Io e Oriana, Magdi Cristiano Allam presenta il suo libro nella ‘de finibus terrae’

A Leuca un incontro con lo scrittore Magdi Cristiano Allam per raccontare la giornalista italiana più conosciuta al mondo. Un appuntamento voluto dall’associazione Lampus in collaborazione con Caroli Hotel.

Sarà la punta estrema dello stivale e del tacco d'Italia lo scenario che, domani 20 gennaio, ospiterà la presentazione del libro-tributo “Io e Oriana”, ultimo  successo letterario di Magdi Cristiano Allam.
  
L’appuntamento, presso l’hotel “Terminal”, organizzato dall’associazione no-profit Lampus in collaborazione con Caroli Hotel, sarà un momento importante per conoscere più da vicino la straordinaria personalità di Oriana Fallaci e le sue battaglie. Parallelamente, Allam offrirà molti spunti di riflessione sul fenomeno del terrorismo e dell'Islam, confrontando le intuizioni della giornalista fiorentina con i tragici fatti di cronaca riportati, quotidianamente, nei notiziari nazionali e internazionali.
 
A dieci anni dalla scomparsa, il giornalista, scrittore, politico, racconta la straordinaria esperienza vissuta con l’autrice de “La forza della ragione”. Da un incontro, infatti, nacque una grande amicizia, tanto che la Fallaci designò Magdi Allam suo “erede spirituale”. Una volta parlando di lui scrisse: “Più ti leggo, più ci penso, più concludo che sei l’unico di cui dall’alto dei cieli o meglio dai gironi dell’inferno potrò contare (Bada che t’infiggo una grossa responsabilità)”.
 
Si potrebbe dire, un “passaggio del testimone” dalla scrittrice toscana al collega egiziano, che l’autore ha accolto con immenso rispetto portando avanti, con determinazione, una battaglia che non conosce tregua.
  
Allam, già nel 2008 ha abiurato l’Islam convertendosi al cristianesimo, ed oggi riconosce apertamente di condividere le idee dell’autrice de “La rabbia e l’orgoglio” e arriva a concludere che “sull’Islam, aveva ragione lei”.
  
Proprio sul retro del libro, infatti, si legge: “Ancor prima della sua morte il 15 marzo del 2006 presi atto che Oriana aveva ragione nel considerare i terroristi islamici la vera rappresentazione dell’islam e nel condannare anche i sedicenti ‘musulmani moderati’ che ci impongono la legittimazione dell’islam come religione e la costruzione delle moschee. Noi tutti abbiamo il dovere di dire: ‘Grazie Oriana’.”
  
Parole che vogliono condurre tutti ad una riflessione su una giornalista schierata sempre a difesa della vita e della libertà.
  
Al termine dell’esposizione e del dibattito con il pubblico, vi sarà la possibilità di cenare con l’autore, prenotando all’Hotel Terminal.
  
di Serena Pacella Coluccia



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