Salento e tradizione, Tiggiano festeggia Sant’Ippazio e il Capodanno contadino

Importante appuntamento nelle terre del Capo di Leuca dove oggi si festeggia il Santo Patrono degli organi genitali maschili e i contadini preparano le principali colture che daranno i loro frutti in estate.

Il 19 gennaio di ogni anno pochi sanno forse che si festeggia il Capodanno contadino e nelle terre del Capo di Leuca si festeggia Sant’Ippazio. Una festa che coinvolge in particolare Tiggiano, piccola realtà del Sud Salento, strettamente legata alla sua vocazione agricola.

Ma non chiamatela sagra, per carità, nella sua accezione più commerciale, chiamatela festa della civiltà contadina, piuttosto, una festa che probabilmente come poche altre affonda le sue radici nella terra che dà vita.

La festa inizia la mattina con la fiera del bestiame e dei prodotti agricoli, per poi arrivare al pomeriggio con la processione che conduce la statua di Sant’Ippazio per le vie del paese.

Durante la fiera, in particolare, si vendono due prodotti della terra: le scìscele (ovvero le giuggiole) e le pestanache, un tipo di carota dolce, molto spesso di grandi dimensioni. La festa è un evento molto sentito dai cittadini del Capo di Leuca, in quanto Sant’Ippazio  – Santu Pati nel dialetto nostrano – è, come racconta la storia, protettore degli organi genitali maschili e questo caratterizza proprio l’inizio della processione religiosa durante la quale un uomo ha il compito di ergere un pesante stendardo, come una prova di virilità.

Quel che affascina ancor di più e che in occasione dei festeggiamenti religiosi – come vuole la buona tradizione italica – si celebra un importante appuntamento legato al mondo agricolo, in una commistione tra Sacro e Profano: è il Capodanno contadino con la quale gli agricoltori della zona festeggiano l’inizio dell’anno che è il periodo nel quale si dà avvio alle colture agricole più importanti tra cui il tabacco e i pomodori, l’olivo e la vite.

L’anno contadino termina poi alla fine del raccolto, con il trancio della vite e la potatura degli alberi.

Festeggiamenti affascinanti, che rimandano alla sana tradizione agricola del Salento e su cui ancora oggi si fonda l’economia locale. Il significato di una simile festa ha oggi un' accezione ancora più profonda, tra contadini che hanno perso tanto, tantissimo, a causa dell’avvento della Xylella che, oltre che un batterio, è stato un evento funesto soprattutto dal punto di vista mediatico. E poi, nella cronaca recente, l’ondata di gelo che ha colpito il Tacco d’Italia ed ha portato ad uno stato di crisi del settore agricolo con conseguente richiesta dello stato di calamità.

Oggi al Capo di Leuca si festeggia la biodiversità, si festeggia la Terra, si festeggia un mondo fatto di semplici cose che più di ogni altro andrebbe rispettato e vissuto nella sua anima più sincera.

A Tiggiano gli appuntamenti sono partiti nella giornata di ieri con la rassegna “Frutti d’Inverno e tavole della Biodoversità” nella quale sono coinvolte tante associazioni che fanno dell’amore per la terra e i suoi frutti una vera vocazione.



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