Strutture abusive a Porto Cesareo, scattano i sigilli al lido ‘Le Nuove Dune’

Scatta il sequestro preventivo presso la struttura balneare de ‘Le Nuove Dune’ di Porto Cesareo: secondo approfondite indagini compiute dalla Guardia Costiera, infatti, i proprietari avrebbero realizzato opere edili in assenza di ogni autorizzazione prevista.

D’estate è tra i più rinomati stabilimenti balneari del Salento, d’inverno funziona come punto di ristorazione e bar. Peccato, però, che secondo le indagini compiute dalla Guardia Costiera di Gallipoli, che fare tutto ciò la struttura abbia realizzato delle costruzioni che i militari hanno bollato come ‘abusive’.
 
Parliamo de “Le Nuove Dune” di Porto Cesareo, struttura finita sotto la lente di ingrandimento della Capitaneria nel corso dell’estate 2014: in quel periodo, infatti, durante un controllo lungo la fascia costiera, i militari notarono, e denunciarono, alcune opere costruite in totale assenza delle autorizzazioni previste. Le strutture, in particolare, erano state realizzate in zone sottoposte a vincoli dalla normativa ambientale, poiché compiute nella fascia dei trenta metri dal confine con il demanio marittimo, nei pressi della zona Palude del Conte, Dune di Punta Proscioutto.
 
Secondo la Guardia Costiera, però, i proprietari dello stabilimento, in spregio ai vincoli fissati dalla legge, avrebbero realizzato un blocco ristorante, un blocco bar-tavola calda, diversi depositi e vani e varie strutture a servizio dello stabilimento balneare, in assenza di tutta la documentazione necessaria.
 
Nel corso delle indagini, inoltre, un tecnico nominato dall’autorità giudiziaria ha certificato non solo quanto già contestato dai militari, ma avrebbe rilevato anche un raddoppiamento delle dimensioni della struttura nel tempo, rispetto a quelle iniziali, con un aumento della volumetria di circa 2mila e 500 metri cubi, in parte realizzata in difformità ai titoli edilizi posseduti e in parte in assenza di autorizzazione.
 
Il tutto, quindi, avrebbe condotto a una serie di conseguenze quali l’ incremento del carico urbanistico e l’innalzamento della produzione di rifiuti urbani. A seguito di precise perizie tecniche, in definitiva, la struttura è stata sottoposta alla misura del sequestro preventivo,disposto dal Gip Simona Panzera su richiesta del Sostituto Procuratore Paola Guglielmi.



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