​Quando l’Arte incontra l’Arte. La poesia del cinema e della musica vince al CortoLovere 2016

Un’emozionante e intensa storia nel cortometraggio ‘La pala volante’, del giovane regista Salluzzo che scorge nella poetica di Alessandro Rubichi, valente compositore e pianista salentino, la colonna sonora ideale per esaltare la sua dialettica cinematografica.

Alessandro Rubichi è un giovane musicista salentino che da sempre si esibisce portando nelle piazze italiane ma anche all’estero la musica popolare e folkloristica più autentica. Spesso di questi professionisti non conosciamo molto ma il lavoro che fanno va ben oltre il concerto o la serata. C’è abnegazione, impegno e arte che stimola una crescita non solo personale. Incontriamo Alessandro Rubichi per saperne di più su una favola diventata realtà. Alessandro ha pubblicato meno di un mese fa’ il suo primo lavoro da solista, “Percezioni dell’Anima”, un disco assolutamente intimista per una musica capace di disegnare immagini che vanno dritte al cuore. Della straordinarietà di questo lavoro non poteva non accorgersene il regista Gianluca Salluzzo, autore insieme a Chiara di Sante, del cortometraggio La pala volante, vincitore per la sezione “Occhi sul lago” di CortoLovere 2016.

Salluzzo, su suggerimento del musicista, teatrante nonché attore nel cortometraggio, Donato Barbaro, ascolta il lavoro di Rubichi e ne resta affascinato. La  scelta di tre bellissimi pezzi tratti dal lavoro di Rubichi per la colona sonora del corto è quasi una conseguenza logica. Dal connubio di queste Arti nasce un’opera che segna la svolta per il compositore e musicista Rubichi.

Alessandro, tante soddisfazioni  e un nuovo percorso professionale quello che ti attende.

Sicuramente sì. La vittoria di questo cortometraggio è stata una bellissima soddisfazione. Ora sono numerosi gli impegni per la promozione in tutta Italia del mio lavoro da solista. Un altro disco in preparazione e tanti contatti per collaborazioni cinematografiche. Una piccola anticipazione è la prossima uscita di un videocip per la regia di Carlo Dicillo sulle note del mio brano Il soffio di un attimo, tratto da “Percezioni dell’Anima”.

Tu arrivi dal Conservatorio Tito Schipa e vanti master class di tutto rispetto con musicisti del calibro di Cristiano Burato, Michele Marvulli, e Joaquin Achúcarro, famoso pianista spagnolo. Quanto conta essersi perfezionato con questi musicisti?

È stato assolutamente fondamentale perché mi hanno insegnato molto sotto il profilo della tecnica, insistendo sempre sulla cantabilità dei temi e hanno rafforzato il mio amore per il pianoforte che é per me strumento che traduce le mie più intime emozioni in musica per tutti.

Nel corto La pala volante la storia si intreccia sull’intimo bisogno di slegarsi con coraggio da una rete di affetto che spesso preclude la possibilità di una nuova vita, diversa ma nostra. Quanto c’è di questo coraggio nel tuo lavoro di solista?

Il bisogno di cambiamento e la necessità di guardare avanti sono un’esigenza dell’anima e io ho trasferito queste sensazioni nel mio primo lavoro da solista dal titolo, appunto, “Percezioni dell’Anima”. Non è un rinnegare il proprio vissuto ma al contrario è trarre l’energia da questo per intraprendere nuovi percorsi che ci aiutino a crescere. Alessandro Rubichi, un esempio di come i giovani salentini riescano a mettersi in gioco con passione e a vincere. Complimenti Alessandro.

di Tiziana Protopapa