Le famiglie rom lasciano la masseria, ma si spostano in una villetta fatiscente di Torre Chianca

Due delle famiglie rom che avevano vissuto nella masseria di Luigi Marzo, sulla Lecce-Novoli, si sarebbero spostate a Torre Chianca, dove abusivamente hanno occupato una villetta a pochi passi dal mare.

Come in un libro, quando si chiude un capitolo e si apre un’altra pagina che promette di tenere tutti con il fiato sospeso. Così la storia delle famiglie rom, “costrette” a lasciare la masseria che Luigi Marzo aveva ereditato dalla sorella per occupare, ancora una volta abusivamente, una villetta pericolante a Torre Chianca. Uno stabile vista mare che stanno trasformando in un’abitazione di fortuna esattamente come avevano fatto con la proprietà di 13 ettari, nelle campagne tra Lecce e Novoli, dove per mesi hanno trovato riparo.
   
Sono andati via spontaneamente gli stranieri perché avevano già trovato un rifugio ‘alternativo’ proprio nella marina del capoluogo barocco. Sono diventati gli ‘ospiti indesiderati’ di qualcun altro anche se il proprietario o i proprietari dell’immobile fatiscente, probabilmente, sono allo scuro di tutto. Ignoreranno che uomini, donne e bambini piccoli a tutti gli effetti italiani essendo nati in Salento, si sono appropriati dell’edificio, ci porteranno televisioni, letti, tavole e cucine. 
   
Ora si preannunciano all’orizzonte altre battaglie, altri scontri, altre domande perché da un lato qualcuno dovrà aiutare il pensionato di San Pietro in Lama a sistemare la scia di devastazione che gli stranieri hanno lasciato su quel fazzoletto di terra a ridosso della tangenziale ovest, diventato una discarica a cielo aperto di rifiuti provenienti da chissà dove. Dall’altro, fa riflettere che il copione si sia ripetuto a pochi chilometri di distanza senza che nessuno abbia mosso un dito o cercato di aiutare seriamente queste famiglie che di certo non possono occupare abusivamente le abitazioni, ma meriterebbero di crescere la loro prole in condizioni diverse.
  
Insomma, il paradosso tutto all’italiana si arricchisce, ma che rischia di trasformarsi in un teatro dell’assurdo. 



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