Inchiesta sulle consulenze ipotecarie, indagati 16 segretari comunali oltre al Dirigente della Conservatoria

Il pm ha riqualificato il reato di concussione in ‘induzione indebita a dare o promettere utilità’ che comporta la punibilità della vittima. Ricordiamo che l’11 febbraio scorso, Giovanni Scrimieri, 62 anni di Cutrofiano è stato raggiunto dalla misura interdittiva per 1 anno.

Si allarga l'inchiesta sulle consulenze ipotecarie, in cui era inizialmente indagato soltanto il Dirigente della Conservatoria dei Registri Immobiliari di Lecce. Adesso, il pm Angela Rotondano ha riqualificato il reato di concussione in "induzione indebita a dare o promettere utilità" che comporta la punibilità della vittima.
   
Dunque sono state iscritti nel registro degli indagati, i nominativi di 16 segretari comunali e di altre 6 persone, fra tecnici e dipendenti, oltre naturalmente a Giovanni Scrimieri, 62 anni, di Cutrofiano. Già, il gip Antonia Martalò nelle 61 pagine di ordinanza evidenziò che non ci fu nessuna forzatura da parte di Scrimieri nell’indurre i segretari comunali a rivolgersi alla “Pubblic. Imm Consultan” intestata alla compagna. Ora, attraverso gli interrogatori in Questura, gli inquirenti intendono verificare se i segretari comunali fossero consapevoli dei vantaggi che avrebbero potuto ottenere e se si fosse instaurato il cosiddetto " sistema delle buste".
   
Ricordiamo che l'11 febbraio scorso, la Polizia di Stato ha notificato un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva dell’esercizio della funzione pubblica per 1 anno, nei confronti di Scrimeri. Le indagini condotte dalla Digos sono partite dalla denuncia di una signora alla quale, nel momento in cui ha fatto richiesta per il disbrigo di una pratica, le è stato chiesto di fornire tutta la documentazione richiesta, accompagnata dalla somma di 350 euro. Secondo l'accusa, Scrimieri avrebbe indotto per anni i Segretari Generali di molti Comuni della provincia di Lecce a richiedere consulenze ipotecarie a una specifica società, facente capo alla sua compagna, per la predisposizione di pratiche da presentare in Conservatoria, assicurando prezzi inferiori rispetto agli importi praticati da altre agenzie e un iter di definizione privo di impedimenti di sorta.
   
A seconda della pratica da trattare il Conservatore forniva, telefonicamente, le indicazioni ai propri interlocutori di turno, perlopiù Segretari Generali Comunali, invitandoli a fargli pervenire il carteggio corredato da buste da lettera contenenti le somme di denaro occorrenti per le “spese vive” e per il compenso dovuto all’agenzia, variabile a seconda del tipo di consulenza. Talvolta, il carteggio e le buste venivano consegnate dai Segretari Comunali o da loro messi direttamente in Conservatoria, all’interno della stanza in uso al Direttore e senza la presenza di terze persone; in altre occasioni l’uomo, per anticipare i tempi, trasmetteva e riceveva la documentazione tramite la casella di posta elettronica della società.
   
Il tutto è stato riscontrato anche a seguito di una perquisizione domiciliare effettuata presso l’ufficio e l’abitazione dove, nella circostanza, tra la varia documentazione, sono state rinvenute numerose buste contenenti somme in denaro per un totale complessivo di 18.731 euro.



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