​Referendum, il voto è politico: affluenza al 68%. In Salento massiccia partecipazione. Exit pool: il ‘No’ in netto vantaggio

Incredibile il dato dell’affluenza alle urne referendarie: alle ore 23, orario di chiusura, il dato nazionale sfiora il 69%. In provincia di Lecce dato inferiore alla media, ma nel capoluogo si sfonda il 63%. Gli italiani hanno invertito la tendenza sulla partecipazione.

Urne chiuse. Gli italiani hanno scelto e lo hanno fatto partecipando in massa. I dati sull'affluenza delle 19.00 avevano giá assunto i contorni del voto politico e, per gli italiani, si sarebbe infatti trattato di esprimere il gradimento rispetto al governo Renzi piùttosto che sulla proposta riforma costituzionale. Il dato sull'affluenza nazionale alle 23 sfiora il 69% degli aventi diritto al voto; nella provincia di Lecce il dato definitivo si attesta circa al 61,95%. Dati inspettatamente elevati da Nord  a Sud, in Puglia Il dato complessivo a chiusura delle urne è del 61,90% degli aventi diritto al voto.
 
Palazzo Chigi annuncia che il Premier ha convocato una conferenza stampa per la mezzanotte: chiaro segnale, questo, della convinzione anche anima anche la maggioranza di governo rispetto alla certezza di avere numeri chiari per le mani fin dal principio, una vittoria schiacciante o un'amara sconfitta, ma tuttavia il frutto di un palese voto politico. Ad ogni buon conto, se il fronte del Sì dovesse superare la soglia del 40% pur non riuscendo a prevalere sul No, la sconfitta non sarebbe disastrosa. In caso di vittoria del Sì, invece, Renzi trarrebbe da questo voto popolare la legittimazione a proseguire nella direzione di governo intrapresa, ipotesi questa ormai sempre più improbabile secondo i primi sondaggi diffusi.
 
Intanto, Salvini, leader della Lega Nord, certo della vittoria del fronte del No, non ha ritenuto opportuno attendere dati più compiuti e ha già invocato in conferenza stampa le dimissioni di Renzi. L'attesa, al momento, è tutta per la reazione del Premier e per le parole che pronuncerà a breve, ma anche, e sopratutto, per la conferma delle previsioni che danno il No per vincente. 
 
ORE 19.00 – L'affluenza sul dato nazionale supera il 57%. A Lecce città l'affluenza sale al 55%, superando Bari la cui affluenza si attesta al 52,18% (in provincia il dato è inferiore, 49,36%). La provincia di Lecce registra la percentuale più elevata di votanti (51,78%), mentre il dato pugliese complessivo si attesta intorno al 48,44%. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto le regioni con il più elevato tasso di affluenza. Il referendum ha riportato ha votare un numero elevato ed inaspettato di italiani, segnale questo che il dibattito sulla riforma della costituzione è stato molto sentito da Nord a Sud.
 
Come per ogni tornata elettorale, però, non sono mancate le polemiche e i 'sospetti'. Fin dalle prime ore del mattino (i seggi si sono aperti alle 7.00), circolava la voce di temute irregolarità davanti alle urne. Le polemiche, in particolare, si sono accese sulle matite presenti nelle aule. Come è noto, per votare la legge prevede l'utilizzo di particolari matite, indelebili grazie a una particolare mina incancellabile.
 
Più di qualcuno, però, ha lamentato anomalie. Nel dettaglio, è giunta nelle redazioni giornalistiche salentine una registrazione audio di un votante a Salve che ha raccontato la sua vicenda. 'Mi sono recato a votare nella mia sezione di appartenenza, e appena mi hanno dato la matita ho notato che non era presente la serigrafia del Ministero dell'Interno, cosa che ho fatto notare immediatamente al Presidente, il quale ha risposto con un incolpevole “ce le hanno date così”'.
 
Il cittadino salentino, quindi, si è spostato nella cabina: 'avevo con me uno foglietto bianco – prosegue – sul qualche ho scarabocchiato qualcosa con la matita che mi avevano dato in dotazione per il voto. Fuori dalla cabina, dentro lo stesso seggio, alla presenza di tutti gli scrutinatori, ho cancellato con una normale gomma che avevo con me i segni che avevo fatto sul mio foglio'.
 
Come dire, se si può cancellare qui, lo si può fare anche sulla scheda. 'Ho fatto rilevare che la matita non era regolamentare: tra lo stupore generale sono poi spuntate fuori delle altre matite, dicendomi che avevano sbagliato matite. Invece di usare quelle convenzionali, ne hanno usate delle altre. Il tutto per l'intera mattinata di voto, per errore. Io non ho fatto storie, ma ho chiesto che tutta questa vicenda venisse riportate nel verbale del seggio'.
 
Insomma, come di consueto le diatribe non mancano. Necessario allora l'intervento direttamente dal Ministero dell'Interno: "Le matite cosiddette 'copiative' – si legge in una nota – sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale. Il ministero dell'Interno, in media ogni anno, ne acquista un certo numero, basandosi sul fabbisogno storico, per rifornire i depositi ed essere in grado di rifornire le Prefetture man mano che manifestano il loro fabbisogno. Nello specifico, quest'anno, il Viminale ha acquistato 130 mila matite dalla ditta Luca srl – aggiudicataria del relativo appalto sul mercato elettronico che, a sua volta, si rifornisce dalla Faber-Castell, direttamente in Germania. Di queste 130 mila, per esempio, quest'anno ne sono state distribuite circa 80 mila per il referendum costituzionale, mentre altre richieste, da parte delle Prefetture, sono state soddisfatte per il referendum sulle trivelle e in occasione delle elezioni amministrative. Le Prefetture, è bene precisare, possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti. Si utilizzano matite prodotte dal Faber-Castell almeno da cinque anni".
  
ORE 12.00 – A mezzogiorno in Puglia il dato ha sfiorato quello nazionale: nella provincia del capoluogo Bari la percentuale si è assestata al 17,83%, più bassa invece nel Salento. Il dato della provincia di Lecce parla del 15,65%, mentre nel brindisino siamo al 16,04%. A Lecce città il dato invece parla di una buona affluenza: sono stati il 21,90% i leccesi che già hanno crociato la loro preferenza sulla scheda referendaria. Nei centri come Cavallino e Maglie, Melpignano e Nociglia si raggiungono percentuali pari o vicine al 20%; a San Cesareo, invece, affluenza del 21,22%, mentre il 10% circa a Montesano Salentino. Da una prima lettura dei dati emerge tuttavia che la percentuale dei votanti è più elevata nel Nord Italia che traina il Mezzogiorno: l'Emilia Romagna registra un 25,96% di affluenza, la seguono Friuli, Veneto e Lombardia che si attestano attorno al 24%. Nei territori colpiti dal sisma si vota più che in Puglia; maglia nera per la Calabria che si ferma, secondo un primo aggiornamento, appena al 13,02%.



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