Soldi, posti di lavoro e ingressi in locali vip. Voto di scambio a Gallipoli, un indagato conferma le accuse

Somme di denaro, posti di lavoro, buoni e ingressi in locali esclusivi in cambio di voti: emergono altri scottanti particolari della vicenda che sta facendo tremare palazzo Balsamo. Nel mirino le ultime elezioni comunali

Un indagato, ascoltato dagli inquirenti, avrebbe confessato di avere ricevuto da un candidato al consiglio comunale di Gallipoli, la proposta di una somma di denaro in cambio del voto. Tale incontro sarebbe stato documentato da un pregiudicato (in quel periodo in stato di libertà). L'uomo avvicinatosi all'elettore gli avrebbe chiesto cosa si fosse detto con l'esponente politico e la risposta "Mi ha offerto 50 euro per dargli li voto" sarebbe stata registrata. L'elettore indagato è assistito dall'avvocato Speranza Faenza.

Intanto, emergono altri scottanti particolari sulla vicenda. L'inchiesta sul presunto voto di scambio alle ultime elezioni comunali di Gallipoli sarebbe stata messa in moto da una raffica di denunce. Al vaglio degli inquirenti, dunque, non solo l'esposto del pregiudicato gallipolino, ma anche di tanti altri elettori, corredato da immagini e registrazioni.

Identica, ad ogni modo l'accusa mossa da chi si è presentato presso i carabinieri di Gallipoli per svelare i retroscena del ballottaggio per l'elezione del Sindaco della Città Bella. L'ultima e decisiva tornata elettorale sarebbe stata influenzata dal meccanismo di voto di scambio e vedrebbe protagonisti esponenti politici, mediatori ed elettori.

Sarebbero stati promessi posti di lavoro, buoni di benzina e ingressi in locali esclusivi. Uno degli indagati è accusato di aver messo a disposizione un cospicuo budget per " comprare" i voti. Tali pesanti accuse, inoltre, già diversi mesi fa sarebbero state "lanciate" durante un comizio, da un noto esponente politico gallipolino. 

Adesso, sarà compito degli inquirenti fare chiarezza sulla vicenda, cercando di capire se dietro a alle denunce, vi sia un tentativo di strumentalizzare l'inchiesta. Il procuratore aggiunto Antonio De Donno, coadiuvato dagli uomini della polizia giudiziaria della Gdf guidati dal colonnello Francesco Mazzotta, ha iscritto sette persone nel registro degli indagati. Compaiono anche i nomi di amministratori e consiglieri che nel corso degli anni hanno avuto un ruolo apicale nella vita politica della "Città bella". 

Intanto, continuano gli ascolti degli investigatori. Sono stati sentiti sia alcuni degli indagati, che "persone informate dei fatti". Tra queste, l'ex consigliere comunale dell'Udc Giancarlo Padovano, il quale ha dichiarato di non sapere nulla della vicenda. 

Ricordiamo che nessuno dei quattro candidati (Minerva, Fasano, Quintana e Provenzano) passò il primo turno. Il candidato del Pd e del Centrosinistra, Stefano Minerva nel turno di ballottaggio ottenne 5.810 voti (pari al 51,23 per cento), con appena 280 preferenze in più, rispetto a Flavo Fasano, candidato per Gallipoli Futura.



In questo articolo: