Venne investita da un’auto assieme al figlio di undici anni: non ce l’ha fatta la mamma 42enne

Non ce l’ha fatta la 42enne che venne investita da un’automobile lo scorso 7 Aprile in viale dello Stadio. Era ricoverata presso una clinica privata e stamattina, purtroppo, il decesso.

Si sono spente anche le ultime speranze. Non ce l’ha fatta Zaira Palumbo, la 42enne leccese ricoverata presso la clinica “Villa Verde” a causa di un grave incidente stradale avvenuto lo scorso 7 Aprile. In quella circostanza, infatti, la donna era stata investita da un’auto nei pressi di viale dello Stadio, mentre stava accompagnando suo figlio (appena undici anni) a scuola. Sul posto sopraggiunse immediatamente un’ambulanza, tanto che gli operatori del 118 la trasportarono a tutta velocità, assieme al piccolo (ferito anche lui, sebbene in misura meno grave), presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

Le condizioni della donna, arrivata in "codice rosso", apparsero subito abbastanza gravi (sbalzata per terra a seguito dell'urto e con una ferita a livello del femore), tant'è che i medici optarono per la prognosi riservata. Il bambino, invece, raggiunse il nosocomio del capoluogo salentino in "codice giallo" e per giunta in forte stato di shock. Assieme al personale sanitario – lungo l'area in cui è avvenuto il sinistro, non molto distante dalla Chiesa di San Massimiliano Kolbe -, pure gli agenti della Polizia Locale, intervenuti per effettuare i classici rilievi e stabilire con precisione la dinamica dell'accaduto.

Dopodiché, il ricovero nel reparto di Rianimazione, poiché in coma. Dal 2 maggio, la giovane mamma aveva raggiunto la clinica privata per continuare le cure. Poi, all’alba odierna, la tragica notizia.

Una notizia che ha gettato nello sconforto i famigliari, i quali fino all’ultimo hanno sperato nel miracolo.

Arriva, a stretto giro, la dichiarazione di Lecce Bene Comune, lista a sotegno del candidato sindaco Luca Ruberti che esprime cordoglio per la vicenda.
 
"Lecce Bene Comune si unisce al dolore dei familiari di Zaira Palumbo – si legge nella dichiarazione di Ruberti –  deceduta oggi a seguito dell’incidente del 7 aprile, quando venne travolta sulle strisce pedonali per salvare la vita a suo figlio, mentre lo accompagnava a scuola. Una tragedia, avvenuta a pochi passi dalla nostra sede, che ci ha scosso profondamente. Una tragedia dinnanzi alla quale la comunità non può rimanere indifferente". 

"L’urlo di dolore impetuoso che ne scaturisce non può essere represso. Avvertiamo forte il bisogno di lanciare l’allarme su una città in cui, quotidianamente, il pedone, così come il ciclista, rischia la vita. Tra marciapiede e manti stradali sconnessi, passaggi pedonali irregolari e mai adeguatamente tutelati, piste ciclabili che quando presenti sono monche o scollegate, segnalazioni semaforiche inesistenti proprio sulle vie in cui più ce ne sarebbe bisogno o in prossimità delle scuole, come nel caso specifico. Lecce non è una città per pedoni e per ciclisti, e questo è inaccettabile. Non si può morire in questo modo in una realtà che vuole considerarsi civile". 



In questo articolo: