La Waterloo del centrodestra. Lecce manda a casa Giliberti & company e sceglie Carlo Salvemini

Mentre il centrodestra vince in tutta Italia, a Lecce si viaggia in senso contrario. La città manda un messaggio alla classe dirigente fittiana o ex fittiana e sceglie Carlo Salvemini e Alessandro Delli Noci.

La città ha scelto di cambiare. Dura sconfitta per Mauro Giliberti ed il centrodestra che non riescono a confermare la buona prova del primo turno. Una sonora batosta per Fitto e per i suoi. Se il centrodestra vince in tutta Italia, nel Salento invece si va in controtendenza.

Lecce ha scelto come primo cittadino Carlo Maria Salvemini, 20 anni dopo che il compianto padre, Stefano, era riuscito a conquistare lo scranno più alto di Palazzo Carafa.

Ha funzionato e anche bene l’accordo tra Alessandro Delli Noci e il centrosinistra; la città ha risposto all’appello e ha voluto cambiare.

Dopo il decennio Poli Bortone e il decennio Perrone c’è voglia di cambiare e di mandare a casa il vecchio assetto di potere.

La sfida era insomma tra continuità e discontinuità, tra chi riteneva di voler sostenere attraverso il volto nuovo di Mauro Giliberti una visione amministrativa durata 20anni e ricca di cambiamenti e ristrutturazioni importanti che hanno reso Lecce una delle mete turistiche più ambite in Europa e chi preferiva invece letteralmente svoltare pagina a causa dei tanti deficit attribuiti alla guida della città.

Mauro Giliberti, di professione giornalista, aveva sfiorato la vittoria già al primo turno raggiungendo un ragguardevole 45% dei consensi anche se ben lontano dal valore delle sue liste. Carlo Maria Salvemini, dopo una bella campagna elettorale tra i cittadini e senza l’appoggio integrale del partito più importante della sua coalizione, aveva sfiorato il 30%, ottenendo poi nella seconda fase elettorale l’apparentamento con Alessandro Delli Noci, giunto terzo e le sue liste di destra, centro e civiche.



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