Discarica Burgesi, i sindaci incontrano Santorsola. Congedo ‘La salute non aspetta i tempi della burocrazia’

Si torna a parlare della discarica Burgesi. A margine dell’incontro tra i sindaci e l’assessore all’Ambiente, il consigliere regionale Erio Congedo esprime le sue preoccupazioni:’Apprezzabile l’impegno di Santorsola, ma servono risposte urgenti’.

La discarica Burgesi è una bomba ecologica o i cittadini dei territori interessati possono stare tranquilli? La domanda del consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Erio Congedo a margine dell’incontro di questa mattina tra i Sindici dei comuni interessati e l’assessore all’Ambiente, Domenico Santorsola, necessita di una risposta urgente che rassicuri il Salento, preoccupato che l’inquinamento delle falde provocato da quei 600 fusti contenenti policlorobifenili (Pcb) tombati, stando alle dichiarazioni rese dall’imprenditore Gianluigi Rosafio, nell’impianto di Ugento dismesso nel 2009 possano essere nocivi per la salute.
  
«La richiesta che ci arriva dai primi cittadini – ha commentato Santorsola – è stata di essere accurati ma veloci. Condividiamo con i sindaci l’impostazione e anche i criteri di un piano di azione che sottoporremo alla loro attenzione. Abbiamo ribadito la volontà di essere al fianco delle comunità e degli enti locali per tutte le procedure necessarie per la tutela della salute dei cittadini»«Quanto dovrà essere posto in essere sarà fatto nei tempi più brevi possibili – ha concluso l’assessore – e compatibili con le complesse verifiche tecniche che saranno necessarie».
  
Non sono bastate, insomma, le ‘rassicurazioni’ della Procura della Repubblica di Lecce che in un comunicato ‘chiarificatore’ aveva provato a spegnere gli allarmismi.
  
«Pur apprezzando lo sforzo dell'assessore Santorsola che oggi ha incontrato anche i sindaci dei tre Comuni salentini – commenta Congedo – chiediamo che non sia un mero gesto di "cortesia" istituzionale, ma che si proceda in fretta con un Piano d'azione che dia delle risposte certe. La Salute dei cittadini non può attendere né i tempi della burocrazia, né quelli delle belle parole!».
  
«Burgesi è solo la punta dell’iceberg – si legge in una nota a firma del consigliere regionale e vicepresidente della V commissione Cristian Casili in cui chiede una mappatura di tutti i siti inquinanti – ci sono decine di discariche che non sono ancora uscite alla luce del sole. Le famose discariche degli anni’80 aperte per urgenza, riempite di ogni cosa e chiuse in tutta fretta senza un minimo intervento di messa in sicurezza». 
  
Secondo il consigliere pentastellato, ai sindaci, primi responsabili della salute dei cittadini, bisogna chiedere una nuova presa di coscienza. Alla Regione, invece, spetta il compito di rispondere alle domande aprendo, una volta per tutte, il velo di silenzio che ha regnato su queste discariche per troppi anni.
 
 



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