​Il dramma delle multe per gli automobilisti leccesi. Parlano i candidati sindaco di Lecce 2017

Crescono le lamentele degli automobilisti leccesi per le esose e sempre maggiori sanzioni causate dalle infrazioni stradali. In città prende quota l’ipotesi che le multe siano strumento utilizzato esclusivamente per gonfiare le casse comunali.

Gli automobilisti leccesi sono, con buona probabilità, la categoria che ha più da rimproverare all’amministrazione comunale. Continuamente bersagliati da sanzioni dovute alle infrazioni stradali si trovano a dover fare i conti con le cifre esose delle multe. In tanti lamentano che si utilizzi questo strumento per riempire le casse comunali. La polemica è strettamente legata, tuttavia, allo scarso numero di parcheggi messi a disposizione nelle aree della città, altra nota dolente che, la futura amministrazione, dovrà affrontare in modo efficace. La querelle sul grattino scaduto ha animato il dibattito degli ultimi mesi, tante le contestazioni, molti i ricorsi, tali da richiamare il Comune a far chiarezza sulla direttiva del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. A seguito di numerose richieste sull’argomento, abbiamo chiesto ai candidati sindaco di Lecce 2017 di chiarire la propria posizione in materia.

  
Mauro Giliberti  (Centrodestra)
 

 Tutto è perfettibile nell'ottica di un rinnovato senso civico. Detto questo ritengo che sia possibile da un lato aiutare il cittadino/automobilista ad essere più consapevole dello spazio urbano e del rispetto del codice della strada, dall'altro suggerire al corpo della Polizia Locale l'esigenza di mostrarsi sempre più vicino alla cittadinanza in termini di disponibilità, attività di prevenzione generale e supporto socioambientale, per ridurre eventuali distanze tra cittadino e polizia a beneficio dell'intera comunità cittadina. Mi rendo conto di come, talvolta, l'elemento sanzionatorio risalti maggiormente, tuttavia garantire ordine pubblico e sicurezza nelle strade appare davvero un'impresa complessa ed è per questa ragione che sarebbe opportuno l'utilizzo del fischietto a scopo preventivo, per contenere gli aspetti meramente sanzionatori e repressivi. Fatte salve tutte quelle situazioni intollerabili, come la sosta su strisce pedonali o spazi riservati ai disabili, laddove il rigore deve essere assoluto.

  
Fabio Valente  (M5S)
 
Fare cassa con le multe è l’operazione più semplice da approntare per le amministrazioni pubbliche che non hanno a cuore l’oculatezza per la gestione del bene pubblico, Lecce su questo aspetto non è seconda a nessuno.
E’ di circa quindici giorni fa il “successo” ottenuto dal Comune di Lecce in Tribunale circa l’applicazione della multa al grattino scaduto.
Al netto della sentenza favorevole all’amministrazione comunale di Lecce sull’applicazione della multa per il grattino scaduto, è doveroso porsi la domanda se tutto questo sia corretto nei confronti di una cittadinanza sempre più vessata da tasse e balzelli vari. Ancora una volta l’Amministrazione locale prosegue nella sua azione punitiva verso i cittadini “rei” di aver lasciato scadere un grattino per il parcheggio e di non averlo rinnovato.
La legittimità della multa dovrebbe valere solo nel caso in cui non si acquista il ticket orario, ma il più delle volte il grattino scade e si è impossibilitati a rinnovarlo per tempo, perché allora in questi casi non si ripristina la vecchia sanzione bonaria da pagare in SGM com’era in passato? Perché continuare in una logica punitrice verso la cittadinanza?
Siamo consapevoli che l’educazione del cittadino al rispetto delle regole debba essere la strada che ogni saggia amministrazione pubblica debba perseguire, bisogna al contempo fornire gli strumenti adeguati alla cittadinanza affinché l’eventuale “reato” sia punito in misura ragionevole.
Continueremo a batterci perché sia eliminata la solita logica che vede il cittadino passibile di sanzione “a priori”.
 

