‘Quando si hanno molti nemici, tocca girare armati’. Al Pronto Soccorso con un arsenale addosso, in casa una ‘fabbrica di armi’. Arrestato

Un arresto tanto fortunoso quanto importante quello avvenuto questa mattina presso l’ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce. Un uomo infatti è stato arrestato mentre si trovava in fila al Pronto Soccorso: in tasca aveva una pistola pronta all’uso.

«Quando si hanno molti nemici, è necessario andare in giro armati». Si è candidamente giustificato così Mauro Bascià, 48enne di Lizzanello, arrestato questa mattina dagli uomini delle volanti con l’accusa di porto e fabbricazione di armi e detenzione di oggetti atti ad offendere.
   
Le manette sono scattate quasi per “caso” in un luogo impensabile: il Pronto soccorso dell’Ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce, dove l’uomo si era recato per alcuni fastidi ad una gamba. Un «codice verde» che alla fine gli è costato caro. Il 48enne, infatti, stava attendendo il suo turno per essere visitato nell’affollata sala d’attesa, quando un altro paziente ha notato che dai suoi pantaloni spuntava fuori la canna di una pistola. Il sospetto che potesse essere un’arma vera ha spinto il coraggioso testimone a raccontare l’accaduto ad una guardia giurata. «C’è un uomo armato» avrebbe detto, facendo scattare i controlli con tutta la prudenza del caso.
   
La presenza di numerose persone in attesa di accettazione ha richiesto tatto e discrezione da parte dell’operatore di polizia che, con la scusa che servivano alcuni documenti, ha portato Bascià in un’altra stanza. Effettivamente, sotto la camicia il 48enne nascondeva un’arma, una scacciacani modificata inserendo un tappo rosso per sembrare a tutti gli effetti una pistola giocattolo. È scattata così una perquisizione personale che ha riservato non poche sorprese: addosso l’uomo aveva un piccolo arsenale tra cui un’altra pistola, perfettamente funzionante, costruita con le sue mani oltre a dieci proiettili, privi di ogiva, alcuni cacciavite e un mollettone da cui si potevano estrarre dei piccoli coltelli. In macchina, invece, sono spuntare fuori tre boccette di metadone ed una giacca con lo stemma della guardia venatoria.
   
Le volanti che nel frattempo avevano raggiunto il nosocomio, per completezza d’indagine, si sono spostati presso la sua abitazione per una perquisizione domiciliare. E anche lì non sono mancate le sorprese. A parte l’altro arsenale trovato dagli uomini in divisa, tra cui una carabina detenuta illegalmente e due pistole modificate, il 48enne aveva allestito un deposito in una piccola fabbrica di armi e munizioni. 
   
Al termine degli accertamenti di rito, per Bascià si sono aperte le porte del Carcere di Lecce.
 
Successivamente, 
Il gip Michele Toriello ha convalidato l'arresto ma ha concesso i domiciliari a Bascià. Durante udienza convalida l'uomo, assistito dall'avvocato Amedeo Martina, ha dichiarato che la pistola era solo una riproduzione e che lui è un collezionista di armi.



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