Giornata dell’economia, ‘Puglia in zona retrocessione’. Cor: ‘dopo 10 anni di centro sinistra questo è il risultato’

Puntano il dito contro il governo di centrosinistra i consiglieri regionali dei Conservatori e Riformisti alla luce della fotografia della Puglia, scattata nella 14° Giornata dell’economia. La Regione si piazza al 17esimo posto per valore aggiunto procapite.

«Senza dubbio disonorevole per tutti i cittadini pugliesi la posizione della nostra regione nella classifica per valore aggiunto procapite, così come appreso oggi dai dati diffusi dalla Camera di Commercio di Lecce durante la giornata dell’economia». Commentano così i consiglieri regionali dei Conservatori e Riformisti il 17° posto (su 20 regioni italiane) della Puglia, che si piazza quindi in «piena zona retrocessione».
   
«Altro che California del Sud, come qualcuno vorrebbe far credere» dichiarano Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola che puntano il dito contro il Centrosinistra: «dopo un decennio di politica e governo “illuminato” – rincarano – questo è il risultato. Siamo fra gli ultimi».
    
La fotografia dell’economia locale, che ha analizzato nero su bianco i principali indicatori (valore aggiunto, dinamiche imprenditoriali, export, occupazione e mercato del lavoro), deve tradursi in un momento di riflessione sulle tendenze in atto nel nostro territorio. L’analisi della struttura imprenditoriale pugliese e salentina, effettuata dal prof. Stefano De Rubertis ad esempio ne ha evidenziato  la fragilità e  la frammentarietà «il divario tra nord e sud, in termini di ricchezza e di occupazione – ha dichiarato –  favorisce la fuga dei giovani e delle persone che hanno alte competenze che però non possono spendere sul territorio, territorio che si impoverisce ancor di più venendo meno il capitale umano». Significative, anche le parole del viceministro del Ministero Sviluppo economico, Teresa Bellanova: «I migliori non devono andare via impoverendo ancor di più il nostro paese.  Il poco lavoro – ha dichiarato il viceministro – che è stato prodotto in Italia è stato lavoro povero. Ciò ci accomuna alla Grecia e al Portogallo. È una situazione che mi allarma di più della percentuale elevata della disoccupazione. Su questa si può intervenire, ma il tenere fuorile elevate professionalità ci impoverisce. Rischiamo di non immettere nel processo produttivo quel fattore che consentirebbe l’uscita dal tunnel del crisi».
   
Anche per gli esponenti del partito di Raffaele Fitto la situazione merita una riflessione più seria di quanto non sia stato fatto fino ad oggi. «La Puglia – continuano i consiglieri di Cor – arranca nonostante i mega progetti delle giunte Vendola ed Emiliano. Bollenti Spiriti, Ritorni al futuro, Piani Lavoro, Microcredito, Nidi, Garanzia Giovani, sempre annunciati con grande enfasi, strombazzati in conferenze stampa e narrati in comunicati fiume, ma poi mai rendicontati. Dinanzi all’ennesimo dato sconcertante è arrivato il momento che qualcuno senta la responsabilità di fare un bilancio senza più furbeschi “imbellettamenti” su quanta occupazione hanno davvero prodotto a fronte dell’ingente spesa pubblica sostenuta».
  
Un capitolo a parte merita il turismo, lasciato – secondo i consiglieri regionali –  alla sensibilità e alle capacità dei singoli operatori, che finiscono per vestire i panni di “eroi” in un lavoro, a loro dire, privo di coordinamento a livello regionale. «Mentre altre regioni investono in promozione e spiccano per azioni di programmazione, la Puglia preferisce affidarsi alla fortuna. Non crediamo – concludono – si possa durare a lungo in questo modo, ecco perché pensiamo che il governo regionale dovrebbe invertire la rotta, prima di arenarsi sulle secche definitivamente».



In questo articolo: