‘Caro Alessandro, ricordi quella sera davanti a un piatto di sushi?’, Perrone si scaglia contro Delli Noci

Il primo cittadino uscente, fino a ora pacato nel dibattito politico, rompe gli indugi e attacca a testa bassa il suo ex assessore reo di averlo offeso anche umanamente.

Per un po’ di pepe, un po’ di brio, o forse, un po’ di verità la campagna elettorale ha dovuto aspettare gli ultimi giorni.
   
Il politically correct, forse troppo correct, aveva imperato durante tutte le precedenti settimane, ma da oggi il tappo è saltato e chi doveva dire ha detto, chi doveva parlare ha parlato, chi doveva togliersi qualche sassolino dalla scarpa se lo è tolto.
   
Il detonatore di tutto è stato l’accordo tra Delli Noci e Salvemini corredato dalle parole del giovane ingegnere sulla Giunta dalla quale era uscito appena cinque mesi fa.
   
E se stamattina i consiglieri “dellinociani” hanno preso carta e penna per dire che l’unico futuro di sviluppo è realizzabile solo con Carlo Salvemini, il primo cittadino uscente ha aspettato il tardo pomeriggio per rendere pubblico il suo pensiero su Alessandro Delli Noci e raccontare la sua verità sulla storia pregressa di colui che ha scelto di sostenere Carlo Salvemini e lo fa attraverso la ricostruzione della richiesta che avrebbe ricevuto dall’ex assessore di volergli succedere.
   
“Caro Alessandro, una sera, davanti a un piatto di sushi, mi hai chiesto di voler essere il candidato sindaco del centrodestra e io ti ho risposto che a mio avviso non era il momento. Chissà oggi cosa diresti della mia amministrazione se io avessi accettato e se oggi fossi davvero tu il nostro candidato sindaco. A quel punto hai cercato un altro padrino, sei andato da Michele Emiliano accettando di essere il suo cavallo di Troia per mettere le mani sulla città. Hai deciso di lasciare l'amministrazione comunale e il centrodestra e avevi bisogno di qualche ragione di facciata per coprire il tuo tradimento. Ad occhio e croce niente che potesse riguardare i contenuti dell'azione amministrativa, avendo tu votato per quasi cinque anni tutte le delibere e condiviso senza remore e senza rilievi alcuni ogni singola scelta. Hai messo davanti a tutto l'ambizione personale, sei andato "oltre", oltre ogni cosa, rispetto compreso. E continui a farlo, visto che hai sacrificato 216 candidati e circa 8 mila preferenze sull'altare di un deprecabile giochetto di potere”.
   
Ma Perrone non si ferma, è un fiume in piena, non ha proprio digerito le accuse di illegalità e clientelismo che la sua azione amministrativa avrebbe generato e ci va giù duro, durissimo:  “Hai utilizzato le ‘scuse’ della legalità e delle clientele, nonostante tu sappia quanto io sia attento a queste cose. Per questo, mi hai fatto molto male. Ma hai fatto male anche ad altri, speculando con queste ‘scuse’ sul dolore delle persone e delle loro famiglie. Proprio tu. Già, proprio tu che hai un fratello indagato per truffa e quindi nella stessa situazione di chi usi a fini politici. Mi auguro che tuo fratello e tutti gli altri possano chiarire la propria posizione e liberarsi di un fardello scomodo, ma dovresti sapere cosa si prova nel frattempo. Eppure, non è bastato per indurti a non servirtene”.
   
Infine una ricostruzione puntuale non solo dell’inserimento dell’ingegnere nella lista di Futuro e Libertà, allora costruita dal leader provinciale del movimento, Paolo Pellegrino, ma anche della difesa che lo stesso ex sindaco ha fatto di Delli Noci quando essendo questi uscito dal partito di Gianfranco Fini, in tanti chiesero la sua poltrona di assessore: “Nel 2012 sono stato io a vincere le resistenze di Paolo Pellegrino per una tua candidatura nella lista di Futuro e Libertà. E sono stato io a nominarti assessore, nonostante quel posto in giunta non spettasse a Futuro e Libertà, ma a La Puglia prima di tutto, che aveva due consiglieri eletti. Sono stato io ad assegnarti le deleghe che preferivi, in linea con le tue aspirazioni e le tue capacità. Sono stato io a difenderti contro tutto e tutti quando sei uscito da Futuro e Libertà e non avevi copertura politica, tenendoti in giunta in "quota" sindaco. Sono stato io a chiedere a Piero Fassino di nominarti referente nazionale di Anci per l'Agenda Digitale. Sono stato io a chiedere a Giulio Tremonti di nominarti Young Fellow dell'Aspen Institute. Sappiamo bene tu ed io come sono andate queste cose”.



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