puglia Promozione” tentò di servire la soluzione: far pagare un ticket ai fruitori delle visite presso i luoghi sacri, così come già avviene per molti monumenti, in modo da poter offrire orari più godibili per i turisti. Vero è che una simile indicazione necessiterebbe del consenso della Curia per essere adottata. A poco più di un mese dalle festività pasquali, Lecce, immersa nella campagna elettorale che deciderà il suo destino, si prepara ad affrontare l’emergenza turismo . Abbiamo ascoltato sul tema i candidati alla carica più alta di Palazzo Carafa.

Fabio Valente

"Il previsto afflusso pasquale nella nostra città non deve farci trovare impreparati all’accoglienza e, soprattutto, alla disponibilità della fruizione dei nostri beni artistici. Si è più volte parlato di allungare i tempi di apertura dei luoghi di culto, oltre il normale orario delle funzioni religiose ma, tranne qualche proposta di ticket all’ingresso, nulla è stato fatto. In accordo con la Curia, sarebbe sufficiente consentire, ad una cooperativa o associazione riconosciuta di guide turistiche, la sorveglianza e l’accompagnamento dei visitatori nel giro turistico dei luoghi. Quota parte della tassa di soggiorno potrebbe essere investita per sostenere questo servizio almeno per i weekend, ovvero nel periodo di maggior flusso turistico".

Carlo Salvemini

"Oggi, alle porte delle ferie pasquali, la città non ha un programma di iniziative e di promozione del patrimonio architettonico religioso: già questo, per una città che si definisce turistica – e intende competere su un mercato sempre più competitivo – è una inadempienza grave. La programmazione è un valore importante quando si ambisce a valorizzare la bellezza del proprio patrimonio storico artistico monumentale; chi viene a visitare Lecce chiede servizi, offerte, promozioni, non si accontenta solo di ammirare le facciate barocche dei nostri monumenti: si aspetta di poterli visitare. Invece anche quest'anno il dibattito sull’accesso alle chiese della nostra città viene puntualmente riproposto. Penso che il Comune di Lecce dovrà semplicemente cominciare ad occuparsi della valorizzazione del suo patrimonio architettonico religioso, così come del resto del patrimonio monumentale presente in città, che ad oggi fa da splendida scenografia all’inerzia degli amministratori pubblici. Chi amministra e investe risorse pubbliche non deve preoccuparsi solo dell'inaugurazione, ma anche e soprattutto di gestione,fruizione e manutenzione. Qui non ci sono da proporre slogan, ma da costruire, dal nulla attuale, un rapporto organico sia con la Curia che con le istituzioni universitarie per produrre politiche di valorizzazione, non semplici iniziative o eventi".

Alessandro Delli Noci 

"Nella nostra città manca un piano strategico di sviluppo del turismo in grado di rispondere alle esigenze da una parte dei turisti, dall’altra di tutti gli operatori, pubblici e privati, che hanno investito in questo settore e che trarrebbero grandi benefici da un sistema organizzato in grado di rendere la nostra città più competitiva. Il problema è complesso e riguarda la necessità di pensare in maniera partecipata  e condivisa ad una strategia che regolamenti la pianificazione e la promozione del turismo in città. Occorre quindi pensare ad un Piano delle politiche turistiche che valorizzi il nostro patrimonio ambientale e culturale, che crei condizioni favorevoli per le attività imprenditoriali, che sviluppi un marketing territoriale innovativo ed efficace. Un piano del turismo non può essere slegato dal piano della mobilità e dal piano del commercio. Quando ero assessore, attraverso un progetto con il Centro di Ricerca di Telecom Italia, monitorando in maniera anonima i movimenti delle schede telefoniche dei turisti, abbiamo analizzato i flussi turistici in determinati periodi e in determinati orari proprio per capire quali fossero i reali movimenti dei visitatori. Partire dall’analisi è fondamentale, solo così si può costruire un efficiente piano di fruizione e gestione dei monumenti. Ad esempio, nel mese di agosto, la maggior parte dei turisti arriva in città alle ore 19 e alle 19.30 si chiudono i portoni di gran parte delle Chiese. Occorre dunque realizzare un piano del turismo in sinergia con la Curia e con la Sovrintendenza, al fine di trovare una concertazione per la valorizzazione dei beni culturali. Il Piano consentirebbe inoltre di realizzare degli eventi culturali nel corso dell’anno, penso ad eventi come i “Cortili aperti”, in grado di attrarre i turisti sempre e di destagionalizzare".

Mauro Giliberti 

La vocazione turistica della nostra città deve essere supportata necessariamente da strumenti che rendano competitiva l’offerta ai visitatori. Nel caso di specie, abbiamo il compito di rendere strutturale la fruizione di santuari e basiliche per  turisti ma anche per i  leccesi che vogliano goderne la bellezza. Questo comporta, indubbiamente, che i  gioielli del nostro barocco non siano fruibili esclusivamente negli orari del consueto svolgimento delle funzioni religiose, ma anche durante le prime ore della sera, consentendo l’accesso per una visita  all’interno. Serve  avviare una fase interlocutoria con la Cura e, ove possibile, siglare un’intesa. Elemento non trascurabile è certamente la necessità di reperire le risorse utili e, in quest’ottica, ritengo si possa destinare a quest'uso una percentuale della tassa di soggiorno, pagata da ogni turista, in modo da agevolare la Curia e far si che il personale possa prolungare gli orari di apertura, almeno nelle principali chiese della città. 

di Valentina Petrucci