Frizioni intestine all’asse Delli Noci – Salvemini: Pd e Udc spingono per il riconoscimento, ma a spuntarla e’ il civismo

Chi comporrà la nuova giunta Salvemini? Questa una delle domande ricorrenti che anima il dibattito politico di questi giorni. Sembrerebbe delinearsi, tuttavia, un ragionamento su meriti e competenze in luogo dei soliti, vecchi equilibri di ‘poltrone’.

Scelte di merito e competenza a discapito dei numeri e dei risultati che le urne hanno consegnato nelle scorse settimane: sarebbe questa la estrema ratio in osservanza della quale sarebbero al lavoro Salvemini e Delli Noci, rispettivamente sindaco e vicesindaco in pectore di Lecce.
 
Un metodo annunciato più volte e ribadito da Salvemini che, tuttavia, genera già i primi dissidi all’interno della coalizione. Infatti, secondo fonti interne alla larga intesa si starerebbero consumando molteplici frizioni atte al raggiungimento di un “riconoscimento”, dettato dalla logica dei numeri e dei partiti. Nel mare magnum del civismo che fiancheggia l’asse Salvemini – Delli Noci e cui vorrebbero attingere per le deleghe i due nuovi amministratori leccesi, si starebbe sollevando però il malcontento di Udc e Pd, i due partiti “vecchio stampo” che, all’interno della coalizione, sentirebbero di meritare un ruolo preminente nella nuova giunta.
 
Nel Pd sembrerebbe, da quanto riferito, che tra i più suffragati della sua lista, si stia materializzando una vera e propria corsa per ottenere un ruolo assessorile; il medesimo discorso varrebbe per i centristi: l’Udc di Ruggeri, forte dell’accordo verbale intercorso al momento dell’apparentamento elettorale, reclamerebbe due deleghe per i suoi.
 
Molto probabilmente a seguito della proclamazione degli eletti e avuta contezza della composizione del nuovo consiglio, sarà inoltrato un ricorso al Tar, già pronto, che dovrebbe consegnare Salvemini un premio di maggioranza tale da poter avere più ampia stabilità in Consiglio comunale ed in ragione di ciò troverebbero posto anche alcuni esclusi: per le liste di Delli Noci, per esempio, scatterebbe il quinto consigliere, Massimo Fragola, autore del passo indietro a beneficio dell’accordo del secondo turno elettorale. L’eletto di “Andare Oltre” sarebbe riscattato dal “sacrificio” e, si presume, possa avere un ruolo di rilievo, con il beneplacito di Salvemini.
 
Tuttavia, come ampiamente annunciato, prevarranno i civici sugli uomini di partito, le competenze sui risultati elettorali, i meriti sugli accordi politici.
  
Si starebbe ragionando, al momento, sui programmi e le azioni concrete in luogo delle solite, vecchie  “poltrone”. 



In questo articolo: