‘Renzi non mi rappresenta’. Annatonia Margiotta presenta le sue dimissioni dalla segreteria provinciale

Annatonia Margiotta, responsabile alle Politiche Sociali e Immigrazione nella segreteria provinciale del Partito Democratico, presenta le sue dimissioni dopo la vittoria di Matteo Renzi, eletto nuovo segretario dem.

Ha considerato il Partito Democratico la «sua casa», almeno fino a quando non si è resa conto che le cose non sarebbero mai cambiate. Per questo, Annatonia Margiotta –  responsabile alle Politiche Sociali e Immigrazione– dopo una lunga e ponderata riflessione ha deciso di lasciare il suo ruolo nella segreteria provinciale Pd e in un’accorata lettera, indirizzata al segretario provinciale Salvatore Piconese, ha spiegato nero su bianco le motivazioni che l’hanno spinta a prendere questa scelta di dimettermi. « Il voto al referendum del 4 dicembre è stato un voto politico che avrebbe dovuto/potuto innescare un processo di rinnovamento del partito, ma abbiamo visto com’è andata a finire» scrive Margiotta che arriva subito al cuore del discorso «Renzi non mi rappresenta, il suo modo di fare e intendere la politica non rappresenta il mio sentire l’azione politica; per tale ragione ritengo conclusa la mia esperienza come responsabile alle Politiche Sociali e Immigrazione nella segreteria provinciale».
  
Non è questa l’idea di Partito che aveva quando ha scelto di farne parte: «Negli ultimi anni il PD ha subito una profonda mutazione genetica. Da partito comunità si è trasformato nel partito del potentato economico, delle lobby e delle banche a scapito delle diverse fragilità sociali, tradendo i principi del manifesto dei valori approvato nel 2008».
 

E in questi quattro anni non si è mai risparmiata: «ho lavorato nell’esclusivo interesse del partito promuovendo significative attività su tutto il territorio provinciale, questo mi ha permesso di ascoltare i cittadini, il loro grido di dolore per i tanti disagi che riguardano i lavoratori, il mondo della scuola, la qualità della vita, l’isolamento in cui vivono tante famiglie. I nostri elettori ci hanno urlato la rabbia e la delusione verso un certo modo di fare e intendere la politica. Non sono stati ascoltati e non riconoscendosi in questo nuovo PD, alla fine ci hanno abbandonato preferendo altri movimenti populisti. E i giovani, cosa dire dei tanti giovani che hanno perso la speranza di trovare lavoro? Molti di loro hanno ‘buttato la spugna’ e non lo cercano neanche più».
  

Consapevole che manca la volontà di essere un Partito di sinistra, Annatonia Margiotta non può che considerare conclusa la sua esperienza in «questo PD geneticamente modificato».
  
Poi un ringraziamento al segretario Provinciale, per la fiducia e la stima dimostrata in questi anni «anche se le nostre strade, forse, si dividono – conclude –  le relazioni umane sia con te sia con tutti coloro che continueranno a restare nel PD, non cambieranno perché il rispetto della persona ha valore oltre ogni appartenenza e barriera»



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