​Aziende agricole a rischio chiusura per la Xylella. Casili: ‘La Regione sblocchi il Psr’

Il consigliere regionale Cristian Casili lamenta la gestione inefficiente da parte della Regione Puglia sull’emergenza Xylella: ‘Le imprese agricole salentine rischiano di chiudere’.

“Le imprese agricole salentine sono ormai giunte davanti a un bivio: delocalizzare o chiudere. Questo è lo scenario causato dalla pessima gestione del batterio Xylella e dall’inefficienza della politica regionale, caratterizzata da un approccio emergenziale, poco strutturale, al fenomeno. Una gestione che ha irrigidito la Commissione Europea sullo sblocco delle attività vivaistiche e agricole salentine”.
 
A sostenerlo è Cristian Casili, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle e Commissario della IV Commissione Agricoltura. “Già nel 2015 criticai le scelte dell’assessorato all’Agricoltura riguardo la soluzione della termoterapia che, come poi emerso, è risultato un palliativo che ha mandato fuori mercato il fiorente comparto delle barbatelle idruntine".
 
"Un settore che fatturava la bellezza di oltre 20 milioni di euro. Di tanta prosperità rischiano di rimanere solo i cocci. Sempre nel 2015 emerse che la vite, come altre specie, non erano colpite dall’infezione del batterio, un fatto sul quale avremmo dovuto fare una battaglia in Europa per cercare di sbloccare questi comparti, scongiurando la perdita di centinaia di posti di lavoro – prosegue il rappresentante della Commissione Agricoltura – inoltre poco si è fatto per difendere l’immagine del territorio, bollato dalla concorrenza agricola nazionale ed internazionale come appestato, tanto che oggi i mercati rifiutano i nostri prodotti, anche quelli non interessati dalla fitopatia degli ulivi".
 
"Come se non bastasse, oltre al danno si aggiunge la beffa. Infatti sono in corso le ispezioni dei carabinieri forestali – precisa il Consigliere regionale –  per controllare il rispetto degli obblighi imposti dalle misure fitosanitarie regionali per contrastare il batterio, con multe di mille euro per i trasgressori. Su questo punto più volte ho fatto emergere l’inutilità del piano di intervento, perché le condizioni sociali ed economiche di molti produttori non permettono una sua attuazione. Senza reddito nessuno ha la possibilità di intervenire con le pratiche agricole imposte dalla Regione".
 
"Vessare con multe e misure draconiane gli agricoltori non sortirà alcuno effetto, se non quello di accrescere l’esasperazione. Urge abbandonare la politica degli annunci e delle promesse, peraltro sempre disattese, di imminenti indennizzi e misure di sostegno, espressamente richieste dal sottoscritto in fase di emendamento della legge sulla gestione del CoDiRo, tra l'altro priva di qualsiasi dotazione finanziaria. È ora che gli annunci della politica e delle associazioni di categoria, come quello sull'imminente sblocco del divieto di reimpianto, lascino il posto ai fatti".
 
"L’Assessore di Gioia – conclude Casili – sblocchi il Psr, che ancora fa fatica a partire, bloccando una serie di investimenti essenziali per il nostro territorio, come la sottomisura 5.1 e la sottomisura 4.1, funzionale a destinare non meno di 32 milioni di euro agli agricoltori proprietari dei terreni ricadenti nella zona infetta. Altrimenti, da qui a qualche mese, l’agricoltura del Salento rischierà di scomparire”.



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