‘Umiliata’, il concerto di Alessandra Amoroso si trasforma in un incubo per una fan disabile

Il sogno di una 35enne sulla sedia a rotelle di assistere al concerto di Alessandra Amoroso si è trasformato in un incubo, fin da quando si è presentata ai tornelli del Palaflorio di Bari. Così in una lettera inviata a Repubblica denuncia il trattamento ricevuto.

«In ginocchio per la mia Puglia. Grazie!». È con queste toccanti parole che la cantante salentina, Alessandra Amoroso aveva voluto ringraziare il suo pubblico per l’affetto e l’entusiasmo dimostrato nella tappa barese del suo tour che sta facendo registrare il sold-out ovunque. Il video, girato al palazzetto dello sport del capoluogo, aveva fatto il giro del web, ma oggi su quel concerto che è stato un successo cala un velo di tristezza. A far riflettere sono le parole che Rossella ha affidato a Repubblica. Nella lettera indirizzata al quotidiano, infatti, la 35enne affetta da tetraparesi spastica distonica ha raccontato l’odissea vissuta per assistere al live della sua beniamina.
 
«Voglio andare ai concerti – scrive la donna – e godere del sacrosanto diritto a divertirmi». E così ha fatto contando i giorni che la separavano dal live del 18 ottobre: «ogni numeretto che barravo sul calendario mi avvicinava a lei, la persona che mi ha insegnato a vivere a colori – continua – e non ero più nella pelle». Ma il sogno di Rossella si è trasformato in un incubo fin da quando si è presentata ai tornelli insieme alla sua amica che, spiega, non avrebbe dovuto pagare il biglietto come “accompagnatrice”. Quel tagliando, invece, è stato chiesto, dopo un'attesa di un'ora e mezza: «davanti a quei tornelli – ammette – mi sono sentita una ragazza diversa, una diversamente abile, come ci chiama la gente che ci guarda per strada con compassione».
 
La ‘disavventura’ è continuata anche una volta dentro: «nel palazzetto non c'era neppure la pedana rialzata, che ci permette di guardare il palco dal basso della carrozzina». Insomma, del concerto ha visto ben poco, quasi nulla, ma il motivo che l’ha spinta a prendere carta e penna riguarda un altro sogno: quello che si ponga fine a ogni barriera architettonica, «a ogni ostacolo che ci vincoli nel divertimento». Da qui l’appello ad ogni artista «sappiate – conclude – che nelle nostre camerette, nelle associazioni, con i nostri amici, le vostre canzoni sono un raggio di sole e una boccata di libertà. Allora, permetteteci di condividere questa esplosione di libertà e gioia ai vostri concerti». Ci uniamo all’invito di Rossella e anche noi diciamo «pensateci quando organizzate i vostri tour».



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