Evase dal carcere di Lecce, chiuse le indagini su Rosa Della Corte, la ‘mantide di Casandrino’. Indagato anche un medico

Sarebbe indagato un medico che avrebbe redatto il certificato con cui attestava i problemi di salute della madre di Rosa Della Corte, permettendole di ottenere un permesso premio. La posizione è stata stralciata ed affidata al vaglio della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Arriva la chiusura delle indagini sull'evasione del 23 agosto di tre anni fa di Rosa Della Corte, soprannominata la «mantide di Casandrino».
 
Condannata a 18 anni per l'omicidio del fidanzato, aveva ottenuto un permesso premio di sei giorni per andare a trovare la madre. L'indagata risponde del reato di evasione. Non solo, anche di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
 
La Della Corte, nel marzo del 2015, avrebbe infatti anche cercato di colpire un ufficiale di Polizia Penitenziaria, mentre questi la conduceva nella propria cella del carcere di Lecce. Inoltre, avrebbe aggredito un' infermiera, minacciando di "spaccare la cella" se non le avesse dato delle gocce d'ansiolitico, in aggiunta alla terapia che stava già seguendo.
 
Risulta indagata oltre alla 31enne della Provincia di Napoli, anche la compagna di cella Elena Ferrante, 42 anni di Palermo. Quest'ultima è accusata di sostituzione di persona, così come la Della Corte, e l'avrebbe aiutata ad eludere i controlli sulla corrispondenza. Il nome della Ferrante compare come "mittente", sulla busta della lettera (scritta dalla «mantide di Casandrino) indirizzata ad un giovane originario di Napoli ma detenuto nel carcere leccese. Le due indagate sono assistite dall'avvocato Carlo Gervasi.
 
La posizione del compagno di allora e complice dell'evasione, il 28enne Lorenzo Trazza di Muro Leccese, è stata invece stralciata e l’uomo risponde di favoreggiamento.
 
Inoltre, sarebbe indagato un medico che avrebbe redatto il certificato con cui attestava i problemi di salute della madre di Rosa Della Corte. La detenuta ottenne, infatti, un permesso per andare a trovare il genitore malato a Casandrino (sarebbe emerso che non soffriva di alcuna specifica patologia).La posizione del medico è stata stralciata e affidata al vaglio della Procura di Santa Maria Capua Vetere per "competenza territoriale".
 
Le indagini coordinate dal pubblico ministero Stefania Mininni sono state condotte dai Carabinieri del Norm di Maglie.
 
Infine, vi è un'altra chiusura d'inchiesta che vedrebbe Rosa Della Corte "nei panni" di parte offesa, ma per la quale il pm Stefania Mininni ha chiesto l'archiviazione. Riguardo la presunta violenza sessuale ai danni della «mantide di Casandrino», da parte di un agente di polizia penitenziaria della provincia di Lecce. L'ultima parola spetta al gip che valuterà se accogliere l'istanza della Procura.

L'episodio si sarebbe verificato il 14 agosto del 2014 nel reparto speciale dell'Ospedale "Vito Fazzi" di Lecce. Gli inquirenti, anche ascoltando alcuni colleghi del militare, avrebbe ritenuto inattendibile la versione di Rosa Della Corte. 
 
Quando venne arrestata per l’omicidio del fidanzato, il militare Salvatore Pollasto, trovato senza vita in una Y10 bianca, una mattina del 4 aprile 2003, in una stradina di Casandrino solitamente frequentata da prostitute e coppie in cerca di intimità, Rosa Della Corte era appena maggiorenne. In primo grado, la ragazza fu condannata a 25 anni per omicidio volontario, pena poi ridotta dalla Corte di Assise di Appello di Napoli a 18 anni.
 
Il 23 agosto 2014, i riflettori si erano riaccesi su Rosa Della Corte. Sparita chissà dove, fuggita, ufficialmente evasa. A “pesare” oltre al passato di Rosa, anche quel nuovo amore, nato proprio a Borgo San Nicola con Lorenzo Trazza, cuoco di Muro Leccese. Anche di lui, non si avevano più notizie da quel 22 agosto: l’aveva seguita per amore, in questa folle scelta di scappar via. E con lei era rimasto fino al 2 settembre quando si era presentato ai carabinieri di Roma.

La 29enne è stata trovata in un appartamento ad Ardea, piccolo comune del litorale romano, in compagnia del nuovo compagno (un ragazzo rumeno)in data 5 settembre, al termine dell'operazione investigativa denominata "Run Away".



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