Mario Schifano e la pop art in Italia nelle sale del Castello Carlo V di Lecce

La mostra sarà aperta dal 1 luglio al 22 ottobre nel cuore della città, ovvero nelle sale del Castello Carlo V ed è promossa da Theutra e Oasimed, in collaborazione con Galleria Accademia di Torino.

Era un clima surriscaldato da colpi di fioretto sui rotocalchi, quello che seguì alla Biennale di San Marino del 1963. Il dibattito era non tanto sul metodo, sull’incidenza del “quadro” inteso come oggetto di tradizione, quanto sul significato dell’operare artistico. Era necessario superare l’angoscia esistenziale e l’elaborazione del lutto post bellico così epidermico e materico in Burri e tagliente in Fontana: l’arte iniziava ad essere percorsa di nuovi fremiti espressivi, non più segmentati nell’individualismo autolesionista e incomunicabile, ma  orientati verso un rapporto dialettico con la società di massa, con il processo di industrializzazione e con l’esplosione, un po’ illusionistica e beota, ma percepita innegabilmente come rinascita,  del Boom economico.

Si può certo affermare che la sensazione collettiva di un ritrovato benessere invade tutta la società culturale con la partecipazione sinergica spesso in contrasto di critici, galleristi, mecenati illuminati, musicisti, poeti ed artisti interessati più di tutti a traghettare l’arte fuori dal solipsismo informale. Noti gli incontri al caffè Rosati, le mostre alla galleria “La Salita”,“ La Tartaruga”  e “L’Attico” che preludono alla nascita della Scuola di Piazza del Popolo. Questa nuova esigenza si innesta sul ceppo delle innovazioni e dell’accattivante e pirotecnica multiforme arte Pop americana, scalpitante e chiassosa presenza alla Biennale di Venezia del 1964, che spinge e rinvigorisce gli artisti verso un nuovo territorio innestato nel ceppo forte e cogente della tradizione italiana.

Un luogo: Roma, un gruppo di artisti: Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Giosetta Fioroni, un gruppo di giovani critici: Alberto Boatto, Palma Bucarelli e Maurizio Calvesi, un quadro simbolico: "Per il clima felice degli anni Sessanta" di Tano Festa. Entra nell’arte la società di massa, il mito, l’icona, la ripetitività , la televisione e l’arte sconfina nell’enviroment, nella performance, nell’installazione, nel cinema.A Roma si va aldilà della Pittura.

A questa stagione dell’arte degli anni ’60 è dedicata la mostra Mario Schifano e la pop art in Italia, nelle sale del Castello Carlo V di Lecce Promossa da Theutra e Oasimed, in collaborazione con Galleria Accademia di Torino, con il patrocinio del Comune di Lecce e il sostegno di Axa Cultura,  a cura di Luca Barsi e Lorenzo Madaro.Il corpus più cospicuo è dedicato a Mario Schifano, in mostra con una selezione di opere dai due paesaggi scolorati e lavati di pennellate diluite, alla celebre tela pop che riflette sul futurismo alle opere catodiche degli anni ’80.

Franco Angeli riflette sul passato e sulle icone del dollaro americano e della svastica, Tano Festa è in mostra con la sua celebre persiana, un oggetto in scala maggiorata, e Giosetta Fioroni, l’unica artista ancora vivente della celebre scuola, è presente con i pubblicitari ritratti argentati al negativo.

Info
La mostra sarà aperta dal 1 luglio al ​22 ottobre al Castello Carlo V – Lecce
Orari: luglio e agosto dalle 9 alle 23 (sab/dom e festivi dalle 9.30 alle 23)
settembre e ottobre dalle 9 alle 21 (sab/dom e festivi dalle 9.30 alle 21)
Ingresso 10 euro intero – 7 euro ridotto
Info e prenotazioni 0832246517



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