Non si fermano all’alt dei Carabinieri e vengono fermati dopo un inseguimento, in manette due 43enni leccesi

I due hanno, altresì, tentato una volta presi dai militari dell’Arma di divincolarsi energicamente da loro. A supporto dei Carabinieri anche gli agenti della Squadra Volante di Lecce. Sono accusati di resistenza a Pubblico Ufficiale.

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Nell’ambito di una serie di servizi programmati per la prevenzione e repressione dei reati in genere, nella serata di ieri, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Lecce, hanno tratto in arresto due persone per resistenza a Pubblico Ufficiale in concorso.
  
Nella specifico, nel capoluogo,  i militari, intorno alle ore 19.30, nel corso di un servizio di controllo alla circolazione stradale, hanno intimato l’alt ad una Alfa Romeo 147 condotta da Federico Gino Anela, 43enne leccese, che nella circostanza si trovava in compagnia di Silvio Fuso, coetaneo, anch’egli del luogo, entrambi con precedenti penali a vario titolo.
  
Il conducente, che dapprima ha rallentato la marcia accostandosi al ciglio della strada, al sopraggiungere del militare, con una manovra repentina, è ripartito a forte velocità, mettendo in pericolo l’incolumità del Carabiniere, che se non si fosse spostato dalla traiettoria, sarebbe stato lambito dall’auto in corsa.
  
Ne è scaturito un inseguimento immediato per le vie cittadine. Nonostante l’azionamento dei dispositivi acustici e luminosi (sirene e lampeggianti) della gazzella dei Carabinieri, l’Alfa Romeo 147 a forte velocità, ha continuato  a sottrarsi al controllo, generando una situazione di concreto pericolo per i fruitori della strada, veicoli e pedoni, a quell’ora numerosi nell’abitato.
  
Il conducente, addirittura, ha ‘bruciato’ un semaforo con segnale rosso dirigendosi in zona Manifattura Tabacchi, dove, a causa del traffico ha fermato la propria corsa abbandonando l’auto al centro della strada e con l’altro passeggero, si è dato alla fuga verso l’area interna dell’agglomerato denominato “Case Magno” di Viale della Repubblica.
  
Silvio Fuso è stato bloccato quasi subito nonostante i tentativi di divincolarsi dal militare che inseguendolo lo aveva preso, mentre, Federico Gino Anela, rincorso dall’altro militare per alcune centinaia di metri, è stato fermato poche centinaia di metri dopo ed energicamente ha rifiutato di essere controllato, dimenandosi, sgomitando e attuando resistenza per non salire a bordo dell’auto dei militari.
  
In aiuto dei Carabinieri sono giunti gli agenti  della Squadra Volante della Questura di Lecce che hanno aiutato gli uomini della ‘Benemerita’  che hanno potuto condurre i due  presso l’ufficio del Norm per le verifiche successive.
  
Ad accertamenti ultimati Anela e Fuso sono stati tratti in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale in concorso e su parere del Pubblico Ministero di Turno presso la Procura della Repubblica di Lecce Massimiliano Carducci, condotti presso le rispettive abitazioni, in regime di  arresti domiciliari.
  
Gli arrestati dovranno chiarire, nel processo per direttissima, le ragioni di tale improvvida condotta che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.



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