Aventino a Sannicola, l’opposizione diserta per protesta il consiglio comunale

A Sannicola i consiglieri comunali di opposizione hanno disertato il consiglio comunale del 13 luglio nel quale si sarebbe dovuto discutere di assestamento di bilancio. Di più, chiederanno un incontro al Prefetto e al comandante dei Carabinieri.

Una singolare forma di protesta è stata messa in atto a Sannicola, dove tutti i consiglieri di opposizione hanno deciso di disertare il consiglio comunale del 13 luglio, nel quale si sarebbe dovuto discutere di assestamento di bilancio. I motivi per cui hanno lasciato vuoti i banchi dell’assise sono stati scritti, nero su bianco, in una pec indirizzata oltre che al Presidente del Consiglio, al primo cittadino e al segretario comunale anche al Prefetto, Claudio Palomba e al Comandante dei carabinieri della locale stazione. Uno su tutti: «la grave situazione di anti democraticità, oramai tristemente».
  
«Chiaro il perdurare di un comportamento contra legem del Sindaco e del Presidente del Consiglio che, in violazione dell'art. 43 del D.l. 267/2000 non rispondono alle interrogazioni dei consiglieri, né le trasformano in ordini del giorno del primo consiglio utile trascorsi i trenta giorni previsti dalla normativa. In questo modo – si legge in una nota – calpestano lo statuto ed il regolamento del consiglio».
  
«Abbiamo più volte chiesto che ci sia data la possibilità di svolgere il nostro ruolo di consiglieri di opposizione utilizzando i mezzi a nostra disposizione. Spesso e volentieri – si legge – ci sono stati negati documenti che sarebbero rivelati utili per lo studio e l'approfondimento di atti amministrativi».
  
«Il gesto di protesta di oggi serve a rimarcare quanto sia dispotico ed antidemocratico l'agire del sindaco Piccione ed i suoi, quanto sia vilipesa la rappresentanza in consiglio di tanti cittadini che con il loro voto ci hanno assegnato un ruolo di controllo sui provvedimenti dell'amministrazione».
  
Per questo, chiederanno un incontro al prefetto e al comandante dei carabinieri per rivendicare –testualmente –  il ripristino della legalità nel nostro comune.



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