‘Ristrutturarsi o morire nel grigiore’. Sturdà (F.I.) lancia la sfida al rinnovamento del centrodestra

Si susseguono le analisi e le critiche nel centrodestra leccese dopo l’esito del voto di domenica scorsa che ha riportato il centrosinistra alla guida della città. Per Sturdà, dirigente di Forza Italia: ‘è necessario un rinnovamento interno senza perdere la nostra identità’.

È sempre più dura l’analisi del voto negli ambienti del centrodestra leccese. Brucia ancora tanto la sconfitta al turno di ballottaggio rimediata da Mauro Giliberti che, così, ha consegnato la guida della città al centrosinistra dopo 20 anni di governo azzurro.
 
Tra accuse incrociate e duri rimproveri, non mancano le proposte per poter ripartire. In molti, nelle ultime ore, hanno lanciato idee e inviti ad aprire una nuova fase che, adesso, appare inevitabile. A inserirsi nel dibattito c’è anche l’avvocato Cristian Sturdà, Responsabile Provinciale del Dipartimento Regionalismo di Forza Italia che, prima di lanciarsi in ogni analisi, spende parole di elogio al candidato sindaco Mauro Giliberti.
 
“In questo clima di forte avversione verso il governo cittadino – dice – Mauro Giliberti (il miglior candidato che il centrodestra poteste esprimere) ha combattuto una battaglia con grande passione e tra mille difficoltà, cadendo con l’onore delle armi”.
 
Ciò premesso, poi, arriva la dura analisi. “I cittadini hanno espresso in modo inequivocabile la loro volontà di cambiamento. Mauro aveva un progetto serio per la nostra città che avrebbe amministrato bene ed in piena autonomia nel solco del rinnovamento. Ma non è ha avuto la possibilità. Il centrodestra cittadino adesso è ad un bivio: ristrutturarsi radicalmente con nuove idee, nuovi progetti e nuovi protagonisti o morire nel grigiore del tanto peggio tanto meglio, come è emerso nelle varie letterine e post di questi giorni”, chiosa il legale.
 
“Lecce però non ha voltato le spalle all’area liberale – prosegue il dirigente forzista – ma ha bocciato, in modo inequivocabile, un modo vecchio e autoreferenziale di fare politica. Un esempio per tutti è stato il mancato coinvolgimento della cittadinanza nell’importante sfida, poi persa malamente, per la Capitale Europea della Cultura.
 
Il centrodestra cittadino deve rialzare la testa e lo deve fare con l’orgoglio di appartenenza ad una storia di libertà e di sviluppo, una storia che a Lecce ha ancora tanto da scrivere ma lo potrà fare solo con interlocutori nuovi. Rinnovamento e progettualità sono le sfide che ci attendono nei prossimi anni, occorre riconquistare la fiducia dell’elettorato attraverso una nuova visione di città”.
 
Per Cristian Sturdà la strada è tracciata e passa da un rinnovamento interno. “Mai si dovrà passare da un’alleanza con la sinistra che ha già dimostrato il fallimento delle sue politiche alla guida del Paese che della Regione. Per questo resto attaccato al carro di Mauro, al carro del perdente, con l’orgoglio di aver dato tutto per un ideale che non può essere sbandierato ad elezioni alterne. Una nuova idea del centrodestra però è possibile, una visione di sviluppo alternativa alla sinistra locale e nazionale è assolutamente necessaria. Si deve ripartire e lo si deve fare oggi e dalla nostra amatissima Lecce”, conclude.



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