Gli scatti di Barbara Luisi a palazzo Vernazza. Gli ulivi al centro dell’obiettivo

Dal 4 al 29 Giugno Palazzo Vernazza ospiterà la mostra fotografica AKT. Fotografie di Barbara Luisi a cura di Manuela De Leonardis. Sono gli ulivi protagonisti degli scatti affascinanti esposti al pubblico.

Il nuovo progetto si intitola Vita Aeterna, e, dopo il successo all’ ISAIA Napoli – FlagshipStore di Madison Avenue a New York, ritorna in Puglia e sarà a Lecce. E’ un Nóstos, un viaggio di ritorno che è partito da lontano, il progetto di Barbara Luisi,  un susseguirsi di scatti dedicati all’ulivo, realizzato in terra di Puglia – da Brindisi a Fasano – nel corso del 2015. Ma l’ulivo è la continuità visiva di un itinerario emotivo e iconico iniziato già con Nude Nature (2007), Dreamland (2014) e Fragilità (2013-2015), di cui perpetua l’indagine profonda, attraverso fermo-immagine che cristallizzano la realtà senza immobilizzarla, piuttosto evocando poeticamente il lirismo visivo del bianco e nero. E ancora l’itinerario dell’osservatore non si ferma e il viaggio continua, anticipando il nuovo progetto del 2017 con gli scatti AKT – Ageless Beauty, in cui la terza età è protagonista struggente e poetica.

A Palazzo Vernazza incontreremo l’ulivo, la metafora di una umanità dolente, contorta, sofferente ma vitale, ostinata nel suo persistere da millenni. Sono grandi saggi gli ulivi, danno linfa e nutrimento ai giovani virgulti, che ricostruiscono nuove comunità attraverso lo scambio di radici e il contatto con il cielo. “Gli alberi hanno bisogno della vita sociale” – spiega Barbara Luisi – “quelli giovani vengono piantati vicino ai più vecchi perché questi possano trasmettergli vitalità attraverso le radici.” E così ci pare di percepire tutta la storia di uno dei simboli della nostra civiltà.

Era d’olivo il gigantesco tronco per mezzo del quale Polifemo venne accecato da Ulisse. Ed il re di Itaca realizzò il suo letto nuziale, di legno d’olivo, simbolo di un’unione salda e duratura. Ad Olimpia ai vincitori venivano offerti una corona di ulivo ed un’ampolla d’olio e Atena vinse la gara contro Poseidone per il possesso dell’Attica, donando alla città un albero di ulivo, l’albero più sacro.

Gli antichi Romani, invece, intrecciavano ramoscelli di ulivo per farne corone con le quali premiare i cittadini più valorosi, e, secondo tradizione, i gemelli divini Romolo e Remo nacquero sotto un albero d’olivo.Noè fece volare una colomba dall’arca  con un ramoscello d’ulivo nel becco e l’olivo assunse un duplice significato: diventò il simbolo della rigenerazione e simbolo di pace. Nella festa cristiana delle Palme l’olivo sta a rappresentare il Cristo, l’Unto, e l'olio d'oliva è il Crisma, usato nelle liturgie cristiane, mentre nell'Orto degli Ulivi Gesù mostrò la sua umanità.

E per noi in Puglia Ulivo è metafora, è un alter ego della nostra natura, rigogliosa e feconda ma che lotta con una terra non sempre generosa, spesso pietrosa e brulla che ci costringe alla ricerca di nutrimento con radici profonde.

Barbara Laudisi crea ritratti con un’anima, monumentali visioni che comunicano il ritmo e l’armonia del tempo. La stessa partitura di una musica nota ma il cui suono si rinnova ad ogni sguardo, ad ogni esecuzione. Il connubio musica e immagine va di pari passo. La Laudisi  è una musicista, suona il violino dall’età di nove anni e 17 anni ha scoperto la fotografia. Moglie di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival della Valle d’Itria e direttore principale del Metropolitan di New York,racconterà se stessa anche attraverso il violino durante l’inaugurazione della mostra. Insieme al pianista Alessandro Taverna suonerà, tra gli altri, “SongsmyMothersang” di Dvorak, “Schindler’s List Theme” di John Williams, “Le dernier sommeil d’une vierge” di Massenet, “Casta Diva di Bellini”.

Seguirà una degustazione di olio dell’Antica Masseria Brancati di Ostuni (BR) e di vini locali.

Sabato 10 giugno (ore 18,00) l’artista sarà a disposizione del pubblico per il booksigning del libro in edizione limitata "AKT.  Fotografie di Barbara Luisi", inoltre a seguire (ore 18.30) il concerto-anteprima del 43° Festival della Valle d'Itria a cura degli allievi dell'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti" (con accompagnamento al pianoforte) organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi.

La mostra si chiuderà giovedì 29 giugno con due appuntamenti: lo shooting fotografico “Lo studio della pelle”, in collaborazione con Digimedia Production, tenuto dalla stessa Barbara Luisi e aperto a tutti (ore 16-18) e l’incontro sullo stato dell’arte della fotografia coordinato dall’Associazione Positivo Diretto (ore 18,30-19,30). Nell’intervallo un coffee break offerto da Quarta Caffè.



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