Tentato omicidio a Copertino di Roberto Giancane: controlli a tappeto e oltre quattro indagati

Nelle ultime ore i Carabinieri del Norm di Gallipoli e della Tenenza di Copertino hanno dato esecuzione a numerosi decreti di perquisizione. Gli accertamenti erano finalizzati al ritrovamento di armi e munizioni.

Controlli a tappeto e oltre quattro indagati, nell'inchiesta sul tentato omicidio di Roberto Giancane alias "Nocciolina". Tra le giornate di venerdì e sabato, i carabinieri del Norm di Gallipoli e della Tenenza di Copertino guidati rispettivamente dal capitano Francesco Battaglia e Salvatore Giannuzzi hanno dato esecuzione a numerosi decreti di perquisizione. Al momento naturalmente l'iscrizione nel registro degli indagati è solamente un atto dovuto, in vista dei suddetti accertamenti. Compaiono nell'avviso anzitutto, i nomi di quattro persone: due fratelli di Monteroni  M.E. 27 anni ed L.E., 28 enne (assistiti dall'avvocato Massimo Bellini) e G.D.B., 36enne di origini siciliane (difeso dal legale Carlo Madaro) e di G. Q . 36 anni originario di Monteroni ma residente a Diso ( l'uomo è stato arrestato, perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti). Non solo, poiché le perquisizioni "a tappeto", su disposizione del  sostituto procuratore antimafia Guglielmo Cataldi hanno riguardato anche altre persone. Tutti gli indagati rispondono dell'accusa di concorso in tentato omicidio.
 
Gli accertamenti erano finalizzati al ritrovamento di armi e munizioni e sono stati  effettuati soprattutto  nelle abitazioni situate nella zona 167 di Monteroni . Il movente del tentato omicidio di Giancane alias Nocciolina è ancora poco chiaro e si batte la pista di un regolamento di conti sul territorio monteronese, dove oltre a personaggi legati allo storico clan Tornese agirebbero anche nuove leve della criminalità organizzata.
 
Ricordiamo che il 29 ottobre scorso, nel mirino di alcuni sicari è finito Roberto Giancane, 44enne originario di Monteroni di Lecce, ma residente da tempo a Copertino. L’uomo chiamato da tutti “Nocciolina” è un volto noto alle cronache locali per essere rimasto ferito, già nel lontano 2002, in un agguato, consumato davanti al bancone di frutta e verdura della famiglia. Lo lasciarono a terra in una pozza di sangue dopo avergli sparato contro sei colpi di pistola. Giancane si salvò per miracolo, ma le ferite riportate lo avevano costretto sulla sedia a rotelle.
 
Quattordici anni dopo la scena si è ripetuta. Erano da poco passate le 19.00, quando l’uomo – che si trovava all’interno di un negozio gestito dalla moglie a pochi passi dal centro di Copertino – è stato raggiunto da una serie di proiettili. Due, forse tre i colpi che lo hanno colpito all’altezza del torace. L’obiettivo, probabilmente, era quello di ucciderlo, ma la pistola al momento dello sparo si è inceppata. A premere il grilletto un uomo che si è poi dileguato a bordo di una Fiat Brava guidata da un complice. L’auto, risultata rubata, è stata ritrovata semi-distrutta dalle fiamme nelle campagne di Leverano.  
 
Il 44enne ha raggiunto da solo il pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe da Copertino”, dove è arrivato in «codice rosso». Stando a quanto trapelato, alcuni proiettili avrebbero colpito due organi vitali. Tant’è che è stato necessario sottoporlo ad un delicato intervento chirurgico.



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