La Puglia può candidarsi ad ospitare l’agenzia del farmaco Ema: votata all’unanimità la proposta di Congedo

Unanimità per la mozione a firma del consigliere di Fratelli d’Italia, Erio Congedo, che impegna il presidente della Regione Puglia e la Giunta regionale ad attivarsi affinché l’EMA possa trovare nuova sede in Puglia.

Una delle (tantissime) conseguenze della Brexit è quella di trovare una nuova “casa” per l’Ema (European Medicines Agency) che dovrà fare le valigie e lasciare Londra dopo la decisione del Regno Unito di non far parte più dell’Europa. L’Agenzia fondata nel 1995 e diretta dall'italiano Guido Rasi, è molto ‘ambita’ non solo per il ruolo svolto in un campo delicato come quello della medicina e la tutela della salute, ma anche per le ricadute, in termini di indotto, sulla città che la ospita. Per questo, da quando gli scatoloni sono pronti per essere imballati, molti Stati membri stanno manifestando, più o meno esplicitamente, il loro interesse a candidarsi. Irlanda, Svezia, Austria, Ungheria, Malta ma anche in modo per ora più informale, Spagna, Danimarca, Germania e Finlandia. Nel lungo elenco c’è anche l’Italia con la Lombardia, il Lazio e da oggi anche la Puglia.
  
È stata approvata all’unanimità, infatti, una mozione a firma del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Saverio Congedo che impegna il Presidente Michele Emiliano e la Giunta ad attivarsi affinché l’agenzia del farmaco possa trovare nuova sede in Puglia.
  
«L’Ema – si legge in una nota a firma di Congedo che ringrazia il Presidente del consiglio e i colleghi consiglieri per aver condiviso e sostenuto la mozione – è costretta a trasferirsi e, ad oggi, nessuna città si è formalmente candidata ad ospitarla. Porterebbe con sé un indotto di 1.000 dipendenti, 56mila presenze annue, 65mila pernottamenti in albergo e 60mila voli aerei all’anno; per posizione strategica e per dotazione infrastrutturale, dunque, la Puglia sarebbe sostituta ottimale per la nuova sede dell'agenzia del farmaco».
 
Certo, i tempi sono lunghi e sono ‘indissolubilmente’ legati a quelli di Brexit, che si avvierà formalmente solo quando il governo britannico farà ricorso all’Articolo 50 del Trattato di Lisbona, dove sono sancite le modalità per uscire dall’Unione.



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