 
Alessandro Delli Noci (Movimenti civici –  Udc)
 
“Far quadrare il bilancio comunale attraverso le multe, rendendolo “inattaccabile”, come si legge su qualche manifesto in giro per la città, è inaccettabile. Il malcontento e il disagio di troppi concittadini dovrebbe far riflettere rispetto al fatto che le sanzioni nella nostra città sono utilizzate impropriamente ed esclusivamente con l’obiettivo di alimentare le entrate nelle casse comunali, con la conseguente esasperazione dei cittadini e la criminalizzazione, loro malgrado, degli operatori della polizia municipale. È vero, le regole esistono e occorre rispettarle, ma è necessario mettere ogni cittadino nelle condizioni di rispettare quelle regole. Solo a titolo di esempio, in una città in cui è impossibile parcheggiare, accompagnare i propri figli a scuola diventa complicato soprattutto se, alla totale assenza di parcheggi si aggiungono lavori pubblici nei pressi delle scuole e penso a Parco Tafuro o Via Abruzzi. Bisogna agire su due assi differenti: da una parte pensare al bilancio comunale e al modo “alternativo” di fare cassa. In questo senso, il Comune può realizzare un progetto di sviluppo della città che porti le imprese ad investire e quindi fare cassa attraverso un’economia di sviluppo; ma occorre anche pensare ad un piano di razionalizzazione delle spese, riducendo gli sprechi pubblici e riordinando la macchina amministrativa. Nel nostro programma, questo è possibile anche attraverso il progetto “Lecce Area Metropolitana”, un accorpamento di municipalità che, nel rispetto delle identità comunitarie, colleghi e uniformi in termini di efficienza ed efficacia dei servizi il capoluogo con i comuni limitrofi. L’altro asse riguarda certamente l’urgenza e la necessità di dotarsi di un piano per la mobilità sostenibile che preveda una riorganizzazione ed efficientamento del trasporto pubblico, una valorizzazione della trazione elettrica, una riclassificazione delle strade cittadine in base alle funzioni, parcheggi di interscambio, nei punti strategici della città, che permettano di parcheggiare la propria auto facilmente e di raggiungere il centro cittadino con delle navette gratuite, insomma un piano che disincentivi l’utilizzo delle auto anche potenziando la mobilità ciclabile. Come ho già avuto modo di dire, per fare questo è indispensabile affrontare il possibile conflitto di interessi con SGM e rivederne lo scopo sociale giacché la società, facendo cassa sui parcheggi e sulle multe non ha alcun interesse a disincentivare l’uso dell’auto e sviluppare il trasporto pubblico”.
 
 
Matteo Centonze  (Casa Pound)
 
Il corpo di polizia municipale fino ad oggi è stato usato nella maggior parte dei casi per fare cassa. Ciò ha comportato una diminuzione dei controlli nelle aree periferiche lasciate nel degrado e nell'insicurezza. Ed è proprio in questi quartieri che invece bisogna coniugare la richiesta di sicurezza e decoro con le necessità economiche comunali. Se proprio bisogna fare cassa occorre farlo sulle spalle di chi sfrutta e foraggia la prostituzione, di chi non rispetta le ordinanze sulla vendita di alcolici dopo un certo orario, di chi ha reso zone come San Pio, Stazione o Rudiae posti invivibili.
Inoltre occorre proporre un abbonamento agevolato sulla sosta riservato ai commercianti anche nelle zone più centrali di Lecce. Attività che per necessità sono aperte anche 14 ore al giorno non possono affrontare questa spesa che può arrivare anche a 500 euro al mese.
  

Luca Ruberti  (Lecce Bene Comune)
 
Lecce è una delle città più multate d'Italia. Può essere che siamo indisciplinati ma certo non tra i più indisciplinati del Paese, come invece il numero elevato di multe lascerebbe intendere. Il grosso delle multe infatti, non deriva dai "comportamenti attivi" bensì dalla "sosta", a conferma del compito assegnato alle strisce blu di estrarre quanto più valore possibile dai parcheggi. Un problema cronico della città – la mancanza di un piano della mobilità sostenibile e di parcheggi, siano essi di interscambio o multipiano – produce dunque un disagio e un costo per i cittadini e un guadagno per il Comune e la società SGM. Le migliaia di multe e i 7 milioni di euro/anno provenienti dalle migliaia di multe sono peraltro il risultato di una rete stradale non a norma che non disincentiva i comportamenti scorretti, ma in alcuni casi addirittura li favorisce: si pensi al fatto che una strada troppo larga o non correttamente concepita incentiva il parcheggio disordinato in doppia fila o favorisce il parcheggio sulle intersezioni. Insomma sulla mobilità c'è molto da fare. La quantità di multe che prendiamo si potrà ridurre pure con doverosi investimenti nella formazione civica ma dipenderà soprattutto da un grande lavoro di messa a norma della rete stradale urbana e da un piano della mobilità all'altezza delle necessità dell'intero sistema urbano leccese.

  
 Carlo Salvemini  (Centrosinistra)
 

In attesa di dichiarazione dal candidato